Circo senza animali, una via possibile se lo spettacolo è di qualità: una strada resa ancora più attuale quando gli animali vivi sono sostituiti da robot che si comportano come orsi ammaestrati senza causare, ovviamente, alcuna sofferenza agli animali ma provocando stupore in bambini e adulti.
Certo alcuni troveranno da ridire per il fatto che comunque i robot imitano gli animali veri, quasi a giustificare il loro utilizzo, dimenticando invece che forse è proprio questo il giusto modo per dare una definitiva spallata a un modo di fare circo che non ha futuro, e questo oramai lo sanno anche i circensi. Il circo con animali è in agonia, il circo senza animali potrebbe risorgere.
La scelta coraggiosa del Circo Price di Madrid è quella di aver realizzato uno spettacolo circense con numeri tradizionali e sempre affascinanti, dai clown ai funamboli, con il coraggio di creare un sapiente mix fra tradizione e modernità, inserendo un numero in cui si presentano tre orsi polari ammaestrati, che vengono portati in pista da un domatore con abiti tradizionali ma in che in realtà è un artista 2.0. Gli orsi polari sono infatti robot che replicano movimenti e caratteristiche di quelli veri, facendo divertire i bambini ma portando un messaggio privo di sofferenza per gli animali.
Il circo è arrivato al termine di una strada che ha iniziato a farsi sempre più stretta e impervia sino dagli anni ’80 del secolo scorso, quando iniziarono le manifestazioni di protesta nei confronti di uno spettacolo che usava gli animali selvatici come attrattiva, presentandoli come belve feroci e sanguinarie e tenendoli in condizioni in cui risultava e purtroppo ancora risulta impossibile garantire il loro benessere. L’avversità al circo con animali è un fenomeno che ha avuto una crescita costante e che ha portato gli chapiteaux dei circhi a essere sempre più vuoti, tanto che oramai la maggior parte dei piccoli complessi circensi sopravvive, praticando prezzi bassissimi e dovendo continuare a cambiare piazze per cercare di avere un pubblico.
Certo l’obbligatorio cambio di direzione costringerà molti circensi a spostare le produzioni da spettacoli di costo e livello basso alla creazione di una diversa proposta di show che mantenga il fascino retrò coniugandolo con la modernità del tempo. I circhi senza animali dovranno avvicinarsi sempre di più a proposte come quelle del Circo Price di Madrid o a quelle del più famoso, ma purtroppo molto costoso, Cirque du Soleil canadese. Secondo quanto pubblicato dal giornale spagnolo ABC in questo articolo il prezzo dei biglietti degli spettacoli del circo Price varia dai 15 ai 28 Euro, un costo certamente non proibitivo per aprire la strada a un nuovo modo di fare circo, senza sofferenza per gli animali realizzando intrattenimento di qualità.
Con buona pace della componente più retriva del mondo circense che, continuando a restare aggrappata a un passato che non potrà riproporsi ancora a lungo, rischierà di condannare il mondo del circo italiano all’estinzione anziché a una giusta evoluzione.
L’avvento del circo senza animali sembra un percorso tracciato anche in Italia, come dimostra il fatto che anche nel nostro parlamento sia calendarizzato un disegno di legge per l’eliminazione degli animali dai circhi: questa è una strada senza ritorno.