C’è una grande differenza fra cane Iceberg e caracal Grum, nonostante questo la similitudine viaggia sulla rete, che pare più attenta all’apparenza che non alla sostanza.
Impossibile restare indifferenti alle sorti di un animale, quasi come il non restare rapiti dalla bellezza del caracal/caracat, Grum, sequestrato dai Carabinieri Forestali e attualmente sotto custodia presso un centro veterinario. Questo però non può unire due vicende non paragonabili fra loro.
Iceberg è un dogo, improvvidamente portato in Danimarca da un padrone che non si era correttamente informato sulle normative del paese nordico e che ha rischiato la soppressione. Stiamo parlando di un dogo, di uno dei tanti cani appartenenti a razze di molossoidi che in alcuni paesi sono ritenuti pericolosi. Ma sempre e solo un cane, un animale domestico.
Ben venga quindi l’intervento di ENPA e della cantante Noemi che, insieme a tanti altri, si sono battuti per ottenere il ritorno di Iceberg in Italia, vivo e vegeto: in Danimarca stava per essere soppresso perché ritenuto appartenente a una specie pericolosa. Ma per quanto concerne i cani sono e restano animali domestici, quelli pericolosi restanto sempre alcuni dei loro padroni.
Un caracal non è un animale domestico ma è un felino selvatico, ritenuto pericoloso e per questo vietato da un decreto attuativo della legge che regola il commercio di animali selvatici in via d’estinzione: dagli elefanti, ai rinoceronti, ai caracal. Si può dire che la pericolosità sia limitata, forse, ma resta il punto principale: è giusto consentire di tenere un animale selvatico rinchiuso in un appartamento o portato al guinzaglio?
Io credo convintamente di no, che gli animali non siano oggetti da esibizione e che non si debba ritornare, neppur con animali ibridi, a quanto succedeva prima del 1996, dove il commercio di scimmie, leoni, gattopardi, coccodrilli e orsi era legale. Nei negozi di Milano si poteva comprare un orso ma anche uno scimpanzé o un baby alligatore. Tutti animali che in massima parte facevano una brutta fine, segregati in prigionia, mentre altri morivano di stenti, malattie non curate trascorrendo una vita infame.
Il divieto di detenzione nasce per motivi di incolumità pubblica ma di fatto ha sbarrato la porta alla detenzione di migliaia di animali destinati solo a stupire, oppure a minacciare e intimorire come quelli usati dalla camorra e non solo. Oppure, come ben sapeva Pablo Escobar, capo del cartello di Medellin in Colombia, per nascondere la droga perché i cani non lavorano in presenza di grandi predatori, anche quando le gabbie sono vuote.
Chi difende oggi la proprietaria del caracal/caracat Grum è un po’ come se aiutasse questo mondo a tornare. La signora, bulgara, ha dichiarato al Corriere (leggi qui) di aver preso lo sfortunato felino in Cecoslovacchia, dove il commercio è ancora legale come lo è nei paesi dell’Est Europa come la Russia. Cuccioli venduti a 10.000 Euro!
Lo sfortunato Grum deve essere messo in una condizione di benessere, questo è non solo prioritario ma anche urgente e necessario, e su questo tutti sono d’accordo. Ma è indifendibile, sotto il profilo etico e legale, l’agevolazione del commercio di questi animali, il tentativo, purtroppo già riuscito con altre specie, di aprire un mercato fatto di ibridi legali (attualmente) che altro non sono che selvatici in cattività.
Il caracat sequestrato potrebbe ragionevolmente essere il frutto di un incrocio di prima generazione (f1) fra un caracal e un gatto domestico oppure, anche se non risulterebbe allo stato un’ipotesi praticabile, essere un caracat di quarta generazione (f4): comunque sarebbe un animale selvatico, imprintato, addomesticato (forse) ma non un domestico.
La sorte di Grum preoccupa tutti ma non si può far finta che tutto sia a posto, non si può accettare la moda che richiede animali sempre più particolari a scapito del loro benessere. Prima dell’amore deve venire il rispetto e condizioni di vita rispettose della loro natura, che questi animali non possono trovare in cattività.
Per questo non si possono sovrapporre i casi di Iceberg e Grum: il caracat non è un animale domestico prigioniero della burocrazia italiana ma un povero felino imprigionato dalle fantasie di chi può pagare 10.000 Euro un pezzo di vita selvatica, condannandolo a una vita domestica.
Sicuramente la legalità è questa,ma da cittadina ignorante mi chiedo,com’è possibile fare i documenti ad animale che legalmente non può essere domestico? Poi in seconda domanda ora che facciamo lo teniamo in gabbia, ora che è diventato un animale domestico?.sono per la natura e per la legalità, ma penso anche che non possono pagare gli innocenti animali o persone che siano
Non sarò certo io a decidere su questo, ma un animale non diventa domestico solo perché entra in una casa. E’ domestico, come lo è il cane, se ha sbito un processo di domesticazione durato migliaia di anni. Sicuramente sarà fatto il possibile per trovare la miglior sistemazione per il piccolo felino, qualora la proprietaria non dimostri che si tratta di un animale frutto di riproduzioni legali.
Come si può aiutare realmente il povero Caracat ?
Il Pubblico Ministero e i Carabinieri Forestali cercheranno di trovare la miglior sistemazione per il caracat, compatibile con le sue condizioni di salute e con il suo benessere. Sono loro che hanno il potere e il dovere di assicurare un miglior futuro a Grum.
Basterebbe un veterinario esperto di comportamento per stabilire come può essere tenuto quel povero animale. Se la proprietaria sarà l’affidataria, si potrebbe obbligarla ad un controllo periodico. Mi sembra ci sia una situazione di richiamo con il lupo incrociato con il pastore tedesco per cui esiste l’affido ma non il possesso. Che ne dite?
