Dove sono le tigri del domatore ucciso?

Dove sono le tigri del domatore ucciso in luglio in provincia di Bari, Ettore Weber, che erano state sequestrate dalla Procura? Sembrerebbe proprio che siano tornate al circo, non essendoci più motivo per la magistratura di mantenere il provvedimento cautelare.

Nonostante le richieste delle associazioni, che speravano in un sequestro che potesse poi portare a una confisca degli animali. Con la possibilità di farle ospitare in qualche santuario, in grado di fornire garanzie per il loro benessere.

Il sequestro però non era stato disposto per maltrattamento di animali, ma come provvedimento necessario all’accertamento dei fatti che avevano portato alla morte di Weber. Cessata questa esigenza la magistratura ha ritenuto di doverle restituire ai proprietari. E solo pochissimi giornali ne hanno parlato.

Del resto la famiglia del domatore ne aveva chiesto la restituzione, sostenendo che si fosse trattato soltanto di un incidente. Non vi era quindi motivo per l’autorità giudiziaria di adottare provvedimenti diversi. Considerando che il circo con animali è, ancora, un’attività legale, grazie all’inerzia, e non solo, della politica.

I politici promettono molto, ma sul circo non si arriva mai al punto

Doveva risolvere il problema degli animali nei circhi il ministro Dario Franceschini (PD), che invece ha preferito delegare la questione al governo tramite decreti attuativi. Poi la questione poteva essere risolta dal ministro Bonisoli (M5S) e dal governo gialloverde, ma sono stati fatti scadere i termini.

Certo l’eliminazione degli animali o meglio il loro progressivo superamento è stato più volte promesso, promosso, annunciato ma mai attuato. Le promesse, anche quelle recenti del ministro Alberto Bonisoli fatte a ENPA probabilmente non avranno seguito, vista la crisi in atto e il cambio di esecutivo.

Peraltro il punto “animali nel circo” non era nel programma del governo precedente. Anzi Matteo Salvini si era già più volte espresso sulla sua contrarietà. Ricevendo plauso e approvazione, ovviamente, anche dall’Ente Circhi che lo ha ringraziato pubblicamente sul suo sito.

(…) va innanzitutto ricordato come nella trascorsa XVII legislatura, la Lega abbia convintamente supportato l’azione dell’ENC, particolarmente con i senatori Gian Marco Centinaio, oggi ministro delle Risorse agricole, e Paolo Tosato, oggi vice presidente del gruppo senatoriale, a difesa del Circo classico con l’irrinunciabile presenza degli animali.
Matteo Salvini, da parte sua, ha reiteratamente dichiarato di essere favorevole al Circo classico in un’ottica e in quadro, da una parte, di rigorosa regolamentazione della presenza animale nell’ambito della comunità e degli spettacoli circensi; dall’altra, sollecitando, a fronte di una effettiva tutela dei diritti legislativamente a suo tempo acquisiti dalla Categoria, una esemplare e imprescindibile regolarizzazione complessiva dell’esercizio dell’attività circense.

Tratto da circo.it

Le tigri continueranno a fare la loro vita in un carrozzone

Quindi pochi lo sanno, ancor meno lo hanno pubblicato, ma nonostante le proteste di ENPA e LAV le tigri sono tornate al circo. Poi quale sarà effettivamente il loro futuro lo stabiliranno i proprietari: per la legge vigente le tigri, al pari di tutti gli animali, sono beni e non esseri viventi. Pertanto, con le tutele legate alla CITES e alla legge, potranno essere cedute a terzi, anche all’estero.

Vediamo cosa succederà ai provvedimenti da adottare per gli animali del circo nel prossimo governo, se davvero si riuscirà a definire una squadra e una compagine politica nei prossimi giorni. Diversamente il capitolo circhi si potrà riaprire solo dopo le nuove elezioni politiche. Insomma uno spettacolo del circo nel grande circo della politica.

AGGIORNAMENTO DEL 16/09/2019

Le tigri balzate agli onori della cronaca lo scorso luglio per la morte del domatore Ettore Weber saranno vendute all’estero, dove non vi sono le stesse tutele penali nei confronti degli animali.
Oltre a questo già scoraggiante evento, gli otto animali sono stati divisi in due gruppi da quattro: una  soluzione che si ripercuote ulteriormente sulle tigri, catapultate nuovamente all’interno dell’incubo infinito di una vita in gabbia, con quotidiane sessioni di allenamento e in un continuo stato di umiliazione.

Dal sito LAV – Qui trovate la pagina integrale
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