Vacca reale e realtà virtuale: una nuova follia

Vacca reale e realtà virtuale

Vacca reale e realtà virtuale: ma sarà vero benessere? Migliora la vita dei bovini grazie all’uso dei visori che mostrano la realtà virtuale per tranquillizzare gli animal? Oppure è un modo di ingannare gli animali considerando che negli allevamenti non hanno possibilità di vivere sui pascoli? Molti quesiti con poche certezze se non quella che i visori servono per far credere alle vacche di non essere in una fabbrica di proteine ma in mezzo alla natura.

In questo modo sembra che gli gli animali -secondo chi ha studiato questa soluzione applicata all’allevamento- siano più tranquilli. Questa tecnica non è pensata per migliorare le condizioni di vita delle vacche, ma solo per aumentare produttività e qualità del latte. Un animale meno stressato produce di più e meglio. Non potendo farlo vivere in condizioni ottimali si cerca di ingannare il suo cervello con la realtà virtuale.

Gli studi sono stati portati avanti dal Ministero dell’agricoltura e dell’alimentazione della regione di Mosca, che lo ha pubblicato sulla sua pagina web. Per valutare altri sistemi per incrementare la produzione, dopo le spazzole rotanti, installate anche in alcuni allevamenti italiani.

La vacca reale può vivere meglio grazie alla realtà virtuale?

La vita negli allevamenti resta quella di sempre con gli stessi problemi, che possono essere mitigati per aiutare gli animali ad avere una vita migliore, ma non completamente risolti. Le spazzole, i ventilatori, la possibilità di farsi la doccia sono accorgimenti da vedere in modo positivo in quanto rompono la routine degli animali, non rappresentano una soluzione.

Costituiscono piccoli miglioramenti che non devono alterare, specie nel consumatore, la percezione del disagio o della sofferenza. Nel ciclo produttivo degli allevamenti intensivi la parola benessere non esiste, possono esserci soltanto condizioni di vita migliori o peggiori. Se per benessere si intende la possibilità di sentirsi in equilibrio con l’ambiente circostante.

In questo periodo l’attenzione dei consumatori verso il benessere animale è molto accresciuta ed è per questo molte pubblicità sottolineano questo aspetto dell’allevamento. Ma non tutto quello che viene raccontato corrisponde al vero e spesso le azioni di marketing parlano in modo ingannevole. Servono quindi consumatori attenti, che capiscano che la riduzione dei consumi di carne è il miglior inizio per aumentare il benessere degli animali.

Le vacche che portano il visore non possono muoversi

Un animale con addosso il visore per la realtà virtuale non è in grado di potersi spostare autonomamente. Questo vuol dire che le vacche mentre usano il visore devono stare legate. Diversamente rischierebbero di farsi molto male.

Così si arriva al punto: questi visori non migliorano la qualità della vita degli animali ma la peggiorano. Rendendoli dipendenti ancora di più dall’uomo, rendendo la loro vita ancora più difficile. Un falso benessere, un finto divertimento, una vera tortura.

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