Bulldog francese senza pelo: l’ultima frontiera del maltrattamento genetico destinata a un mercato fuori controllo
Bulldog francese senza pelo offresi, per accontentare clienti che cercano cani sempre più particolari, senza preoccuparsi del loro benessere. Recentemente il giornale britannico The Guardian ha pubblicato un articolo proprio sui bulldog nudi, prevedendo che questa possa diventare una nuova moda. In questi anni, grazie anche alla complicità di famosi influencer, questa razza è diventata una delle più popolari sul mercato dei pet, nonostante i molti problemi. Animali che soddisfano i canoni estetici di chi li acquista, ma che purtroppo non soddisfano alcun criterio che possa fargli condurre una vita normale.
Sembra che questa nuova forma di maltrattamento genetico, che purtroppo non viene ancora considerato un crimine contro gli animali, venga dalla Cina. Dove già esiste da secoli una razza di cane nudo, che però non ha avuto successo fuori dall’Oriente, se non per un mercato fortunatamente molto piccolo. Con il bulldog francese il rischio è che questo fenomeno possa prendere piede e già una cucciolata è nata proprio nel Regno Unito. Destando ulteriori grida d’allarme dei veterinari britannici, che già da tempo chiedono di vietare l’allevamento delle razze brachicefale.
La richiesta dei veterinari è rimasta come spesso accade inascoltata e così, anziché dirigersi verso un divieto, si è aggiunta una nuova sofferenza. Sembra che sul bulldog francese si siano concentrati i difetti peggiori, per accontentare clienti che spesso non vogliono avere un cane, ma un bimbo a quattro zampe. Chi compra queste razze con il muso sempre più schiacciato, gli occhioni grandi che conferiscono un aria da eterno cucciolo, difficilmente cerca davvero un cane. Cerca di possedere un essere vivente che soddisfi esteticamente i bisogni emotivi, assicurando nel contempo il possesso di uno status symbol. Decidere di dividere la cita con un cane è davvero un’altra cosa.
Bulldog francese senza pelo per soddisfare i bisogni dei clienti allergici, degli stravaganti, degli esibizionisti senza criterio
I cani brachicefali per la conformazione del loro muso sono animali che fanno fatica a respirare. Più il muso è schiacciato e più una funzione vitale come il respiro risulta compromessa. La conseguenza è che questi cani non possono condurre una vita normale, sono spesso soggetti a subire operazioni chirurgiche per migliorare la respirazione. Animali che patiscono in ogni stagione della loro vita, a causa di una selezione delle caratteristiche fisiche peggiori fatta in nome dei desiderata dei loro padroni.
Ora a queste caratteristiche estreme sembra potersi aggiungere anche la varietà senza pelo, quasi che per il cane fosse un impiccio e non rappresentasse una necessità. Il pelo funge da isolamento, un fattore particolarmente importante in un cane che a causa della conformazione fisica teme tantissimo il caldo. Ma avere la pelliccia protegge anche la cute dalle scottature, che possono avere effetti veramente gravi. Secondo i veterinari queste razze sono già soggette a una serie infinita di patologie. Che colpiscono dagli occhi alla colonna vertebrale, senza aver bisogno di essere portatori di ulteriori problematiche.
Quando si assiste a reiterate alterazioni delle caratteristiche di un animale, finalizzate esclusivamente a compiacere chi lo acquista compromettendone la qualità della vita, questo deve essere classificato come maltrattamento. Non deve essere considerato come un capriccio della moda, perché altera le caratteristiche fisiche di un animale causando gravi sofferenze. Se venisse compreso questo semplice concetto cambierebbe radicalmente anche il modo con cui osserviamo questi animali, e soprattutto chi li possiede. Che sarebbero visti proprio con lo stesso biasimo che oggi la maggior parte delle persone prova guardando una persona che indossa una pelliccia.
Dove non arrivano sensibilità e riprovazione deve poter arrivare una norma che vieta la commercializzazione di questi animali
Quando gli acquirenti sembrano non capire che un cane non è un oggetto con un fine estetico, mentre il mercato degli animali maltrattati geneticamente cresce a dismisura, pare evidente la necessità di cambiare strada. Quando il buon senso sembra essere perdente occorre imboccare una via normativa, che impedisca riproduzione e commercio di razze maltrattate geneticamente. Fino ad arrivare a un’estinzione dolce di tutte quelle razze create dall’uomo senza rispettare le loro necessità fisiologiche.
Da decenni si alzano voci che spiegano i maltrattamenti subiti dagli animali a muso schiacciato. Allarmi che non vengono ascoltati, proprio come non sono tenuti in considerazioni i consigli per non alimentare il traffico di cuccioli della tratta. Inutile quindi sperare in un’autoregolamentazione di questo settore, visto che il fallimento di questo percorso è definitivo e netto. Il legislatore deve rivedere in modo complessivo le norme che riguardano il benessere animale, estendendo il campo della tutela a fattispecie che ora non sono contemplate.
Prima che per le strade delle grandi città inizino a riempirsi di bulldog francesi glabri, senza poter prevedere che cos’altro si inventeranno commercianti e allevatori per sfruttare al meglio ogni nuova nicchia di mercato.