L’attivita venatoria si sdoppia e raddoppia: minori tutele per fauna e cittadini e luna park sempre aperto

L’attivita venatoria si sdoppia e raddoppia: minori tutele per fauna e cittadini e luna park sempre aperto, in modo decisamente scandaloso ma anche molto, molto pericoloso. Il provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che regola le nuove modalità di abbattimento, ha per titolo “Adozione del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica“. Da subito appare evidente che l’obiettivo non sia agevolare la coesistenza, ma ancora una volta arrogarsi la sapienza di gestire la fauna, guardandola come un nemico.
La prima cosa che salta all’occhio leggendo il piano è che di fatto l’attività venatoria si sdoppia e raddoppia: una cosa resterà la caccia, con le sue regole, altro il contenimento faunistico. Quest’ultimo avrà regole diverse e non costituirà attività di caccia, quindi anche l’eventuale vittoria di un referendum non chiuderebbe questo nuovo luna park regalato ai cacciatori. Una scelta decisamente in direzione contraria rispetto a quella di cercare di lasciare spazio alla natura, di creare nuovi spazi di maggior tutela e minor pressione antropica.
Nel nostro paese il mantra più diffuso non è sulla necessità di ricreare un equilibrio nuovo, con la finalità di contribuire alla mitigazione dei danni antropici, ma bensì quello di non danneggiare l’economia. Raccontando che il nemico, la fauna, distrugge i raccolti, diminuisce le risorse e non ultimo genera costi. Motivo per cui non si deve pensare alla coesistenza ma bensì alla riduzione del numero degli animali considerati ostili: dai cinghiali ai conigli, dai mufloni alle nutrie. Lasciando aperta la porta all’abbattimento degli ibridi, con ovvio riferimento ai lupi.
L’attivita venatoria si sdoppia e raddoppia, con ogni mezzo e in ogni tempo: un Far West legalizzato e irragionevole
Si riportano di seguito, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, gli strumenti tecnicamente piu’ efficaci per la rimozione
Comma 2, punto 3 dell’allegato 1 al piano straordinario di contenimento della fauna
selettiva degli animali: a) reti, gabbie e trappole di cattura; b) ottiche di mira anche a imaging termico, a infrarossi o intensificatori di luce, con telemetro laser, termocamere; c) fucile con canna ad anima liscia o rigata a caricamentosingolo manuale o a ripetizione semiautomatica classificate come armi da caccia o armi sportive. Salvo quanto diversamente disposto dallenormative vigenti in materia di armi, per i fucili con canna ad anima rigata e’ consentito l’utilizzo di ogni calibro, anche con diametro del proiettile inferiore a millimetri 5,6 e con bossolo a vuoto dialtezza inferiore a millimetri 40; d) arco tradizionale (longbow, flatbow, ricurvo) di potenza noninferiore a 50 libbre a 28 pollici di allungo e arco compound dipotenza non inferiore a 45 libbre a 28 pollici di allungo e frecce con punta munita di lame; e) fucili ad aria compressa di potenza superiore ai 7,5 Joule; f) strumenti per telenarcosi (fucili, cerbottane); g) strumenti per coadiuvare l’osservazione e il riconoscimentodegli animali (binocolo, cannocchiali, ottiche a imaging termico,intensificatori di luce e visori a infrarossi dotati di telemetrolaser); h) camera di induzione per eutanasia; i) strumenti di videosorveglianza nel rispetto delle normative e disposizioni in materia di privacy e trattamento dei dati personali; j) falco (unicamente per le specie autoctone delle famiglie degli Accipitridae, Falconidae, Strigidae e Tyonidae); k) richiami acustici, sia elettronici che meccanici; l) stampi e richiami impagliati, anche di specie diverse da quella oggetto di controllo; m) richiami vivi unicamente della specie oggetto di controllo, purche’ siano detenute ed utilizzate nel rispetto di tutte le normevigenti in materia di benessere animale; n) esche alimentari/olfattive attrattive (foraggiamento attrattivo, opportunamente regolamentato).
Se non consideriamo le armi da guerra possiamo affermare che ogni mezzo sia consentito per raggiungere l’obiettivo, senza andare troppo per il sottile. Una deregulation che consentirà di sparare dalle macchine, di notte, con il silenziatore, con armi di qualsiasi calibro, solo per dare un’idea della pericolosità del provvedimento, per animali e persone.
Il delirio di onnipotenza porta a una gestione faunistica dannosa, mettendo l’uomo al centro e gli animali ai margini
I media non hanno dato il giusto risalto a questo provvedimento, che supera ogni immaginazione, ma anche ogni possibile idea del limite invalicabile per la difesa di ambiente e biodiversità. Certo il mondo venatorio e una buona parte di quello agricolo diranno che questo piano servirà al contenimento di specie alloctone e/o invasive che minacciano i raccolti. Ma un piano di gestione faunistica che consente di abbattere animali in ogni tempo e con mezzi impensabili non può essere considerato uno strumento intelligente. Resta aperta, per fortuna, la possibilità che l’Europa ci chieda profonde modifiche per non aprire quella che appare come l’inevitabile procedura d’infrazione.
L’articolo 19-ter, apena introdotto nel corpo della legge 157/92 stabilisce che: “Le attivita’ di contenimento disposte nell’ambito del piano di
cui al comma 1 (il piano di contenimento faunistico n.d.r.) non costituiscono esercizio di attivita’ venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto“. Che tradotto in pratica significa poter cacciare animali sempre e dovunque, senza limiti temporali o di luogo!
In tempi come questi, nei quali la lungimiranza non dovrebbe essere più considerata solo una dote ma un obbligo, chi governa ha dato corpo e vita a un mostro. Con una visione del futuro che non arriva oltre alle scadenze elettorali, dimostrando tutti i limiti di una politica obbligata a pagare i debiti elettorali piuttosto che a difendere gli interessi dei cittadini.