La fabbrica dei cuccioli, un libro sulla tratta dei cani che provengono dall’Est Europa, il racconto dei loro viaggi, il punto sulle inchieste, le difficoltà della repressione dovuta a leggi complicate e inefficaci.
Questo libro, pubblicato da Sonda e scritto a quattro mani da Ilaria Innocenti di LAV e da Macri Puricelli, giornalista di Repubblica e blogger ma soprattutto grande amante degli animali, è stato voluto con l’intento di fornire uno strumento di conoscenza a quanti, ancora oggi, continuano a non voler chiedersi da dove provengano i cani che ci guardano dalle vetrine dei negozi oppure dagli schermi dei nostri computer, attraverso i mille annunci di vendita postati in rete. Uno spaccato a 360° sul fenomeno del traffico, su cosa significa la tratta per i cuccioli coinvolti, quali e quanti siano gli innumerevoli episodi di maltrattamento che li vedono quali involontari attori. I racconti dei protagonisti del contrasto al traffico e delle inchieste realizzate su questo fenomeno, che sembra preoccupare soltanto le associazioni e molti veterinari, ben consci di cosa significhi sia il rischio sanitario che la sofferenza di questi poveri animali; altrettanto non si può dire per il nostro parlamento e per la Commmissione Europea, sempre troppo lenti nell’assumere le decisioni. Purtroppo non tutti i veterinari sono attivi nel diffondere informazioni e contrastare il commercio: alcuni di loro, fortunatamente pochi, lucrano su queste attività fornendo coperture ai trafficanti, facendo i loro consulenti oppure testimoniando a loro favore nei processi.
La tratta dei cuccioli, non mi stancherò mai di dirlo avendola indagata con attenzione sia in Italia che in uno dei paesi produttori, è un fenomeno da milioni di euro, che coinvolge organizzazioni criminali e una catena infinita di soggetti che si dedicano a tempo pieno ad allevare, raccogliere cuccioli sempre più giovani, falsificare documenti grazie a veterinari compiacenti, trasportare e rivendere cani in tutti i paesi della vecchia Europa. Italia, Francia, Germania, ma anche Spagna e Gran Bretagna sono i paesi bersaglio di questo traffico, che ha origine soprattutto dalla Slovacchia e dall’Ungheria, anche se ora anche Polonia e Romania hanno cominciato ad affacciarsi in modo importante in questa attività. Su questo fenomeno, oltre alla trasmissione di RSI sono state realizzate due inchieste dalle associazioni inglesi Dogs Trust e RSPCA che possono essere guardate nei video inclusi in questi articoli:
- La tratta dei cuccioli dall’Est Europa
- Il traffico cambia pelle ma la crudeltà è la stessa
- Gran Bretagna sotto l’attacco dei trafficanti di cuccioli
L’informazione è l’unico modo per far calare la crescente domanda di cuccioli di razza, in modo particolare in questo periodo di festività natalizie, che rappresenta per i trafficanti un momento fantastico per poter piazzare il maggior numero di “pezzi”, quelli che per loro è soltanto merce, dalla quale ricavare un ingente guadagno, molto spesso esentasse. Chi è convinto che la tratta dei cuccioli sia una vera piaga deve fare tutto quanto possibile per far conoscere cosa si nasconda dietro questo fenomeno che pare inarrestabile, coinvolgendo i propri amici e conoscenti, usando la rete e disseminando il più possibile le informazioni.
Come è stato detto più volte la normativa che dovrebbe sanzionare il reato di traffico di cuccioli, la legge 201/2010, è davvero ben poco efficace e non ha poter di deterrenza nei confronti di chi, commettendo il reato, guadagna centinaia di migliaia di euro in poco tempo.
Il libro “La fabbrica dei cuccioli” sarà presentato da LAV a Roma il giorno 9 dicembre.
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