Giostra dell'orso Pistoia cavalli abbattuti

Ancora morte in un palio, ancora cavalli purosangue mandati al macello.

I palii con i cavalli, corse all’ultimo sangue dove tanto è forte il campanilismo dei rioni da far passare in secondo piano tutto il resto, sono manifestazioni che non dovrebbero avere un senso nel 2014 per la loro carica di violenza, intrinseca nella competizione, che porta ogni volta a cadute, feriti, fratture ed eutanasie degli animali. Una carneficina autorizzata in nome della tradizione, come se quest’ultima potesse giustificare le violenze sugli animali.Ieri a Pistoia, nella Giostra dell’Orso, sono stati abbattuti due cavalli per le ferite riportate e su molte fonti di stampa questo evento viene definito come un “tragico incidente”, ma non è così: è ora di smettere di chiamare le cose con sostantivi e aggettivi che non corrispondono alla verità. Tragico incidente è un fatto imprevedibile, occorso per una sorta di evento sfortunato che è accaduto in un avvenimento che avrebbe dovuto avere tutt’altro epilogo, non un fatto la cui alea di prevedibilità sia ampia, insita nell’organizzazione dell’evento e per questo dolosa, non colposa, tanto da non poter far scattare le condizioni di non procedibilità previste dalla legge 189/2004 che ha modificato il reato di maltrattamento di animali.

In queste corse, anelli brevi, con curve molto strette e rettilinei sufficientemente lunghi per  prendere velocità, vengono usati cavalli purosangue, gli stessi del trotto e del galoppo, che hanno come peculiarità la velocità, non la capacità di eseguire scarti repentini e curve strette per loro conformazione fisica. Certo questi cavalli riescono a dare grandi emozioni agli spettatori per la capacità di raggiungere un’elevata velocità, ma anche la consapevolezza, in capo agli organizzatori, che l’incidente sia dietro l’angolo per l’inadeguatezza del percorso.

Giostra dell'Orso anelo

Anello di gara della Giostra dell’Orso di Pistoia

Ogni anno i palii con cavalli costano vita e sofferenza a diversi equini e dovrebbero essere banditi dalle nostre manifestazioni storiche, per la crudeltà insita nella loro esecuzione, che ogni volta traumatizza non solo gli animali ma anche gli ignari spettatori, che pensano di assistere ad una semplice gara, non a una mattanza, come si può capire dai commenti al video, che contiene immagini forti, non adatte a adolescenti e persone sensibili.

Adesso, dopo l’ennesimo fatto di sangue, il sindaco di Pistoia ha promesso una moratoria di almeno un anno sul palio, ma dovrebbe essere il Ministero dell’Interno a scrivere la parola definitiva: “per ragioni di sicurezza e ordine pubblico e per il rispetto della normativa vigente sono vietate tutte le manifestazioni competitive con uso di animali, svolte al di fuori da ippodromi autorizzati“. Se poi si potesse fermare l’inciso ad animali, senza aggiungere gli ippodromi sarebbe ancora meglio.

Poche ragioni di buon senso per scrivere la parola fine, almeno su questa sofferenza inutile inflitta ai cavalli. 

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