
Cani maltrattati e canile sequestrato a Corigliano Calabro, dopo una lunga indagine condotta dai Carabinieri Forestali della Stazione di Rossano, coordinati dal procuratore capo Facciolla e dal sostituto Tedeschi. La Procura della Repubblica di Castrovillari aveva da tempo aperto un fascicolo sulla gestione del canile.
Anche in quest’inchiesta ci sono tutti i soliti ingredienti dei casi che riguardano canili e randagismo. Animali maltrattati, soldi mal spesi, gestione amministrativa non conforme e staffette che spostano i cani.
Storie di ordinaria mala gestio della questione randagismo, sul quale molti speculano e si arricchiscono, mentre i cani soffrono e non trovano sistemazioni adeguate. Chi specula su questo fenomeno ha bisogno di un randagismo senza fine, di un fenomeno che si riproduca in continuazione.
Il randagismo genera profitti e cani maltrattati, un binomio inscindibile
Cani maltrattati, canile sequestrato, esame di tutti gli atti amministrativi e dei riscontri dati da telecamere piazzate dai Carabinieri Forestali durante l’attività di indagine. In questo modo si sono potuti documentare abusi e reati commessi nell’ordinaria gestione.
Scrive la Procura nella sua nota: “Durante questi mesi d’indagine al fine di verificare la salute dei cani e l’idoneità della struttura, la Procura ha nominato un consulente tecnico d’ufficio che ha accertato un palese maltrattamento degli animali e l’idoneità parziale della struttura ospitante i cani.
E prosegue mettendo nero su bianco che “Gli ambulatori non sono a norma. Sono state inoltre monitorate le adozioni e i movimenti dei cani provenienti da questa struttura. In un controllo avvenuto ad una cosiddetta “staffetta” che conduceva cani al nord, verso gli adottanti, mediante compenso economico, è stata riscontrata una difformità dell’autorizzazione rilasciata».
Spunta il lavoro delle staffette, che spesso non sono fatte con buon senso e regole
Non si vuole criminalizzare chi fa le cose seriamente, né tanto meno demonizzare quanti trasferiscono i cani seguendo le regole. Pur sostenendo che l’ideale siano trasferimenti verso strutture, dove gli adottanti possano andare a scegliere il cane.
Diversamente si rischia di avere cani maltrattati due volte: la prima nel canile di partenza, la seconda durante i trasporti ma anche a destino. Quanti cani arrivano a persone “sbagliate”, che non dovrebbero averli e che invece, anche grazie alle staffette se li procurano sui social, senza dare garanzie.
Una verità assoluta è chi avrebbe l’obbligo di controllare non esercita questo dovere: dovrebbe essere infatti il Comune convenzionato che opera i controlli. Mentre queste situazioni hanno sempre termine solo grazie all’intervento di magistratura e polizia giudiziaria.