Semplifico quindi sparo ai cinghiali

Semplifico quindi sparo ai cinghiali

Semplifico quindi sparo ai cinghiali, grazie a un emendamento annegato nel decreto semplificazione.

Non me ne vogliano i sostenitori del Governo del cambiamento, ma si vuol cambiare tutto fuorché i sistemi della politica. Usando provvedimenti che parlano d’altro per infilarci il mondo.

Qualcuno dovrebbe spiegare agli italiani cosa c’entri un decreto che parla di semplificazione con l’inserimento di emendamenti pro caccia. Forse tutto deve cambiare perché poi nulla davvero cambi?

Con diversi emendamenti presentati dalla Lega, il partito più legato a doppio filo con il mondo venatorio e armiero, si vorrebbe rendere l’abbattimento dei cinghiali più facile da attuare, ma non solo. Certamente non dimenticando che le elezioni europee si stanno avvicinando.

Così si vorrebbero usare i cacciatori, dopo un breve corso come quello per riguadagnare i punti persi della patente, nelle attività relative ai piani di abbattimento. Oggi riservati in modo vincolante agli operatori pubblici abilitati, unitamente ai possessori dei fondi.

Si aprirebbe così il grande luna park della caccia al cinghiale senza limiti e aperta di fatto a tutti i cacciatori. Il che unito a un altro paio di concessioni, come la caccia nei parchi e la trasformazione delle aziende faunistiche attuali in riserve di caccia private, significa regali a man bassa per il mondo venatorio. Un ritorno al passato che non è davvero auspicabile.

Quando ho scritto che questo governo non ha fatto nulla per togliere gli animali dai circhi, lasciando scadere la normativa che lo avrebbe consentito, sono stato attaccato dicendo che questo esecutivo sta cambiando molte cose. Non discuto, ma sull’ambiente soltanto in peggio.

Non è una questione politica, ma solo mettere in fila progetti, emendamenti e esternazioni al netto delle promesse, che poco contano fino a che rimangono tali. Questo governo, la Lega, hanno un ministro dell’Ambiente che cerca di ottenere risultati, con i suoi che lo impallinano senza pensarci due volte.

Come è successo quando ha cercato di nominare un carabiniere quale presidente del Parco del Circeo. Non che io ambisca a una militarizzazione, che non mi piace, e fra l’altro abbiamo già un ministro che sfoggia divise come a una sfilata, ma il segno è chiaro e non discutibile.

Ora si vogliono utilizzare ancora i cinghiali come incarnazione del male assoluto, da battere e da abbattere, ben sapendo, dopo decenni di abbattimenti inutili quando non dannosi, che questi regali non risolvono il problema. Questo sembra davvero oltre la misura. L’unica certezza che produrranno questi emendamenti si chiama gratitudine: quella che farà scivolare nelle urne rinnovati voti per il partito che li ha proposti.

Unica speranza è che il buon senso prevalga, facendo bocciare i regali al mondo venatorio. Riportando la gestione della fauna su un binario che prenda atto dei fallimenti ottenuti sin qui.

AGGIORNAMENTO DEL 21/01/2019

Sono stati ritirati gli emendamenti presentati dalla Lega che erano stati inseriti nel decreto semplificazioni. Le associazioni ambientaliste e protezionistiche si dichiarano soddisfatte della scelta.

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