Basta gabbie per allevare gli animali in Europa

Basta gabbie per allevare gli animali in Europa: questa è l’idea lanciata dalle associazioni protezionistiche europee. Che chiamano a raccolta i cittadini per firmare una petizione.

L’allevamento in gabbia è una pratica molto diffusa nella Comunità Europea dall’industria delle carni e riguarda molte specie. Conigli, galline, maiali e anatre sono allevati in gabbie.

Per anni si è pensato che il profitto dovesse essere il primo valore, seguito dall’economicità delle produzioni per garantire carne a basso costo, ma ad alta sofferenza per gli animali.

L’evoluzione culturale, che costituisce la genesi di tutti i progressi che la nostra società può raggiungere, ha portato però un’affermazione sempre più importante dei movimenti che si occupano di difendere i diritti degli animali. Che hanno cambiato il modo in cui i cittadini vedono gli animali.

Non più bistecche o petti di pollo in un vassoio del supermercato ma esseri viventi che hanno, almeno, il diritto di essere trattati in modo accettabile. Certo, comunque la si guardi restano dei condannati a morte, ma è vero che esiste modo e modo di vivere prima di raggiungere il macello.

Vegani e vegetariani rappresentano il punto d’arrivo di una cultura che preveda di nutrirsi senza uccidere le specie animali, per rispetto e perché, conti alla mano, sprechiamo troppe proteine vegetali per produrre poche proteine animali. Con un grande consumo di acqua e creando una grande fonte di inquinamento.

Ora c’è un anno di tempo per raccogliere un milione di firme per chiedere alla Commissione Europea di decidere il bando dell’allevamento in gabbia. Ma non sarà una decisione obbligata, né è giusto illudere sul fatto che una volta raccolte le firme il gioco sia fatto. Resterà sempre da convincere la Commissione battendo l’industria dell’allevamento e della carne, che certo non starà a guadare.

Questa campagna ha un fine chiaro, l’eliminazione dell’allevamento in gabbia, del confinamento costretto che coinvolge almeno 300 milioni di animali ogni anno, un numero incredibile. Ma il percorso sarà difficile e accidentato, non tanto per la raccolta delle frme quanto per l’ottenimento dl risultato.

Queste campagne hanno comunque il grande pregio di portare all’attenzione degli europei la necessità di rivedere e ripensare in modo radicale il nostro rapporto con gli animali. Non soltanto cani e gatti, ma anche verso quelli che molti vedono solo dietro i banchi delle macellerie.

Una firma aiuterà a dare un segno tangibile dell’importanza e della sensibilità dei cittadini europei verso il problema della sofferenza animale. Per questo è importante andare sul sito END THE CAGE AGE e firmare la richiesta. Saranno 5 minuti ben spese per dare una speranza a chi non ha altra voce che non quella delle persone empatiche.

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