
Antartide in pericolo: veto di Cina e Russia a una riserva planetaria, che avrebbe assicurato una protezione integrale a un ambiente importantissimo che, proprio per il riscaldamento globale, è in pericolo. Prevalgono ancora una volta gli interessi economici rispetto a quelli ambientali.
La richiesta era quella di creare un’area protetta di un milione di chilometri quadrati che avrebbe protetto animali e ambiente. Artico e Antartico sono sempre stati protetti dai ghiacci, ma ora con i cambiamenti climatici, il grande rischio è che diventino terra di conquista.
Il pianeta non può permettersi di perdere uno dei più grandi serbatoi di biodiversità marina ma anche una delle più importanti zone di rigenerazione della fauna ittica. Una decisione motivata dall’idea di poter procedere a uno sfruttamento senza regole.
Mettendo il veto Russia e Cina mettono un’ipoteca sull’Antartide
Nella riunione della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartide (Ccamlr), composta da 25 paesi fra cui l’Italia, oltre all’Unione Europea, non si è raggiunta l’unanimità. Purtroppo senza una completa condivisione da parte di tutti i paesi membri l’istituzione viene rimandata, per la seconda volta, vanificando ogni sforzo di conservazione.
L’Antartide resteràa in pericolo sino a quando non sarà istituita una vasta area di protezione che limiti lo sfruttamento del continente dei pinguini. Ricco di risorse che fanno gola a troppi paesi, il cui sfruttamento metterebbe una seria ipoteca sul suo futuro.
La Comunità Europea e l’Australia cercheranno in ogni modo di far scendere a patti Cina e Russia, ma è evidente quanto sia sbagliato un meccanismo che preveda il diritto di veto. Gli interessi economici prevalgono sulla necessità di tutelare il pianeta e di contrastare i mutamenti climatici.