
La prima versione di questo articolo, della quale mi scuso, parlava di notizia falsa. Purtroppo così non era.
Un atto cruento è stato commesso su un giovane leone dello zoo provato di Gaza, privandolo, non è chiaro se in via definitiva o meno, degli artigli.
Quello che guardando le foto era sembrato solo il taglio delle unghie in realtà era un intervento chirurgico, realizzato per far giocare in tranquillità i bambini di Gaza.
Infatti, per far divertire gli abitanti, anche nella striscia di Gaza c’è un campo di prigionia per animali, dove sono custoditi, fra gli altri, anche dei leoni e fra questi un cucciolo.
Che come tutti i cuccioli attira l’interesse dei bambini e, proprio come tutti i cuccioli, è facilmente soggetto all’imprinting. Come sanno bene i finti santuari africani che “producono” leoni per farli coccolare da volontari paganti. Animali che finiscono la loro misera vita come “canned lion”, i leoni imbottigliati, destinati a essere uccisi dai cacciatori (leggi qui).
L’asportazione degli artigli è una pratica crudele,
Mi dispiace di aver male interpretato quanto letto e di aver seguito il filo delle foto viste, senza essermi accorto che c’era un video dell’operazione, che dimostra inequivocabilmente come ci sia stato un intervento cruento sul povero animale. Sono sempre molto attento a quello che scrivo ma questo evidentemente non mette al riparo dagli errori. Che devono essere ammessi quando si fanno, per onestà intellettuale e per correttezza verso chi legge.
Ringrazio Remo Sabatini, che collabora con molti giornali ed è un grande fotografo di squali, per avermi messo la pulce nell’orecchio. Sapendo che anche lui aveva scritto un pezzo e verificato la notizia ho ripreso il bandolo della matassa scoprendo l’errore.