Non è esattamente come dice lei Annarita, perché il punto focale di questa vicenda è che Grum non è un cane, ma un animale selvatico frutto dell’ibridazione fra un caracal e un gatto. Nel caso di Iceberg si tratta invece di un animale domestico, ritenuto pericoloso in alcuni paesi europei. Qui ci sono due piani: uno legislativo, che porta l’Italia a avere un divieto generalizzato di detenzione dei felini selvatici, il secondo etico che non può legittimare questo tipo di ibridazioni messe in atto al solo fine di avere animali selvatici travestiti da domestici. La storia del luo italiano ibridato da Messi decenni addietro è completamente un’altra storia, messa in atto quando era presente un altro tipo di legislazione e comunque ugualmente inutile e inaccettabile sotto il profilo etico.
Io come propietaria,conoscendo bene il mio caracat e anche altri propitari non solo in Repubblica Cecca ma in Tutta la Comunita Europea,dove è LEGALISSIMO detenere un gatto simile chiaramente con tutta la documentazione e natto in allevamento,vorrei chiderLa signor Giudici lei quanti caracal o caracat ha visto del vivo?? Ho se ha accorto della essistenza di questa specie felina solo dopo aver visto la foto del mio Grum “sfortunato” rinchiuso in gabbia!!!.
Vorrei racontarLe la storia di questi splendidi felini sono stati addomesticati fin dal antiquata più di 3000 anni fa.Nell’ antico Egitto avevano addirittura geroglifici per i caracal .Per il suo carattere il caracal era un simbolo della fedeltà…Le legende egiziane raccontano che i caracal accompagnavano i loro padroni nella vita al di là..molte volte questi gatti rimanevano giorni accanto le tombe dei loro padroni.
In Maghreb(North Africa) ancora oggi i gatti,hanno le orecchie appuntite e somiglianze con il caracal,perché come sottospecie molto simili si accoppiano con i gatti tranquillamente.
Nelli ultimi anni purtroppo i caracal selvatici in Egitto sono quasi estinti,la caccia è legale…per meno di 100 euro i turisti si divertivano ad ammazzargli e addirittura potevano portarsi il trofeo imbalsamato a casa!(anche i trofei di caccia hanno i permessi Cities!!!
In molti paesi come India,Tagikistan,Turkmenistan,Israele,Namibia,Tarzania etc etc i caracal si addomesticato facilmente ,molto spesso fanno i cuccioli con gatti domestici che sono ancora più docili-
I caracal Felis o chiamati anche caracat..
Nei allevamenti di gatti esotici questi incroci da generazioni nascono e crescono in cattività mischiando si ancora e i gatti caracal/ caracat non hanno più la difesa immune dei selvatici,sono molto più piccoli,abituati ad essere coccolati e curati dentro casa. Dei antenati selvatici i caracat hanno ereditato l’aspetto e la extrema sensibilità e intelligenza.
Però sono animali domestici dolci e coccolosi,hanno molta fiducia nei loro umani e non riuscirebbero a sopravvivere nemmeno una ora nella natura da soli
Per concludere ci tengo a precisare che strapare un cucciolo dolce,affettuoso e ancora in convalescenza della sua famiglia assomiglia molto di più dei metodi di creare terore di Pablo Escobàr,e non un comportamento civile delle forze del ordine in un paese “democratico” nel cuore di Europa!!
Prendo atto di quanto scrive pur non condivendo nulla o quasi di quanto scrive. A quanto mi risulta lei è ancora indagata per questa vicenda alla quale nulla aggiunge dicendo che nel suo paese la detenzione è legale. Un incrocio fra un caracal e un gatto resta un animale selvatico e nulla significa che possa essere addomesticato. I Romani cacciavano con i ghepardi ma fortunatamente da tempo li lasciamo nel loro ambiente naturale, già abbastanza compromesso senza costringerli a vivere nelle nostre abitazioni. Non ho presunzione di insegnarle nulla ma lei, almeno, si risparmi di volerlo fare con me soltanto perché crede di sapere tutto sui caracal. Spero che presto la norma europea si uniformi alla nostra legislazione, che tutela gli animali selvatici da inutili soprusi.
Dunque, innanzitutto non è vero che questi ibridi sono vietati dalla legislazione italiana, ce ne è un esempio molto conosciuto, che è il gatto del Bengala, che non solo è permesso ma partecipa alle gare. Da quanto ho capito sono permessi purchè almeno di quarta generazione (F4). Nel caso specifico non è ben chiara quale sia la generazione di GRUM, e se sia veramente illegarlo tenerlo. Ad ogni modo, è stato fatto il classico pasticcio all’italiana, prima ne è stata permessa l’importazione, salvo poi a posteriori, a causa di un tamburo mediatico, metterne in discussione la legittimità e procedere con un sequestro. Solita figura da dilettanti.
Per quanto riguarda la sua posizione, signor Ermanno Giudici, e il suo augurio che “diventi legge in tutta europa”, le faccio notare che esistono anche i vegani, e che alcuni si augurano che vengano vietati i prodotti animali e derivati.
Personalmente, nutro una idiosincrasia per tutti coloro che vogliono imporre il proprio pensiero agli altri con la legislazione, per fortuna nella stragrande maggioranza dei casi senza successo.
Partiamo da un dato: nessuno ha permesso l’importazione del caracal, perché questo è, e la proprietaria l’ha portato in Italia illegalmente. Poi lei è liberissimo di avere un’idiosincrasia verso qualsiasi altro pensiero che non la rappresenti e questo è il bello della democrazia. Io per contro, con spirito di rispetto per i diritti degli animali, non posso che auspicare che questo genere di incroci non possa avvenire all’interno dei paesi della Comunità Europea.