
Orsi e lupi sono sovrabbondanti nel nostro paese, secondo quanto ha affermato il neo ministro all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare durante un incontro in Alto Adige. Una dichiarazione, che oltre a far sorridere per il concetto espresso con un termine scientificamente improbabile, sicuramente non fa presagire tempi sereni per la fauna. Del resto questo era chiaro già prima delle elezioni, quindi chi ha votato la coalizione ha implicitamente approvato l’idea di un uomo sempre più padrone del territorio. Un antropocentrismo che da anni è contenuto nel lessico dei due maggiori partiti di questo inedito governo.
“Noi dobbiamo proteggere le specie in estinzione, ma non incrementare le specie che possono essere dannose per allevatori e produzione nazionali. È evidente che se 30 anni fa alcune specie erano in estinzione, oggi sono sovrabbondanti, quindi bisogna affrontare il problema con pragmatismo e senza ideologia, che hanno reso impossibile attività virtuose come allevamento e agricoltura”
Dichiarazione tratta dall’articolo della testata Alto Adige
Appare evidente che il ministro, probabilmente preso dalla foga oratoria o forse per una conoscenza superficiale del mondo naturale, sia scivolato in un commento da bar sport. Motivato anche dalla voglia di piacere a una platea fatta di agricoltori e allevatori, che volevano avere la certezza del significato di sovranità alimentare. Che sembra potersi riassumere nel concetto “prima agricoltori e allevatori, poi animali e ambiente“. Così al ministro sfugge che fra estinzione e sovrappopolazione, non ci sta la sovrabbondanza, ma l’equilibrio. Senza il quale l’uomo in un tempo breve rischia di estinguersi come i dinosauri per una politica incapace di comprendere la necessità di avere visione, basata sul futuro e non soltanto su domani.
Orsi e lupi sono sovrabbondanti solo nelle parole in libertà del neo ministro Lollobrigida
Solo pochi mesi fa si è concluso il monitoraggio sulla popolazione dei lupi nel nostro paese, che ha fornito il quadro sulla presenza del predatore su tutto il territorio dello stivale. Una popolazione che si è diffusa, grazie all’aumentato numero di ungulati selvatici che costituiscono le loro prede principali. Come hanno capito anche molti allevatori. Le predazioni fatte dai lupi sugli animali domestici sono quasi tutte dovute a una mancata vigilanza sugli animali al pascolo, al non uso dei sistemi di protezione come cani da guardiania e recinti elettrificati. Eventuali perdite subite dagli allevatori sono comunque indennizzate, anche quando questi non utilizzano nessuna attività di prevenzione.
Appare quindi grave che un ministro, che deve sempre mettere al centro della sua azione la collettività e non solo alcune categorie, pronunci concetti così sconnessi. Dalla realtà, dal suo ruolo ma, soprattutto dai criteri scientifici che affermano da tempo che la salute del pianeta è indissolubilmente legata con equilibrio e tutela ambientale. Senza poter dimenticare, nelle parole del ministro, quel riferimento alle attività virtuose come l’allevamento, che sono invece responsabili di buona parte dei problemi ambientali. Che si affacciano ogni giorno con sempre maggior prepotenza e che non saranno tenuti a bada con le chiacchiere.
La tutela ambientale non è prioritaria per il governo, come si capiva già prima della sua formazione e dalle prime attività messe in campo. Come la ripresa di nuove trivellazioni in Adriatico per sopperire alle problematiche venutesi a creare con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Un’idea scellerata, considerando che l’idea per un futuro in grado di limitare le emissioni non passa attraverso il gas. Che può essere un’energia di transizione, ma non una scelta per il futuro energetico italiano o planetario. Che senso ha, quindi, aprire nuovi pozzi che entrerebbero in funzione fra anni?
La tutela ambientale e l’aumento della sostenibilità delle attività umane rappresenta l’unica luce in fondo al tunnel
I cittadini dovrebbero pretendere che le priorità dell’esecutivo siano quelle che sono al centro delle preoccupazioni di tutta la comunità scientifica. Non è più tempo di demagogia, frasi a effetto e di facile ricerca del consenso, occorre agire con provvedimenti urgenti e di buon senso. Anziché preoccuparsi dei lupi o degli orsi, ministro Lollobrigida, si preoccupi di rendere l’agricoltura ecosostenibile e di puntare a una progressiva riduzione degli allevamenti di animali. Non si possono più sentire sempre le stesse argomentazioni, vuote e senza verità, perché chi governa in questi tempi burrascosi, ha il dovere di garantire il futuro alle prossime generazioni.
Il clima da costante campagna elettorale, le dichiarazioni prive di contenuto e i provvedimenti che non contengano, anche, criteri di sostenibilità ambientale sono fuori dal tempo. Non soltanto perché hanno mortificato in anni e anni, sotto governi di ogni colore, il nostro paese, ma anche perché il tempo delle scelte è finito. Ora c’è soltanto il coraggio delle decisioni, responsabili e prese in nome del bene comune, per l’intera comunità umana.
Gli orsi e i lupi hanno il diritto di vivere perché il bosco è di loro proprietà e non dell’uomo!!
In effetti la realtà è decisamente più complessa, ma certo dobbiamo imparare a condividere. Nessuno è padrone, tutti siamo in rapporto gli uni con gli altri.
Esatto.
Ma da quanti anni lo diciamo?
L’arroganza e la prepotenza della specie umana è troppo forte. Come sempre l’ignoranza e la cultura sono alla base di tutto. E spesso, purtroppo, mancano e chi paga è l’ambiente in senso lato.