
Se avessimo mantenuto il patto che ci vedeva custodi di un mondo nel quale tutte le creature contribuivano al mantenimento dell’equilibrio, se non avessimo rotto questo accordo per ingordigia e presunzione, forse l’uomo avrebbe avuto minor progresso ma maggior felicità.
Diverso sarebbe stato anche il rispetto per gli animali e per l’ambiente, senza i quali l’uomo non può esistere.
L’uomo non è realmente un animale sociale, piuttosto è una specie opportunista che vorrebbe godere dei vantaggi del vivere sociale, come la mutua protezione, l’assistenza, la fruizione dei servizi , senza però volerne pagare il prezzo.
Noi siamo troppo individualisti anche se travestiti da animali sociali. Vorremmo avere senza corrispondere e il senso del collettivo troppo spesso si ferma alla famiglia ed agli amici. Questo ci impedisce di pensare in modo “sociale”, limita la nostra visione d’insieme. Così è più importante che sia pulita ed accogliente la nostra casa piuttosto che il quartiere dove viviamo.
Per questo non abbiamo dato il giusto valore a quel bene inestimabile chiamato Terra, per questo non abbiamo rispettato il patto con gli altri esseri viventi.
Leggendo gli scritti dei grandi capi delle tribù dei nativi americani, quegli indiani che al pari degli animali abbiamo ingannato e quasi completamente distrutto, ci dovremmo sentire piccoli esseri.
Il loro rispetto dell’ambiente era ben diverso da quello dell’uomo moderno perché loro avevano già compreso che distruggere l’equilibrio naturale avrebbe costituito l’inizio della fine. I nativi americani facevano guerre, erano parte di una cultura a tratti aspra, che però aveva capito l’essenza dell’armonia con il creato.
“Tutte le creature viventi, tutte le piante sono parimenti essenziali alla vita
Okute, capo della nazione Sioux
e ognuna ha un suo posto.
Ogni animale dimostra la sua ragione d’essere con atti precisi.
I corvi, le poiane e le mosche, anche i serpenti,
pur diversi tra loro hanno qualcosa in comune, hanno un’utilità e una ragion d’essere.
In origine probabilmente gli animali hanno vagato sopra molti estesi paesi
prima di trovare il luogo più adatto per vivere.
E questo perché ogni essere vivente dipende dalle condizioni naturali che lo circondano.
E dunque gli animali e tutti gli esseri hanno riflettuto a lungo
prima di scegliere il posto dove vivere.”