Delfini in pericolo per la pesca con lo strascico

Oltre 6.000 delfini sarebbero uccisi ogni anno sulle coste atalantiche francesi, dove si pratica la pesca con lo strascico per catturare i branzini, che vivono in branchi insieme ai delfini che restando imprigionati nelle reti, annegano.

Delfini in pericolo per la pesca con lo strascico quindi, proprio in una zona di pesca francese. Proprio la stessa Francia che insieme all’Italia ha istituito da anni nel Mediterraneo il santuario dei cetacei, per tutelare le tante specie di questi mammiferi marini che vivono nel nostro mare. Ma in Atlantico è diverso.

Il massacro dei delfini avviene in particolare da gennaio a marzo, periodo della deposizione delle uova dei branzini, quando l’organizzazione internazionale Sea Shephered stima che circa 6.000 delfini rimangano uccisi (altre organizzazioni parlano di 10.000 delfini morti) intrappolati nelle reti a strascico che vengono impiegate per la cattura dei branzini.

In Francia è inftti consentita la pesca a strascico “a doppino”: due imbarcazioni trainano la stessa rete che raggiunge un’estensione molto importante, non lasciando così scampo ai delfini che si trovano sul percorso dei pescherecci. Secondo il centro studi Pelagìs, che ha base a La Rochelle, questo tipo di pesca nel medio termine avrà un impatto devastante per la sopravvivenza dei cetacei.

Quello che appare davvero un controsenso è l’attenzione che la Francia ha avuto per la tutela delle popolazioni di cetacei mediterranee e il disinteresse più totale dimostrata verso quelle atlantiche, che proprio grazie a questo invasivo metodo di pesca stanno rischiando di scomparire in un tempo breve.

Secondo l’organizzazione Sea Shepherd il massacro dei delfini che sta avvenendo sulle coste atlatiche supera di gran lunga quello di Taiji unito a quello delle balene pilota fatto alle isole Faeroer. Fra le contromisure da adottare subito, secondo l’organizzazione internazionale, c’è quella diquella di vietare la pesca con le reti a strascico nelle zone e nei periodi di deposizione delle uova da parte dei branzini.

In pericolo, infatti, non ci sono soltanto le popolazioni dei cetacei ma anche gli stessi branzini, che stano diminuendo sempre più a causa della pesca eccessiva. Viene chiesta anche una più efficace vigilanza sulla pesca e l’isituzione di un osservatorio permanente per la valutazione dei danni causati dalla pesca a strascico nelle acque di fronte alla regione della Vandea.

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