
Sergio Costa resterà ministro dell’ambiente oppure, come suggerirebbero i rumors, sarebbe ritenuto sacrificabile anche dal MoVimento 5 Stelle? In effetti Italia il Ministero dell’Ambiente non è visto, purtroppo, come uno dei dicasteri più importanti dalla politica.
Questo potrebbe significare che il ministro Costa diventi una merce di scambio per diversi motivi, il primo dei quali è che in effetti non è nella pianta organica di un partito. L’indipendenza non sempre viene vista come un valore aggiunto, così come l’indipendenza di pensiero che certo non è mancata a Sergio Costa. Nel bene e nel male.
In queste ore molti media nemmeno considerano il ministero dell’ambiente quando partecipano al toto ministri, quasi fosse un dicastero trasparente. Una dimostrazione di come la tutela ambientale sia considerata più un argomento di facciata, da spendere per aver consensi, senza però spendersi troppo per ottenere risultati.
Sarebbe una buona scelta confermare Sergio Costa
Sergio Costa ha alle spalle una carriera e indagini che parlano da sole, ha realizzato il Piano Lupo con indicazioni coerenti e coraggiose , ha mantenuto la schiena dritta con le Regioni. Anche con quelle amministrate da partiti che facevano parte del governo.
In queste ore ancora non si conosce il nome di chi dirigerà politicamente il Ministero dell’Ambiente, ma si può solo augurarsi che il prescelto sia una figura di livello. Resta il fatto che sarebbe stata un’ottima scelta quella di far proseguire a Sergio Costa il lavoro che aveva iniziato. Con grande passione e indipendenza di giudizio.
Un ministro che ha parlato sempre con i fatti e che ha avuto la dignità del suo ruolo, senza sconfinamenti, senza invasioni di campo. Un modo di operare diverso, in un governo sin troppo occupato a comunicare, molto più di quanto sia stato effettivamente realizzato.
Sergio Costa resterà allora ministro dell’ambiente?
Dovendo fare una previsione, sulla base di quello che si può leggere sui media ma anche sulla base di quanto detto dai rispettivi schieramenti, la risposta, dovrebbe essere no.
Nemmeno il capo politico del MoVimento, Luigi Di Maio, sembra abbia speso parole per ottenere la sua riconferma. Appare certo che la figura e la poltrona di Costa sia vista da molti come una posizione sacrificabile.
Preoccupa che nel nostro paese i temi ambientali non siano ritenuti prioritari, nemmeno in un momento come questo, dove dovrebbero essere i primi dell’agenda politica.
In un momento in cui non è ancora chiara quale sarà la sorte dei Carabinieri Forestali, che rischiano di essere sempre più inglobati nell’Arma dei Carabinieri. Mentre avrebbero dovuto restare una specialità, un settore strategico da potenziare, da far crescere per un efficace contrasto dei crimini ambientali.
In breve si potrà avere comunque la risposta certa a questo quesito.
È dal primo dicastero all’Ambiente nel 1986 con Mario Pavan nel 1986 che in Italia non vedevamo un più un bravo e competente Ministro all’Ambiente e ce lo vogliono portare via ?
Come biologo naturalista mi permetto di giudicare con cognizione fuori dalla politica il reale operato ma dal 1986 sino a Costa non ho mai visto figure indipendenti dalla politica sull’ambiente per non parlare di personaggi sia nei governi di centro destra che di centro sinistra che hanno sempre avvallato scelte distruttive per l’ambiente per interessi politichesi di partito o schieramento.