
La caccia non è uno sport, era un’attività necessaria per la sopravvivenza quando gli uomini erano un popolo di cacciatori raccoglitori. Ora nella migliore delle ipotesi può essere definita un’attività ludica. Quando non un gioco crudele praticato peraltro su un bene collettivo che è la fauna. L’attività venatoria non ha niente di sportivo sotto qualsiasi angolatura la si osservi. A parte quella di essere inserita fra quelle pratiche riconosciute dal CONI, anche se slegata dall’abbattimento di animali, ma alle altre attività (tiro).
Non si capisce quindi lo scalpore che ha suscitato identica affermazione fatta da Flavio Insinna, conduttore televisivo. Provocando una levata di scudi da parte delle associazioni venatorie. Consapevoli di quanto questa attività sia invisa alla stragrande maggioranza degli italiani. Esclusi i politici che hanno sempre visto nei cacciatori un importantissimo serbatoio di voti elettorali.
Forse è arrivato il momento di ribaltare l’onere della prova. Siano i cacciatori a spiegare ai cittadini che non amano questo loro gioco, perché vada qualificato come sport. Magari iniziando proprio dalla caccia da appostamento ai migratori. Che si pratica seduti dentro un capanno, sparando a uccellini che pesano meno della cartuccia che li ucciderà. Appostamento verso il quale vengono attirati con l’inganno. Attuato usando loro simili ingabbiati che cantano per un’alterazione indotta del comportamento, che proprio non ha nulla di sportivo.
La caccia non è uno sport perché non possiede alcuna caratteristica che la possa far definire come un’attività sportiva
Forse si confondono attività sportive praticate usando armi da caccia, una su tutte il tiro al piattello, con le varie forme di caccia praticate in campagna. Aventi per scopo unico la ricerca e l’abbattimento di un animale, con un rapporto del tutto sbilanciato fra cacciatore e cacciato. Che non uccide per fame ma esclusivamente per divertimento.
ORIGINI DELLO SPORT
Le esercitazioni sportive erano in un primo tempo singole, poi divennero collettive e praticate anche dalle donne sin dal Medioevo; l’esercizio più diffuso e più antico dovette essere la corsa, alla quale si aggiunsero, subito dopo, i lanci e i salti, utili per la caccia e per le guerre. Ben presto emersero altre manifestazioni indispensabili per la sopravvivenza, dalle quali derivarono il nuoto, la canoa, l’equitazione, la lotta, il pugilato, la scherma contemporanee, a cui si aggiunsero giochi con palle costituite di erba e di grossi frutti.
Sport – Wikipedia
Bisogna attualizzare il concetto di caccia, intesa come abbattimento della selvaggina, per ottenere una diversa regolamentazione della materia. Oramai lontana dalle necessità e riferibile a una mera attività ludica che non ci possiamo più permettere. La difesa della biodiversità imporrebbe la chiusura della caccia, anche considerando il contributo risibile dato al mantenimento degli equilibri faunistici.
Cambiare le priorità, sottraendole alla caccia per mettere al centro la tutela faunistica, il nostro capitale naturale
Occorre un cambiamento legislativo importante, che sposti l’attività venatoria come focus della questione, mettendo al centro il bene collettivo e la tutela della biodiversità. Chiudendo molto, se non del tutto quel cordone ombelicale che lega ai cacciatori la normativa vigente sulla tutela faunistica, lasciando sullo sfondo tutto il resto. Compresi i dritti dei cittadini, di poter fruire della natura senza rischiare una pallottola vagante.
Su questo occorre impegnarsi, facendo crescere un movimento d’opinione meno emotivo ma più attivo, meno di pancia ma più portato al ragionamento. Per creare i presupposti di un cambiamento sociale in grado di far balzare come priorità assolute la tutela ambientale e faunistica fra le priorità del futuro. Per ottenere un cambiamento reale che possa far crescere, come in molti paesi europei, il valore di una reale politica green.
1- di soldi ne sono stati buttati fin troppi in finti referendum che vedono i radicali in prima fila strumentalizzare l’argomento a fini politici, perché non si puó abolire una legge costituzionale.
2- la fauna cacciabile é nella quasi totalitá pagata e gestita dalle associazioni venatorie, le uniche ad aver interesse che ci siano prede a spasso allo scopo di poterle cacciare, quale altra associazione libera e gestisce milioni di animali sul territorio nazionale?
3- se una domenica mattina un cacciatore decide di mangiarsi un animale che ha pagato e gestito, anziché acquistarlo al supermercato dove é stato macellato su commissione e prima allevato in condizioni pietose, che differenza fà?
4- non sono un cacciatore, ma voglio ragionare per stereotipi e non per luoghi comuni.
Immagino che lei, oltre a non essere un cacciatore, non sia neanche il vero Robert Dreyfuss! Il suo ragionamento non è condivisibile sotto diversi profili:
a) i referendum non sono stati tutti proposti dai radicali, e sono legittimi. Purtroppo nonostante la maggioranza degli italiani siano contrari alla caccia però non si è mai raggiunto il quorum necessario. Questo è il vero problema, come lo è il fatto che non si possa fare un referendum propositivo.
b) la fauna cacciabile è immessa in minima parte dalle associazioni. La restante e massima parte è un capitale di proprietà di tutti i cittadini, che spesso pagano i danni causati proprio dalle associazioni venatorie con le immissioni di fauna, vedi i cinghiali. I cosiddetti ripopolamenti, che non ripopolano nulla riguardano essenzialmente fagiani, lepri, starne e pernici. Quindi la gestione di milioni di animali è pura fantasia.
c) condivido le considerazioni sugli allevamenti, non provo simpatia per chi ammazza solo per divertirsi, spesso abbattendo anche animali protetti.
Unica cosa che condivido sempre sono i modi educati del suo commento, che per questo è stato pubblicato perché esiste libertà di opinone sempre, purché fatta come ha scritto lei, seguendo le norme di buon comportamento.
Referendum subito.. Abolire la caccia!
Chi vuole continuare questa assurda ed anacronistica attività… la dovrebbero fare su apposite aree dedicate…15/10% del territorio nazionale.
La caccia andrebbe abolita… referendum subito !
Sono interamente d’accordo