Bono è un gatto molto particolare, capace di suscitare non soltanto grandi emozioni, ma di far rivalutare la propria vita all’autrice del libro. Che lo ha preso in affido temporaneo a New York, dove si era recata per presentare il suo precedente bestseller. Ovviamente un’altra storia con un gatto come protagonista. Giò, che era rimasto a casa di Helen, nella lontana Australia.
Un romanzo ben raccontato, a tratti avvincente, sempre ricco di pennellate di autoironia che rendono la lettura di questo libro davvero gradevole. Facendo scoprire lati poco conosciuti della città che non dorme mai e di un’associazione che si occupa di soccorrere animali in difficoltà. E di quanto possa essere magico il rapporto con un gatto, anche se partito nel peggiore dei modi.
La star del libro è Bono, un gatto arruffato e spelacchiato, sofferente e con poche speranze di essere adottato, prima di trasformarsi in una vera star. Cosa che avverrà soltanto quando troverà la sua famiglia adottiva, quella con la quale vivrà per sempre, grazie a miracolose casualità.
Ci sono momenti particolari nella vita e un gatto come Bono è capace di compiere magie
Leggendolo scoprirete un poco delle attività della charity Bideawee, fondata da una grande viaggiatrice: Flora d’Auby Jenkins Kibbe nel lontano 1903. Con lo scopo di occuparsi degli animali abbandonati allestendo una sorta di rifugio in un palazzo di New York. Il nome viene dall’espressione idiomatica scozzese: bide a wee, il cui significato è “rimani per un po’”. Per dare il senso dell’offerta di una possibilità, di un ricovero temporaneo in attesa di tempi migliori.
Sento di continuo storie di persone che sono state salvate emotivamente dai loro animali. Quando gli esseri umani crollano o soffrono per qualche motivo, quei campioni a quattro zampe sembrano sentire che c’è bisogno di loro.
Tratta dal libro Bono, di Helen Brown
L’autrice racconta la sua vita, le sue esperienze e il rapporto non solo con umani e felini, ma anche con la sofferenza della malattia. Con molto garbo ma anche gratitudine, perché pur nei momenti difficili ogni giorno può regalare emozioni. Una grande verità da non dimenticare.
Sulle ali dell’avventura, per salvare uno stormo di oche dall’estinzione facendo da capo stormo con un deltaplano a motore. Il romanzo di Nicolas Vanier, autore e sognatore ma anche regista, è ispirato alla storia vera dell’ornitologo Christian Moullec, che ha effettuato un lungo volo per insegnare alle oche la rotta.
Moullec ha fatto Il suo primo volo a bordo di un ultraleggero, in compagnia di uno stormo nel lontano 1995. Da allora non ha mai smesso di volare per tutelare gli uccelli migratori. Collaborando anche alla realizzazione del famosissimo documentario Il popolo migratore.
Il libro romanza una storia realmente accaduta, per portare al grande pubblico e non solo agli appassionati di volo o agli ornitologi un messaggio ambientalista. La necessità di mettere in atto ogni azione possibile per la conservazione di animali e ambiente. Con un romanzo che appassionerà anche persone che poco conoscono della tutela di specie in pericolo.
Sulle ali dell’avventura racconta una bella storia umana
Quanti sono attenti alla natura, agli animali e alla difesa dell’ambiente solitamente provano una grande empatia anche verso i propri simili. Così gli animali diventano un mezzo che facilita i rapporti oppure li rinsalda, proprio come avviene in questo caso fra il protagonista del libro e suo figlio.
Molte specie sono in pericolo di estinzione e gli uccelli migratori come le oche affrontano maggiori pericoli di altri. I lunghi viaggi attraverso i quali questi animali percorrono, da nord a sud e viceversa, quasi l’intero globo sono pieni di avversità naturali, di azioni negative come la caccia e di pericoli. Ma gli animali selvatici, anche se con crescenti difficoltà, dimostrano sempre una grande determinazione, sfidando ogni genere di situazione per assicurare la continuità della specie.
Basti pensare che negli ultimi trentanni si stima che la popolazione di uccelli del continente europeo abbia subito un rapido declino, perdendo circa un terzo degli individui. Un numero enorme che scritto in cifre fornisce un dato spaventoso di questo crollo: 430 milioni di uccelli selvatici persi in poco più di un quarto di secolo.
