Animali usati come attrazione: in Giappone hanno aperto un Owl Cafè dove gli avventori possono accarezzare e giocare con uccelli rapaci, che restano animali selvatici anche se riprodotti in cattività.Ogni occasione è buona per sfruttare gli animali, anche travestendo l’uso come attrazione in un nuovo modo per farli conoscere e per poter vivere (secondo i proprietari dei caffè) un’esperienza che ci avvicina a loro.
Stanno aumentando i bar con gli animali, dai cat’s café a quelli più estremi con i gufi, come quello appena aperto a Tokyo che ha già creato molte proteste fra le associazioni di protezione degli animali. Quale benessere possono avere animali, a qualsiasi specie appartengano, se costretti a stare in un luogo pubblico affollato, pieno di rumori e frequentato da persone sempre diverse, con i loro odori, con il loro modo non sempre consono di interagire?
Gli animali non possono essere considerati come oggetti da intrattenimento
Se questa domanda sorge spontanea pensando ai gatti, che affollano i tanti cat’s caffè italiani sorti in questi ultimi anni, la questione diventa davvero spinosa quando i protagonisti di questa idea commerciale sono gufi e civette. Uccelli con consuetudini notturne, non desiderosi di stare in mezzo alla confusione e costretti a subirla essendo oltretutto legati.
Da quello che si vede nel filmato più che di mancato benessere sarebbe giusto parlare di vero e proprio maltrattamento perché, bisogna dirlo, questi posti non sono nati per far socializzare i gatti o gli uccelli con gli umani ma, bensì, per avere animali usati come attrazione: un richiamo di sicuro successo che porta persone che poco o nulla sanno del benessere animale.
Questa affermazione non piacerà ai gestori degli animal cafè italiani, ma non vi è dubbio che gli animali non abbiano benefici da questa sinergia, né le persone usciranno dal locale con l’idea di andare a adottare un gatto. Può sicuramente non piacere però sono convinto che gli animali debbano essere banditi da ogni luogo dove servono come attrazione, come fatto nuovo e curioso per attrarre avventori o visitatori, paganti.
Il personale frequentemente è distratto, specie quando i locali si riempiono, e non riesce a seguire costantemente i comportamenti poco attenti dei clienti ma anche dei loro bimbi, che troppo spesso pensano di essere entrati in un negozio di giocattoli, comportandosi di conseguenza, senza che, purtroppo spesso, i genitori vigilino attentamente sui comportamenti dei loro figli
L’apertura di questi locali deve essere rivista, deve escludere tutte le specie non domestiche e porre dei paletti molto chiari ai gestori: la garanzia del benessere degli animali non può prescindere dal numero massimo di avventori, da un rapporto adeguato fra animali e personale che deve sovraintendere il loro rapporto con gli umani. Diversamente è solo una delle tante nuove frontiere che si aprono ogni giorno creando malessere, se non peggio, agli animali.