
Otto milioni di cuccioli di cane all’anno, sembra un numero esagerato ma questa è soltanto una sottostima di quanti sono richiesti dal mercato europeo. Lo attesta l’organizzazione CAROdog che ha lo scopo di raccogliere, generare e diffondere conoscenze affidabili sui cani in Europa, concentrandosi sulla sovrappopolazione canina.
Dietro questo mercato fiorente si nascondono trafficanti e allevatori senza scrupoli, trasportatori, distributori, veterinari e commercianti che servono per riempire il complesso puzzle del traffico. Senza dimenticare gli otto milioni di acquirenti che troppo spesso non si chiedono da dove vengano questi cuccioli, ma soltanto quanto costano e se sono del “modello” alla moda.
Ogni paese ha le sue preferenze e in Italia, per esempio, sono molto richiesti i carlini, i bulldog francesi e i chihuahua. Le prime due razze sono state così esasperate per venire incontro alle richieste del pubblico che soffrono di enormi disturbi respiratori (leggi qui), ma questo sembra importare poco agli acquirenti. Influenzati dalla moda e dalle scelte fatte da personaggi famosi come Chiara Ferragni o Federica Pellegrini.
I compratori cercano di fare buoni affari ma vengono truffati
Molti acquirenti non si accorgono nemmeno di venire truffati dai trafficanti, che spacciano per cani di razza dei cuccioli senza pedigree che, nel migliore dei casi, sono soltanto somiglianti ai cani di razza, senza esserlo davvero. Il pedigree infatti o viene soltanto promesso e mai consegnato oppure è falso: una regola, purtroppo, quando si acquistano cani della tratta dei cuccioli.
Il prezzo che i compratori rischiano di pagare, il più alto. è quello della sofferenza causata dalla morte del cucciolo appena acquistato, magari direttamente tramite annunci sulla rete. Cuccioli troppo piccoli, strappati alle madri, non vaccinati correttamente, soggetti a incredibili stress e a trasporti in promiscuità. In questo modo le malattie virali si diffondono e può accadere che la gioia per il nuovo ingresso in famiglia, in pochi giorni, si trasformi in disperazione.
Nonostante inchieste, processi e sequestri la tratta dei cuccioli non si arresta e ha contagiato l’intera Europa, anche grazie alla rete che agevola i traffici. Otto milioni di cuccioli di cane sono un numero davvero enorme, sconcertante anche riflettendo su quanti cani siano prigionieri nei rifugi, solo perché non sono più cuccioli, non sono alla moda. E pensare che un cane meticcio adottato in canile costa poco, regala lo stesso affetto e consente di fare un’opera buona.
Pedigree Dream è un documentario che spalancherà le porte sulla tratta dei cuccioli
Pedigree Dream sarà probabilmente il film documentario più completo mai realizzato sul commercio dei cani in Europa . È stato girato in molti paesi europei coinvolti nel fenomeno del traffico dei cuccioli: Romania, Finlandia, Spagna, Germania, Lituania, Polonia, Belgio, Estonia e Repubblica Ceca.
Questo docufilm offrirà al pubblico una visione a 360° sul commercio e sul traffico dei cani, grazie anche a più di 50 interviste fatte in vari paesi. Sono stati ascoltati per realizzare il documentario funzionari di frontiera, membri del Parlamento europeo, politici, rappresentanti delle forze di polizia, allevatori legali e illegali ma anche gli stessi acquirenti dei cani.
Per completare le riprese è stata lanciata una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari a raccogliere ulteriori testimonianze. Questo documentario potrà rappresentare uno strumento educativo, per far capire alle persone quanto sia sbagliato e quanta sofferenza comporti agli animali acquistare un cane della tratta, sostenendo un traffico criminale.
Informare per combattere la tratta dei cuccioli
Più le persone sono informate, più verranno esercitate pressioni mediatiche sulla Commissione Europea per arrivare a una modifica legislativa e maggiori saranno le possibilità di contrastare il traffico. L’Europa da tempo deve darsi una nuova legislazione in materia ma i tempi si stano allungando oltre la decenza. Gli addetti ai lavori sanno che queste nuova legge, se fosse fatta con i criteri corretti, potrebbe essere un valido mezzo di contrasto del traffico.
Ricordando sempre che non esiste offerta se manca la domanda e che la contrazione di questo fenomeno in continua espansione dipende dagli acquirenti. Se non ci fossero infatti 8 milioni di acquirenti non ci sarebbero 8 milioni di cuccioli ogni anno da vendere.
Ma decidere di acquistare un cane non è il risultato di una dipendenza, non dobbiamo contrastare persone tossicodipendenti o ludopatiche, stiamo semplicemente parlando di persone non informate oppure indifferenti, egoiste. Un cambiamento è quindi possibile e passa attraverso informazione e prese di coscienza.
Come Garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli combatto il fenomeno della vendita illegale, ma anche di quella che sembra legale ma non lo è. Segnalazioni, denunce, eppure a Napoli abbiamo ancora una serie di negozi, riconducibili alla medesima famiglia, che non smette di spargere cani di età inferiore al consentito, e che incuba malattie già all’atto della vendita. Lottiamo per leggi più severe. E diffondiamo che l’acquisto di un cane, con 400 animali da adottare mantenuti nei canili convenzionati con il Comune di Napoli, è un atto irresponsabile.
La difficoltà di avere controlli costanti, l’esiguità delle pene e le lungaggini processuali consentono ai trafficanti di fare lauti guadagni con bassi rischi. Per questo il traffico prospera e invade i mercati di tutta Europa. Occorre cambiare le norme sia a livello comunitario che nazionale.