Lupi gettati dagli aerei con il paracadute
Lupi gettati dagli aerei con il paracadute per diffondere il predatore lungo la penisola. Una stupidaggine raccontata dai cacciatori che, purtroppo, trova ancora credito come molte leggende popolari sugli animali.
Sul lupo si raccontano tante storie, cercando di alimentare la paura atavica da sempre presente nei suoi confronti che è nata ben prima di Cappuccetto Rosso.
Ma contrariamente a quanto raccontano le favole il lupo non è pericoloso per l’uomo, come dimostrato dall’assenza di attacchi negli ultimi due secoli.
A sfatare tanti falsi miti che negli anni sono stati costruiti sul lupo ci ha pensato il progetto Life M.I.R.CO Lupo che ha realizzato un divertente cartoon di facilissima comprensione che in pochi minuti racconta il lupo, quello vero, smontando leggende e pregiudizi e dando nel contempo informazioni corrette.
I lupi non sono stati lanciati dagli aerei
Non bisogna infatti mai dimenticare che il lupo è un predatore, un animale selvatico con i comportamenti naturali tipici delle specie che si trovano al vertice della catena alimentare.
Per contrastare molti dei pregiudizi sul lupo occorre conoscerlo e sapere quali sono i comportamenti che lo possono portare in contrasto con gli umani. Il problema della predazione del bestiame, per esempio, riguarda soprattutto quegli allevatori che hanno deciso di praticare l’allevamento allo stato semi brado, senza dotarsi di recinti elettrificati e dei cani da guardiania.
In queste condizioni il lupo potrebbe scegliere di preferire la predazione di una pecora rispetto a quella di un ungulato, sicuramente più combattivo.
I lupi attaccano gli animali lasciati soli al pascolo
Gli attacchi al bestiame non rappresentanoo però il comportamento abituale del lupo, tanto che la sua dieta è composta prevalentemente da animali selvatici al primo posto dei quali spicca il cinghiale. Il lupo è un controllore delle popolazioni molto più capace e efficace dell’uomo e per questo, oltre che da una parte di allevatori, non è ben visto proprio dai cacciatori.
Che lo identificano come un concorrente nel prelievo della fauna. Ma anche come uno strumento, per loro pericoloso, in grado di gestire la consistenza numerica delle popolazioni di ungulati meglio dell’attività venatoria.
Gli allevatori che praticano l’allevamento semi brado, che più facilmente possono essere soggetti a predazioni di alcuni capi, lamentano una burocrazia complessa per ottenere indennizzi e riuscire a non subire i costi per lo smaltimento delle carcasse.
Questo non aiuta sicuramente a aumentare la tolleranza dei pastori verso i lupi, come si può leggere in uno dei loro siti di riferimento Ruralpini.it o sulla pagina Facebook .
Fra le attività messe in campo attraverso il progetto Life M.I.R.CO Lupo vi sono anche una serie di momenti di informazione, formazione e dialogo con tutte le parti interessate alla convivenza con il lupo: non vi è dubbio che sia importante parlare con la componente più aperta per individuare situazioni di gestione condivisa piuttosto che identificarli tutti come nemici, chiudendo così ogni dialogo.
Il processo di accettazione della presenza dei predatori parte dall’informazione e dalla conoscenza, dalla capacità di isolare le componenti più dannose senza arrivare a uno scontro continuo che non è mai utile per arrivare alla risoluzione di un problema complesso. Chiudendo ogni strada a ipotesi di abbattimento che, come dimostrano passato e presente, sono inutili quando non dannose.
Un buon sistema di fare cultura, sfatando i pregiudizi contro il lupo, può essere quello di diffondere il breve cartone animato realizzato dal Life M.I.R.CO Lupo, che in poco tempo spiega tantissime cose sul mondo dei lupi, in modo semplice e comprensibile.