Un altro ibis eremita abbattuto dai bracconieri

Un altro ibis eremita abbattuto dai bracconieri, allungando la serie di uccisioni di questi animali protetti.
Purtroppo non è la prima volta infatti che un ibis viene preso a fucilate e questo nonostante sia impossibile far confusione con altre specie.
Ma si sa, alcuni cacciatori sparano purtroppo a ogni cosa che si muove, talvolta anche alle persone come dimostrano gli incidenti di caccia.
Grazie a un ancora ignoto cacciatore Waldi ha interrotto il suo volo sopra i cieli della Toscana. Come era successo negli anni passati a numerosi altri esemplari, rimasti feriti o uccisi da cacciatori (leggi qui). Per questo si torna sempre al solito fattore determinante: esiguità della pena e scarsi controlli.
Anche Waldi era un ibis che faceva parte di un progetto europeo di reintroduzione di questa specie minacciata, che potrete conoscere visitando il sito realizzato appositamente.
Gli ibis che fanno parte di questo complesso e affascinante progetto, che prevede di “insegnare” a questi uccelli a riprendere gli antichi percorsi migratori, svernano nella laguna di Orbetello. In un’oasi gestita dal WWF, ma questo non è bastato a proteggerlo.
Per cercare di arginare la commissione di questi reati occorre ora che il governo si attivi, non solo a parole, per cambiare la normativa che tutela la fauna. Attualmente troppo sbilanciata a favore della componente venatoria, che rischia davvero poco in caso di infrazioni.
Bisognerebbe invece prevedere una norma che abbia come interesse primario la protezione del nostro capitale naturale, senza creare sacche di impunità a favore di cacciatori e bracconieri. Prevedendo l’immediato ritiro della licenza di caccia e il divieto di detenere armi per chi commette reati gravi come questo.
Ma la strada che sta percorrendo questo governo, dove la Lega è parte preponderante, va esattamente nella direzione opposta. Il bacino elettorale della Lega è legato a filo doppio con il mondo della caccia e del so indotto. E questo non fa sperare nulla di buono.