Abbandona quattro cuccioli assessore alla cultura di Caltagirone
Abbandona quattro cuccioli assessore alla cultura di Caltagirone, Vito Dicara, e viene ripreso dalle telecamere di sorveglianza dello stesso comune(*) proprio mentre compie questo gesto incivile.
Naturalmente viene scoperto, messo alla berlina sui media, denunciato dai Carabinieri e dopo tanto imbarazzo si scusa, raccontando una storia plausibile per un bimbo, non per un amministratore pubblico (leggi qui).
Sicilia terra di randagismo, di grandi speculazioni sui randagi, sulla loro gestione o meglio sulla loro non gestione reale, quella che consente a comitati d’affari di banchettare su una tavola apparecchiata con milioni di euro. Sicilia di una politica troppo spesso inerte, di amministrazioni comunali assenti, talvolta colluse, spesso non capaci e non motivate a gestire il problema, con qualche rara eccezione fatta di buona amministrazione.
In tutto questo, in una situazione che da sola basterebbe e avanzerebbe per scriverci un libro, il nostro Vito Dicara, assessore alla cultura, sottolineo “alla cultura”, ci mette il carico da undici, come in un romanzo del commissario Montalbano: non solo incivile, non solo persona che delinque perché l’abbandono è un reato penale, ma pure una persona di intelligenza superiore, che Infatti va e abbandona quattro cuccioli in una zona sorvegliata dalle telecamere.
Un assessore, alla cultura, che commette un reato e lo fa proprio nel raggio d’azione delle telecamere di sorveglianza, con tanto di cartello che informano della loro vigile presenza, installate proprio dall’amministrazione di Caltagirone, La sua amministrazione. E per concludere come si scusa? Dicendo di aver trovato i cuccioli davanti a casa e quindi aveva pensato di portarli in un’area frequentata in modo che qualcuno (probabilmente un altro che scaricava abusivamente materiali di vario genere) se ne potesse occupare!
Davvero inquietante, per la qualità della difesa e per tutto il resto. Una persona che ha la sensibilità dell’assessore Vito Dicara, che abbandona dei cuccioli in una terra piagata dal randagismo, esponendoli a ulteriori pericoli, non è legittimo chiedersi di quali doti sia stato fornito da madre natura per poter ricoprire proprio l’incarico di assessore alla cultura? Dovrebbe promuovere educazione e senso civico, amore del bello, cultura e rappresentare un faro in una terra densa di bellezze e di storia ma troppo spesso messa in ginocchio da clientele e affari illeciti? Sembrerebbe una commedia, ma è finita in tragedia.
Con il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, che oggi, nel radio giornale delle 13 su Radio24, e non solo, lo ha anche difeso, pur prendendo le distanze dal suo assessore che ha avuto, a suo dire, un comportamento non conforme alle regole. Non conforme alle regole? Sindaco il suo assessore ha compiuto un reato, grave sotto il profilo etico, una bagatella purtroppo sotto il profilo penale, ma lei anziché perdere tempo a difenderlo dovrebbe, invece, togliergli ogni delega e annunciare che il Comune di Caltagirone si costituirà parte civile nei confronti dell’assessore, chiedendogli il risarcimento per i danni all’immagine.
Un’amministrazione da sciogliere, non per mafia ma per inadeguatezza, insipienza e mancato senso della vergogna. Indegni di rappresentare le istituzioni, seppur di un paese dissestato come il nostro. Commettere un reato e trovar modo di giustificarlo, per chi ha la responsabilità di una città, rappresenta un comportamento davvero inaccettabile.
AGGIORNAMENTO: del 20/06/2017 – h 19.30
(*) Il fatto non cambia ma le telecamere di sorveglianza non sembrano essere del Comune di Caltagirone ma di un privato. Comunque sempre debitamente segnalate dai cartelli obbligatori per legge.