Se sul circo ministro Franceschini sta giocando una partita su più tavoli è giusto che lo faccia sapere anche all’opinione pubblica. Da una parte presenta un disegno di legge governativo, fermo, per togliere gli animali dai circhi, dall’altra aumenta i fondi pubblici ai circhi, con grande soddisfazione dell’Ente Circhi.
La coerenza raramente si vede in politica, ma la buona politica cerca di seguire un profilo di trasparenza e di coerenza nelle iniziative che, quando hanno il plauso da parti contrapposte, raramente sono davvero efficaci.
L’incoerenza, la sua ministro, la rivela la soddisfazione di Buccioni, presidente dell’Ente Circhi, che plaude per l’aumento dei fondi pubblici, spesso oggetto di gestioni non scevre di critiche, destinati proprio a quei circhi che lei vorrebbe, o meglio dice che vorrebbe essere senza animali.
Quindi il suo governo ha fatto finta di contrastare i circhi, per poi soddisfare le loro richieste e ottenere così, con la politica del cerchiobottismo, di avere il plauso degli animalisti e quello dei circensi che dichiarano, sempre per voce del loro presidente Buccioni ha fatto riferimento anche alla questione degli animali, ribadendo che “il circo italiano è disponibile ad affrontare il tema esclusivamente in termini di rigorosa regolamentazione ma è assolutamente contrario a qualunque ipotesi di eliminazione degli animali”.
Sul circo ministro Franceschini sta giocando male una partita che meriterebbe altra sensibilità. Il circo è uno spettacolo che ha un suo fascino, se mondato dalla sofferenza animale, che appartiene a un altro periodo storico, a altra consapevolezza e sensibilità. Gli italiani, mi creda, non saranno contenti di sapere che in momenti come questi il suo ministero ha aumentato i finanziamenti ai circhi, sempre più sotto scacco per continue denunce di maltrattamento degli animali.
Oramai con cadenza settimanale abbiamo interi circhi posti sotto sequestro per maltrattamenti, come recentemente successo al Circo di Svezia sequestrato dai Carabinieri a Carini, in provincia di Palermo. Certo resta l’amaro in bocca per un circo che è stato in molte piazze, ha ricevuto autorizzazioni dalle commissioni e dai sindaci, per poi essere denunciato dalla Polizia Locale di Carini che, forse, aveva omesso di fare le verifiche prima che il circo iniziasse a far spettacolo. Ma queste, si sa, sono le incongruenze del nostro paese: prima nessuno vede niente, poi si allestisce un Golgota mediatico per crocifiggere i responsabili, assolvendo chi doveva controllare e non lo ha fatto.
I tempi sono maturi per un circo che non sia più un ricettacolo di crudeltà, che non significa che tutti i circensi maltrattino fisicamente gli animali: bastano le condizioni di detenzione, i trasporti, le soste nei carri a rendere impossibile la vita degli animali, non servono crudeltà accessorie, che peraltro non mancano. Anche l’indifferenza verso la sofferenza è una crudeltà.
Ministro Franceschini dia un segno di vita e uno di coerenza: chiuda questa partita del circo con animali, smetta di stanziare aumenti di fondi per spettacoli che insegnano la mancanza di rispetto verso i deboli. Mantenga le promesse che ha fatto, porti avanti il progetto di legge per un circo senza crudeltà. Abbia la coerenza dimostrata da Daria Bignardi, direttore di RAI 3, che dopo aver promesso “basta circo sulla terza rete” è stata di parola.