poter tutelare uomini animali

Per poter tutelare uomini e animali facciamo crescere la conoscenza, che costituisce il miglior alimento della nostra coscienza. Dobbiamo impegnarci per capire dove abbiamo sbagliato, smettendo di cercare di trasferire ad altri le colpe. Se è vero che ognuno può diventare una parte attiva nel cambiamento lo è, infatti, anche l’esatto contrario. L’immobilismo, però, non ci salverà dalle ulteriori conseguenze che derivano dai nostri comportamenti.

Nazioni Unite, Organizzazione Mondiale di Sanità e associazioni sono concordi nell’affermare che questa pandemia sia il risultato di una politica sbagliata. Causata dall’aver voluto forzare la natura, ignorando le avvisaglie che ci erano giunte negli anni e che non sono state ascoltate, tanto da non aver messo in atto misure di prevenzione.

Continuando a seguire un modello di sviluppo economico che aveva già dimostrato tutti i suoi limiti, in termini di equità, sostenibilità e rispetto. Poi improvvisamente, come se l’umanità fosse stata folgorata da un’idea e non da un virus, abbiamo scoperto che qualcosa non aveva funzionato.

Per questo la conoscenza della realtà è importante per poter tutelare uomini animali

I macelli e gli allevamenti intensivi sono diventati uno dei maggiori punti di trasmissione del virus, tanto che si sta già parlando di robotizzarli. Evitando così il contatto fra gli animali e gli operatori, nell’ottica di limitare le possibilità di contagio. Ancora una volta si cerca di trovare rimedi a una patologia di sistema senza voler guardare ai fattori scatenanti. Si cerca di mantenere lo stato delle cose, senza renderci conto quanto questo sia impossibile.

Ora però diventa difficile far finta di non sentire, cercare di restare fermi senza agire per fare cambiamenti importanti. Il primo dei quali è la drastica riduzione delle carni e dei derivati dal latte. Una rivoluzione delle abitudini che deve partire proprio da quello che mettiamo sulle nostre tavole. Un cambio che sarà salutare per l’equilibrio del pianeta, ma anche per la salute degli uomini, specie nei paesi occidentali, che hanno un consumo di carne eccessivo.

“Dobbiamo abbracciare una ripresa giusta, sana e verde e dare il via a una trasformazione più ampia verso un modello che valorizzi la natura come base per una società sana. Non farlo, tentando di risparmiare trascurando la protezione dell’ambiente, i sistemi sanitari e le reti di sicurezza sociale, ha già dimostrato essere una falsa economia. A causa della quale pagheremo il conto più volte. “

Dall’articolo Pandemics result from destruction of nature, say UN and WHO pubblicato su The Guardian il 17/06/2020

Il tempo per poter fare delle scelte libere sembra proprio essere terminato, ora si tratta di percorrere strade obbligate per sopravvivere

In questi giorni nuovamente la Cina è in allarme per una ripresa dell’infezione a Pechino: il focolaio ancora una volta si è sviluppato in un mercato, anche se questa volta è quello del pesce. Che i ricercatori escludono possa essere la causa del contagio fra clienti e operatori. Quello che pare certo è che il virus possa ripresentarsi più volte, condizionando la stabilità dei mercati. Rischiando di far crollare ancora più in basso l’economia.

Non siamo riusciti a costruire una rete fra le nazioni che sia basata su un concetto di mutualità, ma abbiamo mezzo mondo in guerra permanente, dentro e fuori dalle frontiere nazionali. In un momento in cui i cambiamenti climatici stanno facendo sentire tutto il loro peso e con i paesi delle aree più povere del mondo flagellati dalla pandemia. Che saranno quelli in cui il prezzo delle scelte sbagliate di quelli più ricchi ricadranno con maggior forza.

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