Peppole e fringuelli sono salvi, nonostante il partito dei cacciatori

Peppole e fringuelli sono salvi

Peppole e fringuelli sono salvi, nonostante il partito dei cacciatori resti ancora molto forte in Lombardia.

Il Consiglio Regionale non ha fatto passare le due proposte di legge.

Che per l’ennesima volta riproponevano la caccia in deroga, ma anche la riapertura dei roccoli.

Per quest’anno peppole e fringuelli sono salvi e anche gli impianti di cattura dei richiami vivi restano sbarrati. Nonostante il partito dei cacciatori.

Le associazioni ambientaliste esultano per il risultato ottenuto, in una battaglia che le ha viste unite e compatte contro i cacciatori ma anche per ripristinare la legalità. Quella legalità ambientale che troppe volte in Italia viene calpestata in nome degli interessi.

Ma la votazione in Consiglio Regionale ha dimostrato senza possibilità di smentita quanto sia ancora forte il partito dei cacciatori. I politici sanno di poter far conto sul loro sostegno, le elezioni europee sono alle porte e le associazioni venatorie sono, ancora, un bel boccone.

Infatti l’autorizzazione alla caccia di fringuelli (foto) e delle peppole è un vecchio regalo che la politica ha fatto per anni e anni ai cacciatori. Prevalentemente bergamaschi e bresciani, la dove la tradizione della caccia da appostamento e degli spiedi con i piccoli uccelli canori è molto radicata.

Queste deroghe, come quelle che hanno consentito per anni il funzionamento degli impianti cattura dei richiami, sono pratiche illegali. Vietate dalle direttive europee che l’Italia ha recepito e poi non rispettato. Con l’apertura di condanne e procedimenti di infrazione.

Quindi il Consiglio Regionale ha messo in votazione due proposte di legge palesemente illegali, che hanno superato tutti i vagli e tutti i controlli prima di essere votate. Praticamente come far votare una legge che in Lombardia rendesse legale un reato, legittimasse il furto di un bene collettivo.

Su questo punto, gravissimo, sono state spese ben poche parole, ma questa è la dimostrazione dell’arroganza dei politici e del potere dei cacciatori. Che sono riusciti a portare sin alla votazione un provvedimento illegale. Una storia da repubblica delle banane? Forse, ma è successa.

Peppole e fringuelli sono salvi, ma il Consiglio ha votato, a scrutinio segreto (vergogna) la pregiudiziale di incostituzionalità delle due proposte di legge. Ma la violazione era talmente palese a tutti che non avrebbe neanche dovuto arrivare in aula. Dove è stata votata con 42 voti favorevoli e 36 contrari.

Questo significa che pur nel segreto dell’urna 36 consiglieri, anime nere della politica, hanno votato a favore di una disposizione illegale, come già più volte ribadito in tutte le sedi giudiziarie. Consiglieri disposti a vendere l’anima per un voto.

Le associazioni avranno vinto, ma la Regione Lombardia ha fornito il peggior esempio di voto di scambio. Il peggior modo di far politica, usando il potere che i cittadini gli hanno conferito per arrivare anche a calpestare le leggi, in cambio di un voto alle prossime elezioni.

E non si creda che la mancata riapertura dei roccoli, gli impianti di cattura con le reti dei richiami, abbia abolito la caccia con i richiami vivi. Si è soltanto ufficialmente vietato di catturarli, ma allevamento, maltrattamenti e sofferenza restano legali. In Lombardia e altrove (leggi qui).

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