
Deve essere stato questo il pensiero, anzi il “non pensiero” del trentino di Campitello che ha deciso di invitare un lupo a cena. Dandogli cibo che aveva appena arrostito sulla brace, per farsi un video con il lupo e postarlo sui social. Ne da notizia Ildolomiti.it raccontando quanto accaduto in Val di Fassa dove un lupo, affetto da rogna, è stato alimentato da un residente.
Non pago della stupidaggine fatta alimentando un animale selvatico l’ignoto trentino ha pure postato il video dell’impresa sui social. Forse sentendosi un uomo coraggioso per aver dato da mangiare al lupo. Più realisticamente per farsi bello di fronte agli amici e avere il suo omento di gloria sui social, dove il valore delle imprese si misura a like.
Il lupo pare fosse affetto da una forma di rogna, probabilmente presa da qualche cane vagante. Per questo motivo pare si trovasse nelle condizioni di accettare cibo facile, non avendo un branco e quindi più difficoltà nel trovare cibo. Ma se già la rogna metteva in pericolo il suo futuro ora questo gesto aggiunge una seria ipoteca al suo destino. Potrebbe essere “rimosso” in quanto si è abituato ad avvicinarsi all’uomo.
Non bisogna alimentare gli animali selvatici
Uno dei principi cardine nei confronti della fauna è quello di non ingenerare dipendenze e di non causare inutili confidenze. Per questo non bisogna mai alimentare gli animali selvatici per non creare alterazioni nel loro comportamento. La confidenza degli animali selvatici nei confronti dell’uomo è sempre da considerare un pericolo, più per gli animali che non per l’uomo (ovviamente).
Un animale che impara che l’uomo è una fonte di cibo tenderà ad avvicinarsi sempre di più: del resto così hanno avuto inizio tutte le domesticazioni della storia umana. Il punto condizionante è sempre stato quello di creare una dipendenza alimentare, una facilitazione che rendesse vantaggioso instaurare un rapporto con gli umani.
Questo comportamento viene usato tuttora non per addomesticare la fauna ma per ucciderla, con attività di bracconaggio. Vengono messi alimenti che portano gli animali a recarsi abitualmente in un punto. Sino a quando non troveranno solo cibo ma anche una pallottola che fermerà la loro esistenza.
I lupi devono stare lontano dall’uomo, devono averne paura
Più i lupi stanno lontani dall’uomo e meno rischiano di mettere in pericolo la loro vita e quella degli altri componenti del branco. Pensate a cosa potrebbe accadere se una persona fosse veramente aggredita da un lupo e non si trattasse di una bugia, come quella raccontata recentemente da un bracconiere.
A far avvicinare i lupi agli insediamenti umani può bastare anche una cattiva gestione dei rifiuti o l’illecito smaltimento di bestiame morto, per non pagare la distruzione delle carcasse. Ma nulla è pericoloso come un uomo che intenzionalmente si fa riconoscere e fornisce cibo a un lupo. Troppo intelligente per non cogliere al volo una simile opportunità.
Questo ragionamento non vale solo per i lupi, ma per tutti gli animali selvatici che non devono mettere in relazione la disponibilità alimentare con gli uomini. Aiutare un animale in difficoltà, come può avvenire per i piccoli uccelli in inverno, non deve creare dipendenze e nemmeno diventare un gesto egoistico. E certo non va fatto per farsi un selfie con gli animali selvatici.
Articolo ben fatto ma con un errore: i lupi non prendono la rogna dai cani vaganti ma dalle prede, praticamente tutti gli ungulati, ma anche le volpi ne sono colpite in alcuni periodi …
Ho letto su diverse pubblicazioni che i lupi prendono la rogna anche dai cani vaganti, come scrive peraltro anche il Parco d’Abruzzo nella sua pubblicazione “Conoscere il lupo” che riporto testualmente “I cani, inoltre, sono vettori di numerose malattie trasmissibili al lupo, come ad esempio il cimurro, la gastroenterite, la rogna sarcoptica e molte altre”