
Il pipistrello è solo il possibile vettore del Covid-19, che per arrivare alla nostra specie ha subito delle mutazioni che gli hanno consentito di infettare l’uomo. I pipistrelli, è bene dirlo prima che si inizi una ingiustificata persecuzione, sono solo il mezzo di trasporto (per semplificare) scelto dal virus. Che non è stato creato in laboratorio come qualcuno sostiene. E i pipistrelli restano animali utili per l’ecosistema e anche per l’uomo.
In tempi difficili come questi la preoccupazione di ognuno, oltre a quella di mantenersi in salute, dovrebbe essere la capacità di mostrare comportamenti rasserenanti. Senza diffondere notizie false, causando paure insensate che peggiorano situazioni già difficili. Per questo prima di condividere qualcosa sui social, oggi più che mai, dobbiamo fare molta attenzione alle fonti di informazione. E alla manipolazione dei contenuti.
Sono momenti difficili, dove molte persone soffrono, hanno paura, piangono la perdita di qualcuno. Alimentare paure è un comportamento criminale, che può provocare danni molto seri alle persone emotivamente più fragili. Diffondere notizie false e procurare allarme può essere anche un reato. In tempi come questi la responsabilità non è solo un comportamento corretto, ma un dovere sociale.
La corretta informazione agevola il cambiamento dei comportamenti
Manipolare l’informazione, usando video di vecchie trasmissioni oppure diffondendo fake news, serve solo a confondere l’opinione pubblica. Questo disorientamento collettivo potrebbe avere anche uno scopo: il mantenimento del corso delle cose. Sostenendo che la causa non sia l’uomo che ha distrutto le foreste, che ha alterato il clima creando così i presupposti di questa pandemia, ma sono stati esperimenti fatti in laboratorio per oscuri motivi. La realtà, però, è scientificamente dimostrato che sia diversa.
Chiunque desidera che il nostro atteggiamento cambi, che la priorità sia la tutela ambientale e il contrasto ai comportamenti distruttivi, non deve comportarsi in modo poco responsabile. La cattiva informazione o peggio la disinformazione viaggia in rete con gli stessi meccanismi del coronavirus. Ogni persona, condividendo fake news, è in grado di infettarne almeno altre 5. In un tempo breve, molto breve, le notizie false colonizzeranno la rete e avranno una grande persistenza. La spiegazione banale del perché di un post o di un video con molte visualizzazione e condivisioni si dica che sia diventato “virale”.
Raccontare che il pipistrello sia un possibile vettore del Covid-19 serve per spiegare l’origine, naturale, di questo virus. Che al pari di moltissimi casi epidemici accaduti in precedenza ha un origine proprio dagli animali, attraverso quello che tecnicamente si chiama spillover: il salto di specie che avviene senza necessitò di ospiti intermedi.
Esiste un modo per combattere i virus della disinformazione
Ognuno di noi può contribuire a migliorare la rete, interrompendo la diffusione del contagio, fermando le notizie false, bloccando chi le ha postate e nei casi più gravi segnalandolo ai gestori delle pagine. In questo tempo di quarantena forzata, dovuta al virus reale, usiamone un pochino per migliorare i social: cancelliamo dai nostri contatti gli odiatori, quelli che postano messaggi violenti di qualsiasi genere. Ma anche chi fa disinformazione, chi racconta bugie per ottenere visibilità e non condividiamo mai nulla, ma proprio nulla, se non siamo certi del contenuto e dell’attendibilità della fonte.
