In Corea ogni macellaio che chiude salva dei cani
In Corea ogni macellaio che chiude salva dei cani, riconvertendo la sua attività in un altra tipologia di commercio. La salvezza passa quindi dal potere di convincere e dall’abilità di far individuare nuove possibilità di lavoro.
Il principio della riduzione del danno, al quale molti si dichiarano contrari volendo impegnarsi solo per l’immediata cessazione delle attività, passa anche dal dialogare proprio con chi i cani li macella e li vende. Chi sceglie di sporcarsi scendendo nell’arena però spesso ottiene i migliori risultati.
E’ quello che è successo a Marc Ching, fondatore di Animal Hope and Welness Foundation , un’associazione che ha come scopo quello di contrastare il commercio di carne in tutta l’Asia. Ha deciso, infatti, di sedersi a un tavolo con le autorità amministrative del municipio di Busan, un famoso architetto coreano e i macellai del mercato di Gupo, uno dei principali punti di smercio di carne di cane.
Dopo una riunione lunga e complessa l’attivista è riuscito a portare a casa il consenso delle amministrazioni coinvolte, che finanzieranno con prestiti a basso costo quanti vorranno cambiare attività. Il presidente dell’associazione dei macellai ha già annunciato di voler riconvertire la sua macelleria aprendo un locale dove gustare piatti a base di ginseng, mentre un altro ha dichiarato di voler aprire un ristorante specializzato in noddle, gli spaghetti in voga nei paesi asiatici.
La strada della definitiva chiusura del commercio della carne di cane in Asia, con tutti i maltrattamenti che comporta per le condizioni inumane di trasporto e uccisione, non è vicina ma azioni come queste indicano la strada da seguire. Solo con percorsi condivisi si potrà arrivare alla cessazione di questa usanza, contrastata in modo molto duro in Europa e in America per il diverso rapporto che ci lega ai cani. Per questo hanno sostenuto le attività di Marc Ching, attivista americano di Los Angels, numerosi personaggi del cinema, e non solo, accettando di partecipare a uno spot contro il mercato dei cani da carne.
Se in Corea ogni macellaio che chiude salva dei cani il merito è anche degli attivisti delle associazioni locali, dei media, delle pressioni internazionali che hanno imposto questo tema all’attenzione delle persone. Secondo la Humane Society in Asia ogni anno vengono macellati circa 30 milioni di cani, di cui 10 nella sola Cina.