Non esistono orsi cattivi mentre esistono cattivi politici che giocano a fare Buffalo Bill per guadagnare consensi, quelli che nascono dalla paura atavica che l’uomo prova nei confronti dei predatori, cresciuta in noi durante la nostra evoluzione. Quando le prede dei grandi carnivori eravamo noi.
L’abbattimento dell’orsa KJ2 è un esempio di gestione politica di un progetto, il LIFE Arctos (leggi qui), ora divenuto LIFE Ursus, iniziato nel 2010 per dare un futuro alla popolazione degli orsi già presenti nel Parco Adamello Brenta, ma ridotti al lumicino. Così sono iniziate le reintroduzioni di alcuni esemplari e questa operazione all’inizio era stata vista positivamente dal 70% dei residenti, secondo uno studio commissionato a DOXA (leggi qui). A dimostrazione che non esistono orsi cattivi nemmeno per i trentini, almeno all’inizio.
Non esistono orsi cattivi evidentemente nell’idea iniziale dei trentini, che danno al progetto un gradimento molto alto rispetto a quello ricevuto da progetti analoghi in altri stati. Nell’immaginifico l’orso non è il lupo, non abbiamo una favola che lo racconti come Capuccetto Rosso, ma anzi rappresenta la proiezione dei teddy bear di peluche che avevamo da piccoli o del furbastro orso Yoghi dei cartoni animali. Ma un orso è un predatore, un grande carnivoro, un animale con una stazza di riguardo che certo non ci vede come possibili prede, ma solo come una fonte di pericolo. Al quale è normale che reagisca con atteggiamenti terrifici, peraltro assimilabili a schermaglie, considerando la possibilità offensiva di un orso.
La predazione è un atto violento che ci porta a ammirare un leone ma spesso, poi, a tifare per la gazzella inseguita: in effetti l’uomo non accetta che la natura sia proprio questa, composta da erbivori che trasformano i vegetali in proteine animali destinate a alimentare i carnivori, per il funzionamento ottimale della ancora poco conosciuta, purtroppo, catena alimentare che è alla base dell’equilibrio del pianeta. Vorremmo macelli dove maiali felici entrano per uscirne come ottimi prosciutti, vorremmo orsi che si comportino come Yoghi ma la vita vera si basa su altri presupposti.
Dopo l’assurda uccisione dell’orsa KJ2, messa in atto in modo più plateale e arrogante di quella di Daniza, è emersa ancora più chiaramente la vera problematica dei progetti di gestione della fauna nel suo complesso e non solo per le problematiche degli orsi in Trentino: la politica. Sia quella arrogante che mostra i muscoli, quella di Ugo Rossi presidente della provincia di Trento per capirci, che l’altra, capace di gridare allo scandalo ogni volta che il danno è fatto. La politica sui lupi del ministro Galletti, il decisionismo di Rossi, le commistioni con il mondo venatorio, la mancata tutela reale dell’ambiente.
Così il vero capro espiatorio diventano i trentini, tutti i trentini, anche quelli che sono ben contenti della presenza dell’orso, che apprezzano i vantaggi del turismo ecologico per l’economia, che capiscono che l’ambiente viene prima di ogni altra cosa perché è la nostra casa. Oggi se sei del Trentino significa che hai una colpa stampata a fuoco: essere corresponsabile dell’uccisione dell’orsa, che se già smettessimo di identificare con una sigla diventerebbe più familiare. Ma un’intera comunità non è mai responsabile per le scelte di chi comanda: non lo è stato il popolo tedesco con il nazismo, fenomeno di dimensioni ovviamente ben diverse, non lo sono a maggior ragione i trentini nella loro generalità.
Certo forse hanno fatto poco per non far eleggere Ugo Rossi, un nome e un aspetto da uomo qualunque, un piglio da condottiero che lo porta a far scelte decisamente irragionevoli. Ma questo, si sa, è un limite della democrazia. L’altra colpa però è collettiva, nazionale: permettere alla politica di gestire problematiche che andrebbero viste non come cartina di tornasole elettorale, ma come attività di gestione da affidare a tecnici imparziali, sottraendole a una politica sempre più invadente e sempre meno concludente.
Prendersela con i trentini rappresenta una bella scorciatoia, una bella scelta di marketing ma non racconta la verità. Per convivere con la fauna, siano predatori o prede, bisogna accettare il fatto che l’ambiente sia di tutti gli esseri viventi, un interesse comune perché il pianeta resti in equilibrio. Bisogna fare corretta informazione sulle modalità di gestione dei nostri rapporti e con gli orsi questo non è stato fatto in modo completo e esauriente, sempre perché la politica non vuole creare allarmismi, così non informa, non racconta, non fornisce gli strumenti giusti per evitare i problemi.
