Alcune volte si ha l’impressione di raccontare sempre le stesse cose, le stesse brutture, con l’incapacità di uscire da bolge descritte così bene da Dante nell’Inferno della sua Divina Commedia. Ogni volta che mi trovo a scrivere dei canili pubblicirumeni, che vedo i filmati, provo vergogna per l’abbrutimento causato dall’assenza di empatia. Ogni uomo dovrebbe essere portatore della pietà, ci appartiene o, forse, dovrebbe appartenerci!
“Vier pfoten Romania”, conosciuta nei paesi anglosassoni come “Four Paws”, in italiano semplicemente Quattro Zampe, ha realizzato un’inchiesta sulle brutture dei canili pubblici o d’appalto in Romania, sulle non applicazioni della legge, sulle atrocità che non hanno bisogno di protagonisti umani, bastano le situazioni a descriverle. Le poche associazioni serie che lavorano per i cani della Romania, fra le quali l’italiana Save the Dogs , da anni stanno operando per l’applicazione dei piani di contenimento del randagismo secondo studi internazionali validati dalla comunità scientifica e dall’O.I.E. (World Organisation for Animal Health), raccogliendo pochi successi, compensati dal molto sostegno e dalla pervicacia nel combattere contro le difficoltà di un paese come la Romania, dove il popolo è migliore del suo governo e per il quale bisogna dire, per onestà, che non è il solo Stato così arretrato in Europa e non rappresenta quindi un caso isolato. Il filmato che se vorrete potrete vedere è ADATTO SOLO A UN PUBBLICO ADULTO contenendo immagini molto crude, svela una verità drammatica, che offende le nostre coscienze come sono violentate ogni volta che l’uomo esercita un dominio assurdo e crudele contro un “fragile”, contro un essere indifeso.
Credo che l’eutanasia, in certe situazioni, debba essere vista come un porta magica, quella che consente di poter lasciare il pianeta sofferenza, di trovare ristoro da angoscia, patimenti e paura. Chi ha visto situazioni come queste, ne ha sentito l’odore e il rumore, chi conosce davvero la sofferenza, sono convinto che capisca appieno la portata delle parole, sia in grado di comprendere che molto più importante che fuggire dalla morte sia poter abbandonare la disperazione, quella che piega l’anima. Raccontare è difficile quando non si possono offrire soluzioni, quando sappiamo che nessuno le recepirà, quando l’idea di poter sconfiggere questo male non ci appartiene. Ma il peggio sarebbe pensare che la battaglia è persa e che la lotta è impari: bisogna combattere e cercare di cambiare, arginare, modificare una realtà che sembra una costante immutabile. Parlarne è utile, aiutare le associazioni che contrastano queste brutture è un modo per accelerare la fine di questa mattanza.
Dopo aver visto il video forse capirete meglio le poche righe che lo precedono, se non lo avrete voluto vedere non vi posso criticare, ma fidatevi sul fatto che sono rappresentazioni reali delle bolge dove Virgilio accompagna Dante. Quella era una grande rappresentazione poetica, questa è solo una sordida e angosciante realtà, per la quale ogni umano deve provare vergogna, come ogni volta che si somministra a uomini e animali una sofferenza gratuita.