
COP25 nulla di fatto contro i cambiamenti climatici nella conferenza di Madrid, nonostante gli appelli, rimasti inascoltati, a livello mondiale. Il punto oramai non è più quello di non comprendere l’urgenza, che è sotto gli occhi di tutti, ma il non voler compiere rinunce.
Il problema è planetario, la Terra si sta preparando a farsi travolgere dai cambiamenti climatici a causa di un ritardo, drammatico, nell’affrontarlo. Non sono bastati gli stimoli dei movimenti come Fridays For Future o delle personalità come Antonio Guterres, segretario delle Nazioni Unite per ottenere una svolta.
Quando non si può più negare l’emergenza sembra che la miglior strategia sia quella del rinvio, del rimando a un tempo non dato, dell’inazione. Opinioni molto diverse fra loro, come quella espressa dal ministro Sergio Costa che sostiene che il nulla di fatto sia meglio di un accordo al ribasso. Per crederlo davvero però occorre una buona dose di ottimismo.
COP 25 ha fallito, questa è la realtà dura da accettare
I governi hanno dimostrato tutti i loro egoismi, cercando di far pagare ad altri i costi del problema che in buona parte hanno causato. Stiamo parlando dei paesi più industrializzati, proprio gli stati che hanno maggiori responsabilità sulle attività antropiche che hanno innescato il cambiamento climatico. Il ragionamento fatto è davvero semplice quanto folle: non potete chiederci di rinunciare al nostro benessere.
Ora per cercare di arrivare a qualche auspicabile risultato sarà necessario attendere COP26, come sempre carica di promesse che poi rischiano di restare tali anno dopo anno. Nel frattempo la diplomazia si muove, i tecnici lavorano, la politica chiacchiera e racconta spesso favole.
Intanto miliardi di persone vivono in condizioni sempre più disperate, aggravate dai cambiamenti climatici. Mentre la ricchezza sul pianeta si concentra sempre più, essendo in mano a pochissime persone, con percentuali oramai a una sola cifra. I ricchi stanno chiedendo ai poveri del mondo di rimboccarsi le maniche, di fare ciò che non saranno mai in grado di fare.
Prestigiosi giornali internazionali come The Guardian chiedono alle persone di mobilitarsi, di sostenere le organizzazioni non profit. Si spera più nel fascino di Greta Thunberg che nel potere degli stati. Il fallimento della politica sta nella la miopia degli uomini che detengono ora le leve del potere, che spesso non riescono a vedere più lontano della punta dei loro piedi.