
Il tempo degli sciacalli sembra essere arrivato e la popolazione cresce. Subito osteggiata dai cacciatori, naturalmente, in quanto potrebbero mettere a rischio l’ecosistema predando i giovani caprioli. Utilizzando argomenti inconsistenti, come ogni volta nella quale parlano dei loro competitor.
La Federcaccia di Trieste ha organizzato un convegno, sostenendo che l’incremento della loro presenza sta creando problemi sia nella zona del Carso che nella vicina Slovenia. Questo pare il preludio della richiesta di poter effettuare abbattimenti, per evitare danni al patrimonio faunistico. Un rischio che paventato proprio dai cacciatori non pare venga dal pulpito giusto.
Lo sciacallo dorato è un canide che da qualche tempo è rientrato anche in Italia, in modo del tutto naturale e senza reintroduzioni. Proviene dall’area balcanica e ha semplicemente allargato il suo areale. Una situazione normale, che indica la presenza di risorse sufficienti, e forse sovrabbondanti, per questo piccolo animale, che ha un peso intorno ai 15 chili.
Se è arrivato il tempo degli sciacalli significa che c’è cibo a sufficienza
I cacciatori lamentano che ci sono troppi ungulati quando devono mettere in atto caccia di selezione e piani di abbattimento. Se invece arriva un predatore tutto cambia e gli ungulati sono in pericolo, soprattutto perché la predazione avviene sui piccoli, dice il mondo venatorio. Questo è però un fatto ordinario: i predatori rivolgono sempre le loro attenzioni a giovani e animali vecchi o malati.
Lupi e sciacalli, come leoni e leopardi cercano sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Cacciare comporta un grande dispendio di energie, non sempre ricompensato visto che molti tentativi vanno a vuoto. Una legge di natura, che prosegue immutata da millenni e non ha bisogno della Federcaccia per essere scoperta.
Lo sciacallo non costituisce un pericolo per l’uomo in quanto è di taglia piccola e meno possente del suo parente che già inquieta i sonni dei cacciatori: il lupo. Per questo, non potendo costruire leggende sulla pericolosità si cerca di esaltarne un potere distruttivo che non possiede.
L’equilibrio fra prede e predatori, in questo momento in Italia, non sembra proprio essere un problema, come ha descritto con chiarezza il Piano per la gestione del lupo, pubblicato mesi orsono. Non si può più credere a queste bugie.