
Si è conclusa l’operazione Luxury Dog contro il traffico di cuccioli dall’Est Europa. Un lavoro di indagine di mesi che è finito con sette arresti e diverse perquisizioni.
L’attività investigativa ha coinvolto la Polizia di Frontiera di Rimini. Con altri reparti della Polizia di Stato, Guardie Zoofile e personale delle forze di polizia della Slovacchia.
Forse questo è uno dei primi segnali che i tempi per i trafficanti sono cambiati. La tratta dei cuccioli finalmente a è stata indagata con attenzione, applicando misure cautelari. Ingenti profitti illeciti e vari reati gravi sono infatti legati a questo traffico, che tanti maltrattamenti causa agli animali.

Tredici perquisizioni sono state compiute presso abitazioni e attività di altri sei indagati, oltre alle persone arrestate. Permettendo così di rinvenire e sequestrare strumenti e documenti usati dall’organizzazione. Per importare illegalmente e commercializzare migliaia di animali provenienti dalla Slovacchia, grazie a falsi passaporti e pedigree.
L’organizzazione smantellata vede coinvolti sia cittadini italiani che comunitari. Al momento non sono stati resi noti i nomi degli indagati, nel corso della conferenza stampa, svoltasi oggi presso l’aeroporto di Rimini.
Nel corso delle indagini sono stati rinvenuti e sequestrati anche due canili abusivi, uno nel napoletano e uno vicino a Nitra, in Slovacchia. Nitra è una città ben nota a chi si è occupato di traffici di animali essendo un crocevia di molti traffici di animali. Anni fa anche in questa città della Slovacchia, con RSI, la TV della Svizzera Italiana, abbiamo realizzato un’inchiesta proprio sulla tratta dei cuccioli.
Ora sarà importante vedere gli sviluppi dell’indagine ma anche scoprire chi siano le persone arrestate. Potrebbero essere infatti soggetti già noti per essere stati in passato al centro di altre indagini svolte sul traffico di cuccioli. Un’attività che sino ad ora ha avuto rischi effettivi molto scarsi, rispetto agli illeciti profitti che garantisce agli organizzatori.
Chi gestisce il traffico gode di una rete di complicità a vari livelli, dai negozi che accettano di vendere cuccioli della tratta, ai veterinari che si occupano di registrare i cani nelle anagrafi canine regionali, per arrivare ai siti internet che pubblicizzano le vendite, senza farsi troppi scrupoli.
Del resto i trafficanti guadagnano molto e questo consente loro di poter avere sempre i migliori avvocati e illustri veterinari, come periti ai processi che li vedono come imputati. Ma la disponibilità economica gli garantisce anche di poter contare su una rete di fiancheggiatori a vari livelli.
Non bisogna comunque dimenticare la responsabilità degli acquirenti, che pur di avere un cane di (finta) razza sono disponibili a comprare sulla rete i cuccioli, pensando di spuntare prezzi stracciati. Ma nella realtà il vero affare lo fanno sempre i trafficanti, come racconta il resoconto dell’indagine Luxury Dog pubblicato sul sito della Polizia di Stato.
L’acquirente fa un incauto acquisto, ecco la responsabilità. Non lo fa per spuntare prezzi ridotti , ci casca perché poco informato. Ovvio che questi facciano leva sull’ emotività: chi scrive ha subito la stessa truffa e da un anno ha un cane stupendo, meticcio. Lavoriamo sulle adozioni responsabili e il traffico cade