Le elezioni sono alle porte e con loro la propaganda elettorale, fatta purtroppo di molte promesse che resteranno sulla carta, in alcuni casi anche di promesse non fatte, di argomenti soli sfiorati. La ricerca del consenso troppe volte va volutamente a toccare obbiettivi “sensibili”, solo per intercettare una parte dei consensi. Gli animali sono un argomento importante secondo il partito dei sondaggi, ma la storia insegna che molte promesse restano solo delle lettere stampate o dette, che non avranno seguito.In questo secolo da poco iniziato il “focus” principale è stato sull’economia, specie nei paesi occidentali che hanno visto crollare il castello di opulenza che era stato appoggiato sulla sabbia di economie di cartapesta. L’economia sarà il cardine delle prossime elezioni, però ritengo che non si possa votare un partito che non faccia dell’ambiente e dei “diritti”, anche per gli animali, una bandiera vera e reale. Ambiente e diritti sono due punti imprescindibili del nostro immediato futuro e il rischio che l’economia debba invece ripartire a qualsiasi costo è una preoccupazione sempre in agguato.
Il problema è che l’economia può ripartire anche, forse con maggior vigore, se verranno attuate serie politiche ambientali, se l’Europa si impegnerà seriamente nella conservazione degli habitat indispensabili alla vita del pianeta, come le grandi foreste pluviali che stiamo perdendo ad un ritmo incessante, con poca attenzione da parte dei governi e dei media. Se saranno riconosciuti i diritti dei deboli e delle categorie “indifese” si darà un contributo culturale fondamentale per avere, in futuro, una società civile, rispettosa, meno violenta. Le persone attente ai diritti degli anziani, dei bimbi, degli animali hanno una visione del mondo diversa da chi è invece indifferente alla crudeltà o alla sofferenza di un essere vivente. Questi impegni sono seri e vanno presi da persone, organizzazioni e partiti seri, ma questo è sempre di più un mondo fatto più di promesse che di impegni.
Credo sia davvero indispensabile che la nostra scelta sia basata sui buoni valori, sulla lotta alla corruzione, sul diritto alla protezione di chi spesso non ha rappresentanti, sulla tutela globale dell’ambiente, sull’importanza dell’etica e del buon governo. Il tempo delle chiacchiere deve finire, ci vuole un Rinascimento che ci porti ad avere maggior rispetto per il pianeta, le sue creature, per noi stessi.
L’Europa ha sempre maggiori competenze sui temi ambientali e sui diritti degli animali, non dimentichiamolo. Il futuro di questi argomenti è in Europa e devono rappresentarci persone competenti. So che il panorama non è edificante, ma almeno si può cercare di scegliere al meglio, quasi preferendo la serietà del candidato all’etichetta del partito, non fidandosi dei professionisti dell’animalismo politico che tanto promettono e ben poco mantengono.
Pensiamoci con attenzione prima di tracciare un segno sulla scheda o di mettere una preferenza e, soprattutto, riprendiamoci la partecipazione: astensione o scheda bianca non difenderanno né l’ambiente né i diritti degli animali.