Gli orsi problematici in Trentino saranno… quasi tutti, ad eccezione probabilmente di quelli di peluche, secondo i criteri che vorrebbe portare avanti la provincia autonoma di Trento, secondo quanto ha detto il presidente Rossi al ministro dell’Ambiente Galletti.
Secondo l’amministrazione provinciale saranno considerati infatti orsi da rimuovere (catturare e detenere in cattività o abbattere) tutti quei plantigradi che possano “arrecare ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni alle coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o che utilizzino in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana“.
Questo significa che potranno essere considerati come orsi problematici in Trentino quasi tutti gli esemplari, considerando che sarà sufficiente rompere un sacco dei rifiuti, frugare in un cassonetto o avvicinarsi a un alveare. Se questo doveva essere il tipo di gestione ipotizzabile all’interno dei progetti Life, sarebbe stato molto meglio evitare la reintroduzione: il rischio in breve tempo è infatti che siano molti di più gli orsi catturati e destinati alla cattività rispetto a quelli in libertà.
Poco serve che il Ministero dell’ambiente affermi che non concederà autorizzazioni all’abbattimento se non ci saranno tentativi di aggressione all’uomo: comunque gli orsi verranno rimossi con una semplice ordinanza provinciale e non è al momento dato sapere quale sarà il loro destino. Tempi sempre più duri per i predatori nel nostro paese.
Dove vive in cittá per caso? Il progetto Ursus é stata una follia, e adesso la gente ha paura ad andare per i boschi. Il Trentino non é il Canada, dove gli spazi sono immensi e si puó circolare col fucile nelle zone dove ci sono gli orsi. Ma per voi gli orsi hanno piú diritti degli esseri umani.
Il progetto andava gestito con maggior attenzione e sicuramente il Trentino non è il Canada. Questo non toglie che ci sia anche un’intolleranza fatta di preconcetti e che qualcuno stia soffiando sul fuoco. La verità è che i politici non dovrebbero essere mai organi di gestione in Italia, come invece avviene per la provincia di Trento, essendo troppo condizionati da questioni e valutazioni elettorali. Il Trentino resta comunque il punto dolente di un progetto sovranazionale, non soltanto per l’antropizzazione del suo territorio.