Volano nel cielo i palloncini per ricordare i morti di Genova, ma ricadranno al suolo e in mare. Producendo inquinamento.
Stupisce che proprio in una città che si affaccia sul mare non ci sia considerazione per il rischio che deriva dai palloncini. Che ricadono in mare.
Diventando bocconi appetitosi per cetacei, tartarughe e altri animali che spesso muoiono a causa della loro ingestione.
Sembra un piccolo problema rispetto al dramma che i genovesi hanno iniziato a vivere il 14 agosto del 2018. Ma a ogni commemorazione fatta a Genova si vedono palloncini che vanno verso il cielo, come se non ci fosse consapevolezza. Dei rischi per l’ambiente, per il mare.
I palloncini che volano nel cielo e le lanterne cinesi, con le loro candele che bruciano all’interno e lo portano in cieli, sono un pericolo. I primi per l’inquinamento, mentre le seconde per il rischio di incendi che possono causare. Per questo andrebbero vietati.
Spiace che non ci sia attenzione verso un problema che ogni anno crea tantissimi problemi all’ambiente. E quello che stride è che questa disattenzione venga proprio da chi sul mare ci vive. Ai quali va comunque simpatia e solidarietà per le difficoltà e per le sofferenze che sono costretti a subire.
Il ministro dell’Ambiente Costa potrebbe studiare come poter vietare l’impiego di palloncini gonfiati con elio, quelli che volano in cielo proprio a causa del gas che contengono, senza dimenticare le lanterne cinesi. Due cose molto belle da veder volare ma molto pericolose per l’ambiente.