Conoscere queste storie ci aiuta a capire il complesso equilibrio che lega gli uomini al mondo naturale. La vita sul pianeta è emozionante come un romanzo. Sulle ali dell’avventuracoglie e trasmette queste emozioni, raccontando della battaglia per la sopravvivenza, per la vita.
Dall’autore di 25 grammi di felicità arriva in libreria questo racconto pensato per i ragazzi, ma godibilissimo anche per un pubblico adulto. Parla di un mondo molto particolare, quello del suo autore Massimo Vacchetta, veterinario, passato dagli allevamenti dei bovini alla cura dei ricci.
Due mondi lontani, che non riescono a toccarsi: il primo popolato di animali che sono considerati solo per il reddito che producono, mentre il secondo è quello della natura e dell’empatia. Massimo Vacchetta li ha attraversati entrambi, restando folgorato da quello dei ricci. Tanto da stupirsi per come guardava prima gli animali e rinnegare il suo passato.
Sono stati 25 grammi, il peso di un cucciolo di riccio, a cambiargli la vita, come racconta in questo libro, scritto a quattro mani con Claudia Fachinetti, giornalista appassionata di natura. Un cambiamento repentino, improvviso e non cercato quello che lo ha portato a occuparsi di Ninna, piccola riccetta orfana.
Nina il piccolo riccio è stata capace di creare ponti
Spesso gli animali diventano strumenti di comunicazione, non solo verso gli umani che vengono a contatto fra loro ma anche fra gli uomini. Come è successo a Massimo, il veterinario, e Francesco, un bimbo arrabbiato che è il vero protagonista di questa storia, arricchita dalle illustrazioni di Gaia Bordicchia.
Il racconto è popolato di personaggi vari e bellissimi, positivi come lo sono i giovanissimi fondatori di Wildlife Protection, una piccola ma molto vitale associazione. Questo libro non solo racconta fatti e aneddoti del mondo dei ricci ma entra nelle vite, spiega come aiutare. Diventando una guida per aiutare i ricci, ma anche per far capire come si possano superare le difficoltà della vita.
I ricci sono piccoli mammiferi importantissimi per la biodiversità, messi in grave pericolo anche dai cambiamenti climatici. L’instabilità delle temperature li porta a svegliarsi dal letargo nei periodi sbagliati, mettendoli in grosse difficoltà. Per questo sono fondamentali i centri di recupero come il Centro ricci la Ninna, fondato da Massimo Vacchetta.
Quando libro riesce a toccare le corde giuste, a stimolare l’interesse e l’attenzione per la natura, vuol dire che ha raggiunto il suo obiettivo. Parole che aiutano, uomini e animali.
Il Battello a Vapore – rilegato – 256 pagine – 16 Euro
Monica Pais racconta Mano, il cane che doveva rinascere per la seconda volta, per ritrovare una dimensione fatta di equilibrio. Il libro racconta la storia di un maremmano che era stato “buttato via”, come fosse cosa inanimata. Gettato in un canale, con le zampe legate e la museruola, senza provare pena per la sua agonia.
Ma l’ora di Mano non era ancora arrivata: un’anima bella, come ce ne sono tante, molte più di quanto sembri perché le belle persone non fanno rumore, l’aveva recuperato prima che la sua sorte fosse segnata. E l’aveva portato dalla veterinaria più cocciuta della Sardegna.
La Clinica Due Mari, a Oristano, dove lavora Monica con suo marito e lo staff, si occupa anche di animali non voluti, maltrattati. Come racconta con grande affetto nel libro, nella struttura ci sono un sacco di “rottami in via di lavorazione”, creature disperate che han conosciuto il peggio dell’uomo, ma anche la sua faccia migliore, diversamente non sarebbero li.
Monica Pais racconta la storia di Mano con garbo e ironia
Terra meravigliosa e dura la Sardegna, e Mano l’aveva subita tutta questa durezza. Ma aveva poi avuto la fortuna di incrociare Monica, la veterinaria che aveva salvato Palla, il mitico cane soprannominato così per un’altra storia di maltrattamenti.
