Jovanotti attacca gli ambientalisti

Jovanotti attacca gli ambientalisti
Foto tratta dal profilo FB del JBP

Jovanotti attacca gli ambientalisti accusandoli di essere più inquinati delle fogne di New Delhi, a causa delle numerose critiche ricevute per la scelta dei luoghi delle sue kermesse. Abituato a essere osannato dal pubblico e noto per il suo impegno evidentemente il Jova non è abituato a ricevere critiche.

Ovviamente le contestazioni hanno coinvolto non solo il cantante, ma anche WWF Italia che dell’evento è stato il principale testimonial ambientalista. E che per questo ha ricevuto molte critiche da parte dei suoi sostenitori, che poco hanno gradito l’abbinamento del panda con il cantante, almeno in questa occasione.

Sulla rete si è letto di tutto, compreso un buon numero di fake news che accusavano Jovanotti di aver causato scempi incredibili. Innescando attacchi agli ambientalisti che non erano, probabilmente, del tutto innocenti ma volutamente fatti per screditare la categoria.

Contro il Jova Beach Party sono “partiti” insulti e contestazioni

Jovanotti attacca gli ambientalisti e certo la rancorosa risposta di Lorenzo Cherubini non è servita a placare gli animi, anche per il tenore delle dichiarazioni. Che potevano essere più incentrate sulla falsità delle notizie che sull’inquinamento delle associazioni. Argomento quest’ultimo che potrebbe meritare forse approfondimenti, ma che sulla sua pagina FB è stato proprio fuori luogo.

Il periodico VITA.IT aveva già pubblicato, il 19 luglio, un articolo molto critico dal titolo “Jovanotti e WWF, i conti non tornano” che invito a leggere con attenzione. Considerando anche che questo giornale è la voce delle organizzazioni del Terzo Settore, quindi non certo collocabile come ostile al WWF. E Vita aveva già intervistato il giorno prima Gaetano Benedetto, il DG del WWF in questo articolo.

Nei pezzi si evidenziano in modo molto dettagliato i motivi di critica e le molte perplessità sull’opportunità di realizzare mega eventi proprio in ecosistemi non solo delicati, ma anche già messi duramente alla prova. Ambienti in cui, in alcuni casi, erano presenti criticità ineludibili. Che non vi è ragione di credere non siano state considerate.

Jovanotti si è spesso speso per la difesa di ambiente e animali e ora…

Il WWF dice di aver iniziato a collaborare a tour già strutturato, ma certo sapendo che erano le spiagge i luoghi d’elezione dei concerti, forse un minimo di riserve avrebbero dovuto essere fatte. Un evento di questo genere non può essere considerato “a impatto zero”, ecologico, compensato. Resta quindi il grande quesito se queste operazioni facciano bene all’ambiente. Ma anche all’ambientalismo in generale.

Difficile non dare ragione a chi fa critiche a Jovanotti e anche al WWF: il Jova Beach Party è stato un evento commerciale come tanti altri: farlo diventare un momento green è stata davvero una mistificazione. Saranno stati lanciati anche messaggi di tutela ambientale durante i concerti, ma questo non basta a farli giudicare positivamente.

Jovanotti avrebbe fatto meglio a organizzare il suo tour senza volerlo trasformare in un evento ecologico, raccontando al termine le attenzioni che aveva avuto per l’ambiente, senza usare l’ambientalismo come sponsor.

Invece questa in effetti si è rivelata come un’operazione di green washing che gli si è ritorta contro, coinvolgendo anche il WWF nella caduta.

Ognuno poi può avere i giudizi che ritiene, può pensare e dire, come ha fatto Jovanotti, che l’ambientalismo sia più inquinato di una fogna. Però lo deve fare da un altro pulpito, senza aver commesso errori inescusabili.

Diversamente non solo non si è credibili, ma si rischia di essere giudicati male quando le accuse contro l’ambientalismo vengono fatte quando sei stato preso con le dita nella marmellata.

Mastodon