
Factory racconta, sapientemente, la storia di un vecchio ratto che riesce a dimenticare il suo egoismo, la sua sola ragione di sopravvivenza, per regalare sogni. Tutto avviene dentro e fuori da un allevamento intensivo multi piano, nel quale gli animali si identificano, un’entità pulsante che sembra avere una vita propria. Il ratto, protagonista si chiama Scorza e ha, da tempo, deciso di allontanarsi dai suoi simili, per stare in pace e non avere seccature, se non quelle che derivano dalla sua (cattiva) coscienza.
Proprio il ratto egoista, per un caso fortuito del destino diventa il contatto fra con il mondo esterno sconosciuto agli animali della “fabbrica di proteine”. Soprattutto con tutto quanto gli animali ospiti del grande stabilimento automatico non hanno mai potuto vedere. Iniziando un rapporto molto particolare con un vitello, la matricola A505. Una conoscenza che fa scattare l’empatia.
Il libro è in parte metafora della vita, ma è anche racconto delle grandi possibilità che sono dentro ognuno di noi per andare verso un cambiamento. Come diceva Walt Disney, autore mai dimenticato del topo più famoso del mondo, “se puoi sognarlo, puoi farlo”. E’ sempre possibile trasformare quello che conosciamo, in qualcosa di diverso: un messaggio rivoluzionario da lanciato in un allevamento intensivo.
Factory è la storia di un vecchio ratto che decide di aiutare i prigionieri ad avere una nuova vita
Un libro destinato ai ragazzi, ma la lettura è consigliata anche al pubblico degli adulti, che racconta conoscere un mondo dai contorni surreali, ma non di fantasia. Dove gli animali ospiti della Factory non hanno mai visto il sole, non sanno cosa siano le nuvole o la pioggia e, soprattutto, non hanno mai appoggiato una zampa su un prato.
La storia di allevamenti di animali, da tempo considerati essere senzienti, che si sono trasformati in prodotti. Come è avvenuto nelle fabbriche della carne, dove gli animali sono cresciuti secondo le regole del mercato e non seguendo quelle naturali, che dovrebbero fare parte dello scorrere delle loro vite.
L’argomento, con tutte le sue sfaccettature complesse, è sempre trattato con avvincente garbo da Tim Bruno, autore per ragazzi che si è lanciato con un grande entusiasmo narrativo in questa avventura. Scegliendo di usare come personaggio chiave forse uno degli animali meno simpatici all’uomo: un ratto, vecchio ed egoista, che come unico compagno di vita ha una delle sue vibrisse, la più lunga, dotata di una singolare e pensante voce. Che il vecchio topo decide di non ascoltare più.
Un libro che parla di sogni, di speranze e di cruda realtà: facendo capire che la consapevolezza e la vera chiave per avere un futuro migliore. Un squarcio su un mondo e un modo di trattare gli animali non umani che deve essere radicalmente cambiato.
Rizzoli – rilegato – 257 pagine – 16,00 euro