
Ovini ammassati in recinti in attesa di essere caricati sulle navi fattoria che li porteranno in Europa, in Africa e in Asia.
In questi giorni molto scalpore sta destando l’uccisione di cavalli rinselvatichiti, presi a fucilate dagli elicotteri in Australia. E’ giusto perchè deve sempre farci indignare quando noi umani cerchiamo solo le scorciatoie per rimediare ai nostri danni.
Ma l’Australia è anche il più grande produttore di pecore ed uno degli Stati che maggiormente fa ricorso alle “navi fattoria” per spedire all’estero centinaia di migliaia di animali vivi, in condizioni disastrose.
Questa foto è la rappresentazione di un carico di pecore, ferme in attesa di essere imbarcate su una nave con destinazione Pakistan, come potete leggere su questo interessante sito australiano: http://www.unleashed.org.au/blog/sheep .
Fra la morte somministrata da una fucilata sparata da un elicottero e mesi di sofferenza incredibile, di panico, di paura sono costretto a preferire la prima.
Possiamo anche credere che dovremmo diventare tutti vegetariani però dovremmo anche essere razionali: battiamoci perchè per intanto non ci possano essere trasporti di animali vivi, per usi alimentari e commerciali, che superino le 8 ore.
Perchè la vergogna delle navi fattoria, lontana dagli occhi di tutti ricorda le deportazioni ed ha una sofferenza intrinseca inaccettabile.
Come inaccettabile è la logica di chi pretende di ottenere tutto e subito ed in nome di questa purezza lascia che tutto resti immoto.