Storia di Milo, il gatto che andò al Polo Sud

storia di milo gatto

Storia di Milo, il gatto che andò al Polo Sud è una favola per ragazzi, che dovrebbero leggere anche gli adulti, specie se sono interessati agli animali e alla tutela ambientale. Milo, oltre a essere un felino fortunato è diventato anche un gatto famoso, dopo il precedente libro Storia di Milo, il gatto che non sapeva saltare, diventato un best seller. Ma il gatto nero più famoso d’Italia non è un personaggio di fantasia, inventato da Costanza Rizzacasa, ma è proprio il suo gatto, in pelo, carne ed ossa. Un gattino molto fortunato, anche se con qualche problema di coordinamento motorio, che ha trovato una compagna molto disponibile.

La copertina fa capire subito che Milo condividerà la sua avventura, oltre che con la sua umana, anche con Hielito, un piccolo di pinguino imperatore. Che per una serie di traversie causate da trafficanti di animali, si ritrova molto, ma molto lontano dalla sua casa. Se nella vita ci sono ostacoli. che sono purtroppo insormontabili, il bello di scrivere favole sta proprio nella possibilità di abbatterli. Una storia come questa, scritta come una bella favola, deve prevedere un lieto fine, pericoli, difficoltà e tanti amici che ti possono essere d’aiuto.

Cani falchi tigri e trafficanti

Le favole servono anche per raccontare che il bene può vincere, che le difficoltà si possono superare e che, con un pizzico di ottimismo, si riescono a risolvere anche le questioni più intricate. Milo potrà contare, per concludere la sua avventura con il pinguino Hielito, non solo della sua compagna umana ma anche di tantissimi altri animali. Che saranno capaci di insegnare sempre qualcosa di nuovo a Milo, ma soprattutto ai giovani lettori, che scopriranno l’importanza di avere attenzione per l’ambiente, ma anche il valore dell’amicizia e il rispetto per gli animali.

Milo il gatto che andò al Polo Sud, in compagnia di un pinguino, per riportarlo a casa è una metafora della vita

Quando arriverete al fondo di questa storia guarderete le cose in un altro modo. I gatti neri saranno simpatici anche ai più superstiziosi, e avrete fatto qualche riflessione importante sugli animali in genere. Creature che meritano rispetto e attenzione e che, troppo spesso, gli uomini fanno soffrire per profitto. Ma ci sarà un momento in cui vi scoprirete a riflettere sull’importanza di sapere andare oltre, come dice a Milo Andrè, un camminatore che aveva attraversato a piedi le Ande: “Vedi Milo, noi siamo sempre curiosi di sapere cosa ci sarà oltre. E’ questo che ci motiva, che ci fa superare la fatica. La verità si trova sempre oltre la prossima montagna.”

Certo partire da una casetta vicino al mare, alle porte di Roma, e arrivare sino al Polo Sud non sarà uno scherzo. Questa lontananza, il timore dell’insuccesso e di non portare a termine la missione saranno lo stimolo per il piccolo lettore per correre verso la fine del libro. Per scoprire come farà il nostro Milo a riportare fino a casa Hielito e chi saranno tutti gli amici che incontrerà sul suo cammino. Con le loro storie, con i loro guai, che sono quasi sempre causati da noi umani.

La storia di Milo, il gatto che andò al Polo Sud è una favola moderna, ambientata in questi tempi così complicati, per i cambiamenti climatici, per la pandemia, per l’inquinamento. Costanza Rizzacasa d’Orsogna riesce a catturare l’attenzione, scrivendo di temi seri con la capacità di strappare comunque un sorriso, anche se talvolta un po’ agrodolce. E se anche questo libro, come il precedente, girerà il mondo e sarà tradotto in diverse lingue il successo del messaggio ecologista si amplificherà moltissimo.

Ugo Guanda Editore – rilegato – 128 pagine – 13,00 euro

Antartide in pericolo: veto di Cina e Russia a una riserva

Antartide in pericolo

Antartide in pericolo: veto di Cina e Russia a una riserva planetaria, che avrebbe assicurato una protezione integrale a un ambiente importantissimo che, proprio per il riscaldamento globale, è in pericolo. Prevalgono ancora una volta gli interessi economici rispetto a quelli ambientali.

La richiesta era quella di creare un’area protetta di un milione di chilometri quadrati che avrebbe protetto animali e ambiente. Artico e Antartico sono sempre stati protetti dai ghiacci, ma ora con i cambiamenti climatici, il grande rischio è che diventino terra di conquista.

Il pianeta non può permettersi di perdere uno dei più grandi serbatoi di biodiversità marina ma anche una delle più importanti zone di rigenerazione della fauna ittica. Una decisione motivata dall’idea di poter procedere a uno sfruttamento senza regole.

Mettendo il veto Russia e Cina mettono un’ipoteca sull’Antartide

Nella riunione della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartide (Ccamlr), composta da 25 paesi fra cui l’Italia, oltre all’Unione Europea, non si è raggiunta l’unanimità. Purtroppo senza una completa condivisione da parte di tutti i paesi membri l’istituzione viene rimandata, per la seconda volta, vanificando ogni sforzo di conservazione.

L’Antartide resteràa in pericolo sino a quando non sarà istituita una vasta area di protezione che limiti lo sfruttamento del continente dei pinguini. Ricco di risorse che fanno gola a troppi paesi, il cui sfruttamento metterebbe una seria ipoteca sul suo futuro.

La Comunità Europea e l’Australia cercheranno in ogni modo di far scendere a patti Cina e Russia, ma è evidente quanto sia sbagliato un meccanismo che preveda il diritto di veto. Gli interessi economici prevalgono sulla necessità di tutelare il pianeta e di contrastare i mutamenti climatici.

Mastodon