Mancanza di cartelli, gente a spasso con cani liberi vicino alle zone frequentate da orsi, cattiva informazione e qualcuno che soffia sul fuoco: ecco gli ingredienti dai quali è uscito il pasticcio che ha portato all’uccisione di Daniza prima e dell’altrettanto incolpevole KJ2 ora. Se lei era un’orsa problematica, peraltro non ha mai ucciso nessuno, come si potrebbero definire e come si dovrebbe agire con gli uomini che per molto meno, con una diversa capacità di discernimento, ammazzano per una spinta in discoteca?
In California gli americani fanno Jogging con leoni e bobcat e ironizzano su come evitare problemi, come fa nel suo blog Kelly O’Mara (leggi qui), senza fare drammi ma invitando a mantenere un comportamento responsabile. Pur affermando che negli ultimi 100 anni sono state venti le persone uccise dai puma. Molti ma molti meno di quanti ne uccidano da noi i calabroni o gli incidenti in montagna, però giustamente non vietiamo pic-nic e escursioni in vetta.
Se due abbattimenti di orsi sono avvenuti in Trentino e non in Abruzzo o in Lombardia, se le scelte arroganti di abbattere un’orsa sono state prese dal presidente del Trentino il problema appare chiaro che è Ugo Rossi, non esistono orsi cattivi ma cattivi politici.
Sono molto contento di aver letto questo bell’articolo e, ancor più, i Vostri sensati commenti. Vi ringrazio perché sono un trentino – suo malgrado – emigrato fuori regione, ma con tanto amore ancora per la mia terra, amici e parenti a Trento e in Val di Non, dove torno spesso in vacanza e/o a sciare. A casa consumiamo tutto ciò che di gastronomico è di produzione trentina (mia zia fornisce le mele al consorzio Melinda su a Cles). Adoro gli Orsi, assieme a mia moglie, e spesso siamo stati a S. Romedio e a Spormaggiore, a gustarci questi splendidi animali.
Vi dico sinceramente che, sia quando uccisero Daniza che quest’altra Mamma Orsa mi sono inferocito e ho inveito contro la mia terra natia. Poi però mi sono voluto documentare e ho letto parecchie cose.
Ho preso atto delle giuste preoccupazioni di allevatori e contadini, ma ho anche appreso, purtroppo, che tanta gente non ama gli Orsi, tanti non amano gli animali in genere; anche su nel mio paese tanti non sono contenti degli Orsi.
E sono perfettamente d’accordo su tutto quello che avete scritto anzi, è stato “lenitivo” per la mia sensibilità, ferita da tanta becera e gratuita ottusità dei “politici” locali e dalla ignoranza e superficialità di cacciatori e non, che non considerano affatto questi begli animali.
Adesso dovremmo solo cercare, in qualche modo, di fermare quegli imbecilli che finora hanno permesso di assassinare quelle Orse, e anche capire se è il caso di continuare col progetto Life Ursus: perché se risultasse che la maggioranza della popolazione trentina non vuole gli Orsi, non è nemmeno giusto imporglieli. Insomma cercare altre strade, per la salvaguardia di questi animali. Che ne dite?
Il progetto può essere rivisto ma non è possibile eliminare gli orsi dal Trentino spostandoli altrove. Oramai fanno parte della fauna del Trentino, vanno soltanto meglio gestiti i problemi. In Abruzzo ci sono gli orsi e non ci sono gli stessi problemi.
sono d’accordo su molte cose esposte nell’articolo, però vorrei correggere alcune inesattezze:
1. “…orso è un predatore, un grande carnivoro, un animale con una stazza di riguardo che certo non ci vede come possibili prede, ma solo come una fonte di pericolo…” probabilmente è vero per gli orsi italiani, meno vero per orsi russi, canadesi, ecc.
2. “…Mancanza di cartelli…” ci sono tantissimi cartelli in tutte le zone a rischio
3. “…gente a spasso con cani liberi vicino alle zone frequentate da orsi…” ormai certe zone sono completamente a rischio di incontro e sono vastissime (centinaia di km quadrati, che comprendono anche molti centri abitati), quindi chi abita in quelle zone non potrebbe più andare da nessuna parte con i cani liberi. ma anche il cane al guinzaglio è un rischio. non credo si possa arrivare a vietare di portare a spasso il cane, si tratta solo di avere la consapevolezza di cosa si rischia (ma ci sono stati incontri ravvicinati uomo-orso anche senza la presenza di cani)
4. “…era un’orsa problematica, peraltro non ha mai ucciso nessuno…” se qualcuno ha visto le foto delle ferite dei due aggrediti, non può non ammettere che non c’è scappato il morto solo per una casualità. l’orso non ha la volontà di uccidere (salvo in caso di predazione) ma basta che un morso o una zampata prenda un punto vitale che adesso staremmo parlando di un morto, invece che di un ferito
Grazie per le osservazioni. Ovviamente mi riferivo agli orso bruno (ursus arctos) ben conscio di comportamenti diversi di orsi di diversa stazza e indole. Sui cani credo che siano un fattore determinante, anche se certamente non esclusivo, dei possibili scontri. Il cane è una fonte di disturbo per la fauna selvatica in genere, per indole non per colpa, e per questo nei parchi molte volte ne é vietato l’ingresso. Esistono luoghi in cui sarebbe opportuno e strettamente consigliato non andare con i cani.
