Cercasi voti animalisti, con promessa di inasprimento pene.

Cercasi voti animalisti per le prossime elezioni europee e in cambio si garantisce (sino al giorno delle elezioni) di aumentare le pene per chi maltratta gli animali. Ma anche per chi inquina, minaccia l’ambiente e attenta al capitale naturale.

Politici navigati o acchiappavoti improvvisati, tutti ci riprovano a ogni campagna elettorale. Con la puntualità di un cronometro svizzero e con la faccia di tolla a cui ci hanno abituato. In questo sono tutti uniti, da sinistra a destra, per promettere cambiamenti epocali che non ci saranno, forse, mai. Almeno sino a quando non saremo noi cittadini le chiavi del cambiamento.

Chiede voti animalisti anche chi fino a ieri voleva sterminare i lupi e inneggiava al diritto di mettere allo spiedo i pettirossi. Per arrivare a movimenti, partiti, singoli che chiedono voti per portare l’animalismo in Europa. Come se non ci fosse mai stato. Come se a Bruxelles non ci fossero già gruppi che, grazie al lavoro delle associazioni, fanno attività di lobby. Con risultati non sempre folgoranti, perché l’etica è un articolo che vende sempre meno.

Cercasi voti animalisti disperatamente

Alla fine tutti i partiti si sono dati una bella verniciata di verde, tranne i verdi che già lo erano ma senza avere troppo appeal in Italia. Forse a causa di politiche poco incisive, di vecchi retaggi del passato che gli han fatto perdere credibilità. Al contrario di quanto accade in Nord Europa dove il peso dei partiti verdi, come in Germania, è reale.

Continuo a credere che i partiti animalisti in Italia siano destinati all’insuccesso, per tantissimi motivi, non ultimo dei quali che le persone vorrebbero, probabilmente, programmi di maggior respiro. Se ogni nobile causa si inventasse un partito il paese diventerebbe più ingovernabile di quello che già è ora. E non sarebbe poco.

La strategia dovrebbe essere di più ampio respiro e per essere credibile dovrebbe partire da lontano. Non ci può essere credibilità in chi si ricorda di un tema solo sotto elezioni, né ci può essere fiducia verso chi usa gli animali come fossero la coperta di Linus. Meglio sarebbe stato che chi difende le categorie fragili, chi è attento verso i deboli, fosse stato candidato nei partiti esistenti. Senza troppo clamore, ma con speranza di risultato.

La difesa di animali e capitale naturale merita di più

In fondo le cause, quelle con la lettera maiuscola, meriterebbero qualcosa di meglio e di più di quattro promesse da imbonitore, anche in un momento come questo fatto oramai di opposte tifoserie. La vita politica, ma anche quella quotidiana, ha assunto sempre più i toni da stadio, i comportamenti da curva. Del resto questo fa comodo a molti: più si urla meno si ascolta, meno si ascolta e ancor meno si capisce.

Alle prossime elezioni andrò a votare, non senza difficoltà ma per un dovere di partecipazione. Farò il possibile per scegliere un candidato, valuterò un programma e poi, come avviene da tempo, voterò il meno peggio. Triste esempio di una democrazia in declino che ha sempre più politicanti che statisti.

Sperando che alla fine, nonostante le premesse, nonostante le mille promesse, questa Europa partorisca qualcosa di più serio, di più aperto, più inclusivo di quanto sembri in questa campagna elettorale. E si ricordino gli animalisti che in molti casi sono proprio le leggi europee che han costretto l’Italia a tutelare animali e capitale naturale. Un motivo in più per votare.

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