
Il Gruppo Forestale dei Carabinieri di Reggio Emilia, al termine di una lunga indagine, ha fermato una banda di trafficanti che spacciavano cuccioli importati illegalmente. Ancora una volta l’attività di polizia ha acceso i riflettori su un reato che frutta ingenti profitti a basso rischio.
Con l’operazione Crudelia, dal malvagio personaggio della Carica dei 101 di Walt Disney, sono state arrestate tre persone mentre 11 risultano indagate a piede libero. Sono stati sequestrati anche più di 150 cuccioli importati in modo irregolare dall’Est Europa. Oltre a vaccini, documenti falsi e libretti sanitari alterati.
Il traffico aveva come punto d’approvvigionamento dei cuccioli la Slovacchia, che unitamente all’Ungheria rappresenta uno dei paesi dove il commercio illegale è fiorente. Si pagano poche decine di euro e insieme ai cuccioli, sempre troppo piccoli per essere venduti, si acquistano anche falsi documenti. Quelli che a un controllo non approfondito possono far credere che tutto sia in regola, mentre è l’esatto contrario.
Traffico cuccioli dall’Est: un reato che rende moltissimo
La cosiddetta Tratta dei cuccioli garantisce profitti davvero elevati a chi la organizza, con rischi davvero bassi. Ultimamente qualcuno finisce ai domiciliari, è vero, ma rispetto ad altri crimini le pene sono davvero esigue. Nonostante i numerosi reati che sono legati a questo commercio illecito che affligge l’intera Europa e che proviene, nella maggioranza dei casi, sempre dagli stessi Stati.
Secondo calcoli, stimati per difetto, ogni anno l’Europa è attraversata da frotte di cuccioli che vanno da un paese all’altro. Si stima che ogni anno un flusso di otto milioni di cuccioli percorra in molti modi le strade europee. Destinate al mercato dei cani da compagnia, comprati da persone che molto spesso non sanno o non vogliono sapere cosa si nasconda dietro questo fenomeno.
Se diamo un valore pur basso a questo transito di cani potrebbe significare che ogni anno in Europa si spendono almeno fra i 3 e i 4 miliardi di euro. Per acquistare cani nemmeno puri, nella maggioranza dei cani: cuccioli senza pedigree che assomigliano ai cani di razza.
Una grande fetta di questo denaro va ad alimentare traffici illegali, evasione fiscale e sostiene organizzazioni criminali che compiono anche altri reati. Con il costante rischio che questi cuccioli, importati senza controllo e spesso senza vaccinazioni, possano dar luogo alla diffusione di malattie. Che possono essere anche zoonosi gravissime come la rabbia, mortale sia per l’uomo che per gli animali e non ancora debellata a Est.
L’operazione Crudelia, ancora una volta, ha dimostrato il coinvolgimento di molte figure nella filiera della tratta dei cuccioli: trafficanti, veterinari, negozianti e acquirenti. Questi ultimi si preoccupano spesso solo di fare un buon affare, pensando di poter acquistare online a buon prezzo. Senza valutare i rischi che può comportare acquistare animali sulla rete.
Devono stare molto attente anche le persone che anche in questa occasione intaseranno i centralini dei Forestali per ottenere un cucciolo sequestrato. Alcune volte questi cani, anche dopo anni, possono essere tolti ai custodi e restituiti a chi erano stati sequestrati.