Battuti i cacciatori

Con sentenza n. 780 il Tribunale Amministrativo Regionale ha dichiarato illegittime ed annullato o sospeso  alcune parti importanti della delibera della Giunta Regionale della Liguria n. 386 ( approvata il 10 maggio scorso), con cui si varavano le regole per la corrente stagione di caccia, il cosiddetto “calendario venatorio” 2019/20.

Accolto in gran parte il ricorso promosso dalle associazioni ambientaliste e per la tutela della fauna selvatica: Lega Abolizione Caccia, WWF, ENPA e LAV, patrocinate, come sempre quando si tratta di caccia, dall’avvocato Claudio Linzola, dell’omonimo studio milanese.

Escono sconfitte, ancora una volta, la Regione Liguria e le associazioni venatorie che rappresentano i “richiedenti” del provvedimento politico che era stato impugnato. Ogni volta i governi regionali strizzano l’occhio ai cacciatori, come accaduto in Lombardia con i roccoli, per poi uscire sconfitti dai tribunali.

Politica e caccia vanno sempre a braccetto a danno di ambiente e fauna

Sono stati alla fine sconfitti i legali della Regione e delle associazioni dei cacciatori Federcaccia ed ANUU che si erano costituite in giudizio per difendere il provvedimento,  viziato da varie irregolarità. Fra queste anche la mancata richiesta del parere obbligatorio all’ISPRA.

Come spesso accade,  la Regione Liguria ha aggirato con motivi pretestuosi il parere preventivo obbligatorio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Questi sono in sintesi i provvedimenti che sono scaturiti dalle decisioni del TAR ligure:

  • Le due giornate aggiuntive settimanali di caccia, oltre alle canoniche tre, nei mesi di ottobre e novembre, per la caccia alla Cesena (specie appartenente alla famiglia dei turdidi) , dovranno essere ridotte ad una soltanto;
  • La chiusura della caccia al Tordo bottaccio è anticipata di 10 giorni,  dal 31 gennaio al 20 gennaio prossimo;
  • La data di chiusura della caccia per  le specie acquatiche : Germano Reale, Gallinella d’acqua, Folaga, Alzavola, Codone, Fischione, Mestolone, Marzaiola, Canapiglia, Porciglione, Frullino,  Beccaccino e Moriglione verrà  anticipata di 10 giorni, dal 31 gennaio al 20 gennaio;
  • E’ sospesa la caccia alle specie:  Moretta, Moriglione e Pavoncella;
  • Va vietata la caccia  da appostamento fisso e temporaneo nel raggio di 500 metri dalle zone umide.

Battuti i cacciatori ma non i politici che li agevolano

In effetti la mancanza di un richiamo alla responsabilità individuale degli amministratori comporta una continua riedizione di provvedimenti già ritenuti illeciti. I tribunali continuano a fermare lo strapotere della politica, costringendo le associazioni a investire ingenti risorse per le spese legali.

L’errore è compatibile con l’attività legislativa, ma quando gli errori vengono ripetuti con costanza non possono più essere considerati tali. Si tratta della volontà manifesta di reiterare un comportamento per ottenere una ricompensa elettorale.

Per il momento la pavoncella, della quale è stata vietata la caccia, per il momento, potrebbe ringraziare le associazioni e il TAR. Almeno per questa stagione venatoria.

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