Per quanto invece concerne il pericolo è evidente che gli orsi abbiano problematiche “strutturali” che li portano a creare danno nello scontro con l’uomo, la prima delle quali è rappresentata dalle unghie, costantemente esposte al contrario di quanto avviene con i felini. La seconda ovviamente è rappresentata da una potenza complessiva che rispetto a quella di un uomo è decisamente impari. Questo non toglie che i comportamenti messi in atto facevano parte di schermaglie che messe in atto contro un altro orso non avrebbero fatto danno ma che, in uno scontro con l’uomo, sicuramente lasciano traccia. Resta il fatto che le aggressioni in Trentino sono molto più numerose di quelle che occorrono in Abruzzo, a parità di specie e di densità sul territorio. Continuo a pensare che al di là dei cartelli non si sia data la corretta informazione ai locali e anche ai turisti, anche se le aggressioni mi risultano, salvo mio errore, che abbiano sempre riguardato residenti. Altro fatto su cui interrogarsi.
Bell’articolo grazie, certi slogan danno sicuramente fastidio a tutti, anche a me.. qui i responsabili sono Politici, questa e’ solo una scellerata scelta Politica, perché gli Orsi ora danno fastidio a tante persone, complice anche un giornalismo un tanto al chilo, e per cercare consenso alle Amministrative del 2018, una prova muscolare schierando l’Esercito dei forestali, nei confronti di una innocente mamma orsa colpevole solo di aver difeso la propria prole!! Colpe della Politica tante, cosa si fa per gli orsi, poco o nulla, i cani continuano a circolare liberi nei boschi, sanzioni nulla, forse perchè non abbiamo ancora una legge ad hoc.!..che non arriverà mai!! e che sarebbe indispensabile almeno in certe aree. Un’altro caso identico può verificarsi ancora ma vai tu a dire ai cacciatori di legare i cani..sic..! perchè questa Politica incapace a governare non ha voluto attendere il ricorso al Tar,! dando anche all’Orsa la possibilità come e sacrosanto, di difendersi..??) aveva la coda di paglia.. ? sarebbero emersi fatti nuovi e poco piacevoli,?? il Tar avrebbe dato ragione all’Orsa come è plausibile, e non si voleva assolutamente questo epilogo..?? quindi l’eliminazione con un ordinanza illegittima era tutto un copione già scritto..!! perchè non si e provveduto alla cattura..?? non c’erano pericoli di sorta per non agire in tal senso.!! solo che non si è voluto scientemente..! perché così facendo condannare a morte anche i suoi piccoli..? orrore nell’orrore…? perché se Rossi dice che ha inteso evitare pericoli maggiori, sopratutto per bambini ecc.!.non abolisce subito anche la caccia, essa si che provoca decine di feriti e morti ogni anno nel nostro Paese..?? ricordiamo che un referendum di qualche anno fa in Trentino,aveva visto il 90 e passa per cento delle persone contrario a tale pratica..!!Almeno un incidente mortale, oltre ai feriti, si è verificato nel recente passato anche da noi in Trentino, Passiamo poi a questo aggredito o aggressore, lascio a voi l’interpretazione,anche lui aveva il cane libero che ha sicuramente infastidito la mamma Orsa ,poi la stessa è stata colpita con una bastonata e a proseguire con la dinamica dei fatti che presenta varie contraddizioni..! perché questa persona si è sottratta ad un sopralluogo sul posto dell’incidente,come ho letto..?? perché il Comitato Provinciale che si occupa specificamente del tema Orso, vede la presenza di laureati in diritto,cacciatori, veterinari, al posto di Etologi,Zoologi, e profondi conoscitori del Tema Orso..??forse perché non si vogliono le mani legate..?? ecco scusate, causa l’ora ho fatto un mix di vari dubbi, osservazioni, ragionamenti, e perplessità emerse dalla vicenda, ma credo abbiano tutte una valenza, insomma questa politica incapace a tutto che è capace di tutto,!! ha voluto precipitare gli eventi, per fini confessabili o poco nobili, senza tener conto che oramai il mondo è connesso in rete e tutto e sotto è sotto gli occhi di tutti. Ora abbiamo una mamma orsa morta innocente, due cuccioli che andranno incontro a morte certa,rabbia e sconcerto in ogni dove, e un gran discredito nazionale e internazionale per il Trentino, percepito come un Far West e uno stato a se..!
