
L’orsa Jj4 avrà salva la vita perchè al momento non potrà essere abbattuta, salvo che attacchi gli uomini che la vogliono catturare. Lo ha stabilito il TAR del Trentino, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa. Decisa in fretta e furia da Maurizio Fugatti, governatore del Trentino, nonostante una serie di illogicità del provvedimento.
Il tribunale amministrativo della provincia autonoma si è pronunciato su un ricorso di diverse associazioni di protezione e ambientaliste (Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc). Che chiedevano l’annullamento del provvedimento impugnato, giudicandolo eccessivo e carente nei presupposti. Per questa ragione il tribunale ha stabilito che l’abbattimento sia l’ultima spiaggia e solo in caso di aggressione.
Indicando provvedimenti intermedi, come la cattura e l’apposizione di un radiocollare o la reclusione in un centro autorizzato. Ipotesi quest’ultima che tiene conto meramente della tutela della vita, ma non della dignità dell’animale orso. Che non è nato per essere confinato dietro sbarre o recinzioni elettrificate. Trascorrendo una vita di sofferenze come tutti i selvatici reclusi.
L’orsa Jj4 avrà salva la vita ma solo fino al 30 luglio, il termine indicato nella sospensiva disposta dal tribunale
Il provvedimento che grazia, ma solo momentaneamente l’orsa Jj4, figlia di Jurka una delle capostipiti del progetto sarà riesaminato in via definitiva. Entro i termini della scadenza della sospensiva. Sperando che nel frattempo anche il ministero guidato da Sergio Costa si attivi con azioni concludenti. Che dovrebbero poter essere più incisive di quelle delle associazioni.
“Un grandissimo risultato – commentano le associazioni ambientaliste in una nota congiunta – che ora obbliga il Presidente Fugatti a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi: nessuno potrà torcere un pelo all’orsa”. Il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, ha ringraziato gli animalisti per il lavoro svolto.
Tratto dall’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano
Questa vicenda, dopo quella dell’orso M49, castrato e sedato per farlo adattare a una cattività inaccettabile per un orso, dimostra ancora una volta una pessima gestione. La cui responsabilità cade proprio sull’amministrazione muscolare del Trentino, incapace di educare la sua stessa popolazione alla convivenza con gli orsi. Nonostante i fondi europei introitati anche per fare informazione.
Occorre mettere il governatore Fugatti in un angolo, contestando le responsabilità nella mancata gestione della convivenza
Le aggressioni, che sarebbe più opportuno denominare scaramucce, perché questo sono state, potevano essere evitate, con regole semplici e qualche cautela. Come non andare sul monte Peller, notoriamente frequentato in questa stagione da orse con i cuccioli, in silenzio e senza nemmeno un campanello per avvisare del passaggio.
Senza dimenticare di tenere i cani al guinzaglio, di fare rumore sui sentieri, di non andare in piccoli gruppi. Piccole cose essenziali che garantiscono la pacifica convivenza. In attesa che anche in Italia si possa usare come strumento contro le ipotetiche aggressioni lo spray anti orso,