
Gli animali brachicefali soffrono per un capriccio umano, siano cani come carlini e bulldog o gatti come i persiani. Chi difende queste razze è come se difendesse il maltrattamento: creare animali che non respirano correttamente e hanno altre patologie indotte è una crudeltà.
Eppure ogni volta che vengono scritte queste cose ci sono allevatori che vogliono spiegare che non è vero. Ci sono proprietari che giurano che il loro cane o il loro gatto sono felici e respirano benissimo. Ma nessuno riesce a spiegare il motivo per il quale in natura non esistono felidi o canidi brachicefali.
Evidentemente l’evoluzione ha privilegiato conformazioni diverse, più funzionali all’essere in buona salute che all’estetica. Queste razze sono il frutto di manipolazioni genetiche al contrario: non vengono fatte per migliorare le caratteristiche, ma per esaltare un difetto. Che però piace agli acquirenti.
I veterinari chiedono di non esasperare le peggiori caratteristiche
Non solo sono stati creati animali senza preoccuparsi delle loro difficoltà respiratorie, ma queste sono state esasperate oltre ogni accettabilità. Ci sono anche altre caratteristiche che questa tipologia morfologica ha alterato, come per esempio la dentatura che non consente una corretta masticazione.
Per quanto riguarda i gatti persiani uno studio condotto dal Royal Veterinary College inglese ha stabilito che questi animali sono soggetti a una lunga serie di problemi:
- I disturbi specifici più comuni sono stati il disturbo da pelo (12,7%), la malattia dentale (11,3%), le problematiche alle unghie (7,2%) e la secrezione oculare (5,8%).
- La malattia dentale era più comune nei maschi, mentre i problemi di artigli / unghie erano più comuni nelle femmine.
- Le cause più comuni di morte sono state le malattie renali (23,4%) e il cancro (8,5%).
- La durata media della vita di un gatto persiano è di 13,5 anni.
Nella foto si vede chiaramente la differenza fra le due morfologie del gatto

Non possiamo continuare a fare scelte puramente estetiche, creando serie problematiche agli animali, solo per un trascurabile apprezzamento umano. Al primo posto dovrebbe essere sempre la salute e non l’aspetto.
Non è responsabile far credere al pubblico che cani e gatti brachicefali siano animali come tutti gli altri e possano avere identico benessere di cani e gatti con scatole craniche “normali”. Bisogna pensare che dividere la propria vita con un animale non può essere una decisione basata su una scelta estetica.
Di questo anche in Italia si è fatta portavoce la Federazione dei Veterinari che ha preso una posizione molto netta sul suo sito, pubblicando anche un documento in lingua inglese sull’argomento che può essere scaricato qui.