Grazie per l’appassionato commento, volevo tranqullizzarla sui cuccioli che, al momento, sembra siano sotto monitoraggio e stiano bene. Come è successo per quelli di Daniza, che sono sopravvissuti, bisognerà valutare alla fine del letargo che è il periodo più critico per dei cuccioli orfani.
Finalmente una discussione pacata e costruttiva, senza insulti e male parole.Grazie della lettura. Matteo Spallarossa, Medico Veterinario
Tutto vero, ma bisogna anche considerare che se il Presidente di una Provincia decide di abbattere l’orso prima che il ricorso al tar dell’ordinanza di cattura venga discusso, agli animalisti cosa resta da fare? Scrivere una letterina a Babbo Natale nella speranza che sotto un abete trentino, il prossimo anno, ci metta un’altra orsa? E’ chiaro che ai Trentini amici degli orsi, io ne conosco davvero tanti, il boicottaggio serve per rivendicare le loro ragioni: “vedete cosa succede quando si abbatte un’orsa? il prezzo lo paghiamo tutti” …insomma mi pare un po’ ingenuo pensare che se un politico fa uccidere deliberatamente un animale che fa parte della fauna indisponibile dello stato la reazione deve essere composta e pacata. E si deve ringraziare il cielo se il dissenso si ferma a qualche offesa. Poi non condivido questa idea un po’ subdola di trovare delle colpe in chi mostra atteggiamenti sanguigni. Piano, se anche di questo si tratta, non è che tali comportamenti, insulti e quant’altro, si sono manifestati prima che l’orsa fosse uccisa. Detto ciò rilevo poi una piccolissima, ma importante, imprecisione: a Cadine, i cartelli ci sono. E come lei sa, se in una qualunque strada di montagna un motociclista investe un cervo e ci sono i cartelli, è da escludere un qualsiasi risarcimento. E se il cervo in seguito alla collisone si salva, mentre il motociclista viene ingessato, non ho mai visto emettere un’ordinanza di cattura e abbattimento per il cervo. Il problema è un altro. Sono i giornali che cavalcano le paure ancestrali della gente e i politici ci vanno dietro. Del resto il problema è nato da quando la stessa europa che promuove la reintroduzione degli orsi finanzia anche la zootecnia in alpeggio. Quindi chi si mette ad allevare gli animali in un bel pascolo di montagna, magari è pure nuovo del mestiere, non vuole l’orso tra le scatole. Ecco da dove nasce il problema.
Per quanto concerne quelle che lei chiama “risposte sanguigne” continuo a pensare che augurare un terremoto devastante in Trentino o scrivere che tutti i trentini son degli stronzi assassini vada oltre il buon senso, la buona educazione e la necessità di dire cose sensate per non fare la figura degli invasati tutta emotività. Ma questo naturalmente è un parere personale motivato dal pensiero che la tutela dei diritti, animali e non, debba passare prima dalla testa che dalla pancia.
Per quanto concerne orso e zootecnia in alpeggio non sono in contrasto, basta che vengano usati i giusti metodi di difesa (cani da guardiania e recinti elettrificati) e pagati in modo veloce gli indennizzi per i casi reali di predazione. Non possiamo pensare che la convivenza fra uomo e orso sia a danno del primo, diversamente avremo contro tutta la comunità.
Su Rossi ho già espresso chiaramente il mio pensiero: strumentalizza gli orsi, cavalca la paura ed è responsabile di un’azione disgustosa quanto inutile.
Condivido il pensiero. L’uomo è custode non padrone.Gli animali non sono di sua proprietà né suoi schiavi! Impariamo a vivere e a rispettarli. L’orsa come tutte le mamme difende i suoi piccoli! Il suo habitat è stato violato! Con tante soluzioni da prendere hanno scelto la più disumana:la morte!
Ermanno,condivido in parte quello che hai detto,non sono d’accordo sul fatto che il popolo non è colpevole per le scelte sbagliate di chi commanda,il popolo Tedesco era cosciente di quello che succedeva in Germania,i Trentini non hanno alzato la loro Voce a favore di mamma Orsa,il Popolo ha una strumento quando vai al voto,ma non viene usato,in questo Paese e risaputa la Cattiva Gestione della Politica,però siamo sempre qui a lamentarci di tutto senza alzare un dito per cambiare le Cose.