Cani maltrattati geneticamente, animali nati per soffrire e cosa dice ENCI? Fa la morale a Sabrina Giannini che nella sua trasmissione alza il velo sul problema. Quello dei cani allevati senza regole, di carlini costretti a indossare corpetti refrigeranti in estate, di selezioni esasperate e assurde.
Per Dino Muto, presidente dell’ENCI, che è bene ricordare che si tratta di un ente pubblico, sono esagerazioni perché tutto è sotto controllo.
Una versione completamente opposta a quella emersa nella trasmissione “Indovina chi viene a cena”, suffragata da video e testimonianze, da pareri veterinari raccolti in Italia e Gran Bretagna. Una difesa che non convince quella del comunicato ufficiale.
La Commissione Tecnica Centrale ha in seno tutte le competenze necessarie per favorire la corretta selezione del cane di razza, di cui troppe volte si parla senza avere precise conoscenze. La Commissione, che si riunisce proficuamente e con frequente periodicità, è infatti composta da un rappresentante dei servizi zootecnici e da un funzionario del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, da un rappresentante dei servizi veterinari del Ministero della Salute, da tre tecnici qualificati esperti in cinologia docenti o ricercatori universitari, da quattro allevatori di esperienza e dal coordinatore del Comitato Consultivo degli Esperti.
Il comunicato integrale lo potete leggere proprio sul sito di ENCI.
Il mercato chiede i cani maltrattati geneticamente
Il mercato è invaso di cani derivanti da accoppiamenti sbagliati, portatori di tare genetiche, che vengono venduti con disinvoltura e, purtroppo, senza conseguenze. Senza controlli, in un mercato con poche regole, peraltro non rispettate, che vende cani assomiglianti come cani di razza.
CANI DI PLASTICA
Del mercato del “falso di razza” si è perso il controllo anche a causa di sanzioni lievi, sia per i trafficanti che per gli allevatori che maltrattano le femmine e i cani.
Continuerà a vendere cani chi spaccia un pedigree taroccato per autentico.@sabri_giannini pic.twitter.com/SQLFaIuh4P— Indovina Chi Viene a Cena (@ChiVieneACena3) November 11, 2018
Non lo dicono le associazioni ma sono gli stessi veterinari che in Gran Bretagna hanno chiesto di fermare il maltrattamento genetico (leggi qui), con buona pace di ENCI che nega il problema. Che nasconde fatturati e un indotto miliardario, con tangenze con chi questi animali li dovrebbe tutelare.
Con una Comunità Europea che da anni dovrebbe cambiare le norme sul commercio di animali da compagnia, ma che in fondo preferisce mantenere uno status quo. Assicurando profitti enormi, con rischi risibili, a quanti stanno dietro e tirano le fila di questi traffici.
Con gli amanti degli animali, o pseudo tali, che questo mercato lo allevano e lo alimentano. Poco importa se poi una femmina di bulldog al terzo parto cesareo è a fine vita o se il carlino non respira.
L’importante è che piaccia al suo padrone che lo ama da morire. Una verità inconfutabile, visto che molti cani di queste razze muoiono davvero, dopo una vita di privazioni e sofferenze. Per piacere agli umani.
L’elenco delle malattie genetiche di questi cani e di quelle collaterali, indotte da selezioni sbagliate e esasperate, sarebbe lungo pagine. Ci pensino gli acquirenti, quelli che vogliono mettere un cane sotto l’albero. Alimentando il traffico e la sofferenza.
Un meticcio è portatore di una variabilità genetica che lo rende un cane migliore. Bastardo è bello, sano e si fa anche un’opera buona. Svuotando i canili.
Sembrano quasi cani costruiti su misura per la medicina veterinaria, diventata anch’essa un grande business , costruiti per essere ammalati. Mi stupisco che ancora la gente compri esseri viventi quando nei canili ne muoiono ogni giorno migliaia, imprigionati per il reato di esistenza.
Finché gli animali verranno considerati “da…” saranno sempre trattati come oggetti e “regolamentati” come tali.
Finché ci sarà anche un solo cane in un canile o abbandonato, parlare di allevamenti sarà un insulto al buon senso, è solo una questione di soldi.