In queste poche righe, tratte dal sito dell’associazione fondata da Monica, potete leggere le condizioni in cui Palla era arrivata alla clinica veterinaria:
“La situazione gravissima della cagnolina appare evidente ai sanitari che rilevano un laccio di nylon stretto al collo tanto da aver segato tutti gli strati cutanei e muscolari del collo, risultando infossato per tutta la circonferenza nella carne infetta, inglobato nella ferita profonda anche 8 cm . In pratica un collare messo alla cagnetta quando era cucciola e mai rimosso. Praticamente la cagnetta era cresciuta dentro un collare da cucciolo rappresentato da un laccio di nylon . La testa era gonfia e sformata dato che tutte le strutture normalmente contenute nel collo , vertebre cervicali, trachea, esofago, arterie carotidi e vasi giugulari di un cane di venti kg, si erano trovate mano mano a svilupparsi dentro un cappio con 15 cm di diametro, risultandone schiacciate e compromesse.”
Il libro va assaporato come una tisana capace di scaldare il cuore, magari dopo che avete letto storie di animali finite male. Impreziosito dalle belle illustrazioni di Paolo D’Altan “Storia del cane che non voleva più amare” è uno di quei libri che vanno proprio acquistati.
321 cose intelligenti da sapere sugli animali è un libro destinato ai ragazzi che si affacciano allo stupefacente mondo naturale. Scritto da Mathilda Masters e illustrato da Louzie Perdieus racconta in aneddoti, talvolta molto scientifici, talvolta buffi, il mondo degli animali.
La chiave di attrazione è rappresentata proprio dalla curiosità che già nasce soltanto sfogliandolo, grazie a titoli che catturano l’attenzione. Ovviamente essendo un libro destinato a un pubblico giovane deve usare stile e argomenti adatti, ben raccontati nelle illustrazioni, essenziali ma efficaci.
321 cose intelligenti da sapere sugli animali, per esempio, racconta la riproduzione di animali particolari come l’armadillo, che ha sempre quattro piccoli dello stesso sesso e gemelli. Se volete sapere come mai potete sempre leggerlo con i vostri ragazzi (o cercarlo su Wikipedia).
Un libro che si legge volentieri, con la capacità di suscitare curiosità, come se ognuno dei 321 quesiti svelati racchiudesse un piccolo giallo che costringe il lettore ad arrivare in fondo. E la conoscenza è il primo passo necessario per poter restare affascinati dalla natura, così poliedrica e così unica.
Rizzoli, rilegato in brossura, 312 pagine – 25 Euro
Il libro delle ore felici di Jacominus Gainsborough e di tutti i suoi amici animali, molto umani, commoventi.
All’apparenza il disegno di copertina lo fa assomigliare a un libro per bambini, ma nella realtà non è così. Un libro per adulti da raccontare ai bambini.
L’autrice scrive, nella sua prefazione “Se sei un adulto, starai pensando che questo libro non è adatto a te perché è pieno di illustrazioni. Ma che idea assurda! Certo che questo libro è anche per grandi!”
Un racconto che sintetizza la vita, quella di un coniglio, di Jacominus appunto. Ancora una volta gli animali sono un tramite, una chiave originale per aprire quei cassetti dell’anima umana che, in fondo, loro sanno farci aprire con più facilità. Anche quando sono disegnati. E in poche pagine raccontano una vita, la loro, la nostra.
Così, con grazia, l’autrice ci parla anche di un personaggio imperfetto, e non solo di carattere. Il coniglio Jacominus da piccolo, da molto piccolo, cadde da una scala. E resto con una zampa “stramba”, diversa. Ma nella realtà quella disabilità non fu importante, non gli condizionò la vita.
Si sa che gli animali non hanno i complessi degli uomini, vivono, gioiscono e soffrono per tutto quello che la vita può regalare loro. Una metafora sulla quale dovremmo riflettere, perché gli umani han perso da tempo il senso della misura delle cose, caricandole di significati che spesso non hanno.
Un libro grazie al quale gli adulti guardano un po’ nel loro cuore, in fondo siamo tutti un po’ come Jacominus, diversi ma uguali, con pregi e difetti. I bambini, accompagnati nel viaggio di questa famiglia allargata, fatta di personaggi fantastici illustrati magistralmente, impareranno quel che gli adulti spesso nascondono.
Impareranno che anche gli animali sanno gioire, patiscono, soffrono, hanno amici proprio come noi. Ora lo sappiamo, non è più fantasia ma una certezza sulla quale riflettere. Fatevi commuovere, entrate nel magico mondo de “Il libro delle ore felici di Jacominus” senza pregiudizi e lasciatevi andare.
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