Poliziotto spara a Sota, il cane di un senzatetto

Poliziotto spara a Sota

Poliziotto spara a Sota, il cane della foto, che divideva la sua vita con un ragazzo di strada a Barcellona. Durante il controllo il cane avrebbe iniziato a abbaiare per difendere il suo padrone, durante un controllo di polizia. Spaventando un ufficiale della polizia.

Così si è concluso l’intervento della polizia, chiamata da un hotel del centro, infastidito dalla presenza del ragazzo di strada e del suo cane.

Ora la rete protesta e lo fanno anche i cittadini di Barcellona, perché e ora di finirla con i luoghi comuni che vogliono tutti gli spagnoli come torturatori di animali. Certo la Spagna, fra corride e feste tradizionali, è un inferno per molti animali. ma moltissimi spagnoli non condividono più queste cose.

Forse dovremmo anche interrogarci su altre questioni, quelle che hanno portato le vie e le piazze delle grandi città europee a riempirsi di senzatetto. Di gente che non vede futuro o che forse non ha futuro, e trova nei cani i compagni di vita. Occorre infatti sfatare il mito che tutte le persone che vivono in strada usino gli animali per impietosire, per raccogliere soldi.

Il numero dei senzatetto è in aumento

Questo è quello che scrive il sito Italiani a Barcellona:

Ma la situazione davvero preoccupante è la crescita esponenziale dei senzatetto a Barcellona. Nelle piazzette in pieno centro, di notte, se ne vedono centinaia, migliaia. Situazioni dovute a povertà e nella maggioranza dei casi da dipendenze ad alcol e droghe. I clochard sono spesso accompagnati dai loro fedeli animali da compagnia e chiedono l’elemosina. Anziani spesso malati, di mezza età ma anche giovani e giovanissimi che hanno perso la fiducia nella società in cui vivono, sembrano uscire allo scoperto come zombie non appena calano le luci del giorno e si accendono i lampioni.

Certo queste persone possono essere fastidiose, possono compiere piccoli reati, ma appare chiaro che la maggior parte di loro sono disperati. Alcuni persone travolte dalla vita, incapaci anche di vivere per strada. Persone che vivono con i loro cani, che sono i loro angeli custodi.

Per questo quando il poliziotto spara a Sota molti insorgono, perché il cane non era aggressivo e non si è trattato di un caso di legittima difesa, secondo quanto raccontano i testimoni.

Chi vive in strada con i cani non è per forza un maltrattatore

Molto spesso le persone credono che tutti i senza tetto, i ragazzi di strada, siano degli sfruttatori o dei maltrattatori. Ma non sempre è così, anzi quasi sempre non è così. Nonostante le apparenze, nonostante i pregiudizi delle persone.

Sono uomini, persone, vite, magari difficili ma vite. L’occasione dell’uccisione di Sota, il pessimo comportamento del poliziotto, mi consente però di poter dire una parola su queste persone. Che non vanno denunciate senza motivo alle associazioni di tutela degli animali, solo perché hanno un cane.

Dobbiamo imparare a non puntare solo il dito contro gli ultimi, impietosendoci per gli animali e ignorando le persone. Vanno denunciati quelli violenti, non devono essere additati tutti come mostri.

Dobbiamo cercare di essere più attenti ai diritti di tutti gli esseri viventi, senza distinzione di specie. Dobbiamo tornare a essere umani, solidali, empatici.

AGGIORNAMENTO del 06/06/2019

Il poliziotto che ha sparato a Sota dovrà comparire nei prossimi giorni di fronte una corte di giustizia di Barcellona, a seguito di una denuncia presentata da un’associazone.

Mastodon