La vita non si alleva e, soprattutto, non si compra.
ah, quindi i cani di razza servono per svolgere il proprio lavoro. chissà se ti sei mai chiesta se sia corretto costringere un cane a lavorare…e io che pensavo fossero animali da compagnia, amici e fratelli.poi mi incuriosisce questa storia dei meticci displasici, in anni di lavoro in canile municipale in una città del sud italia con decine di nuovi ingressi settimanali, non ho mai incontrato un meticcio displasico, ma questo non mi fa comunque dire che la displasia possa essere solamente nei cani di razza e non capisco come la sua osservazione riguardante i tanti (uno due dieci cento?) cani meticci displasici possa essere un dato in qualche modo rilevante.
Quello che posso dire é che i meticci nati randagi, seguono le regole della natura, chi sopravvive sicuramente non è il piu’ bello ma il piu’ sano, lo stesso non credo possa dirsi dei cani in allevamento. Si rischia di perdere un immenso patrimonio genetico continuando con la selezione per mano dell’uomo.Ma sono parole al vento, finchè c’è business c’è il cane di razza.Adottate dai canili!!!!
I cani da sempre aiutano l’uomo per la guardia, il soccorso e altre attività importanti. Non sono cani che hanno subito maltrattamenti ma solo animali che hanno imparato a migliorare caratteristiche naturali già presenti. Animali dei quali l’uomo non può fare a meno, basta pensare ai cani da ricerca, che vivono a stretto contatto con il loro conduttore. Credo che il punto non sia se i cani possano essere usati in attività importanti, nelle quali peraltro c’è una nutrita schiera di meticci, ma la selezione esasperata che ha trasformato i cani in modo assolutamente negativo. Ci sono razze che andrebbero estinte, per il bene dei cani.
Ovviamente non posso che condividere il punto che sia inutile far nascere quando i canili sono pieni di animali che cercano una sistemazione. Bisogna educare le persone che la scelta di un cane non può e non deve essere basata su fattori estetici perché stiamo parlando di esseri viventi e non di oggetti.
Sono una allevatrice di Collie riconosciuta dall’enci con affisso dal 1981. Sono parzialmente d’accordo con questo articolo, però c’è da dire che sicuramente il fatto che le razze sono state mischiate da cani di razza e con cani somiglianti alla razza e vero! E infatti abbiamo lo Yorkshire terrier Toy, medio. Lo Yorki è uno solo! Lo standard accetta un peso di circa 3,180kg non esistono suddivisioni di taglia (Toy teacup,mini,nano,grande) E qui che nascono i macelli che vediamo!!!!!! Riguardo il carlino sicuramente si è andato oltre e qui qualche pseudo allevatore qualche colpa ce l’ha. Ma gli allevatori non sono tutti uguali per fortuna c’è anche chi lavora in completa sanità a salvaguardia della razza! La maggioranza degli allevatori veri e onesti certe porcherie non le faranno mai!!! E cmq abbiamo nel tempo io stessa l’ho fatto esaminato meticci e ne abbiamo trovati tanti displasici!!! Bisogna anche dire che i cani di razza non sono dei malaticci e i meticci tutti sani! Ultimamente attaccare gli allevatori è diventata una moda vorrei ricordare che ogni cane di razza è nato per svolgere il suo lavoro. Si possono addestrare anche i meticci e abbiamo visto tutti nelle catastrofi come lavorano! I cani sono tutti uguali e si amano da morire sia che è un cane di razza o un meticcio! Poi se questa è una guerra contro gli allevatori seri e che lavorano bene non lo trovo giusto! Informatevi bene sulla cinofilia vera andate a vedere chi ha fatto storia nella sua razza sia per sanità e bellezza. Non si può gettare fango su chi non lo merita! Gli altri sono solo canari!!! Riguardo l’enci tra gli allevatori e l’enci è sempre una guerra aperta! E qui mi fermo sarebbe troppo lunga parlarne! E cmq anche io come tanti altri abbiamo dei meticci! L’amore è uguale per tutti!
Ma chi ha scritto l’articolo si rende conto che nelle ultime due righe dell’articolo afferma proprio quello che denuncia??? “Un meticcio è portatore di una variabilità genetica che lo rende un cane migliore. Bastardo è bello, sano”. APPUNTO, i simil Bulldog sono meticci quindi portatori di una variabilità genetica che li rendono cani migliori
Io credo che lei non abbia capito proprio il senso della variabilità genetica. Un bulldog senza pedigree non ha variabilità genetica, anzi. È un cane che non dovrebbe più riprodursi. Temo proprio che lei faccia molta, molta confusione sui termini.