L’orso M49 rimane rinchiuso, secondo quanto stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato

orso M49 rimane rinchiuso
Foto di repertorio

L’orso M49 rimane rinchiuso, secondo la sentenza del Consiglio di Stato, pur rimanendo ingiustificabili le condizioni di detenzione a Casteller. Lo ha stabilito una sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Franco Frattini. Il dispositivo della sentenza, pubblicato oggi, è molto articolato e tiene presente tutte le situazioni di questa incredibile vicenda, evidenziando anche diverse criticità, nel ricorso. Non solo ascrivibili alla Provincia Autonoma di Trento per la verità.

cani falchi tigri e trafficanti

La sentenza ripercorre tutta la vicenda dell’orso M49 e il susseguirsi dei provvedimenti amministrativi che lo hanno visto protagonista. Dalle ordinanze emesse dal presidente Fugatti, che vengono giudicate giuridicamente legittime, alle sentenze del TAR e ai ricorsi. Riconoscendo la possibilità di agire in base a presupposti che non riguardano direttamente la gestione degli orsi, ma la sicurezza pubblica. Per meglio comprenderne la portata è bene sottolineare che la giustizia amministrativa non può entrare in meriti diversi, seppur evidenziando gli aspetti di criticità, dalla corretta applicazione delle norme.

Il presidente Frattini, già ricusato dalla Provincia di Trento in quanto ritenuto troppo vicino ai diritti degli animali, e i giudici della terza sezione non hanno quindi potuto fare altro che applicare la legge. Che poi, anche in caso di sentenza sfavorevole alla vita e al benessere di M49, è quello che ci si attende da un tribunale. Nell’interesse del rispetto delle regole, delle sue prerogative e di una corretta difesa dei principi giuridici. Che in buona sostanza significa nell’interesse dei cittadini.

Se l’orso M49 rimane rinchiuso sulla base di una sentenza attenta questo non allevia le colpe di chi doveva evitarlo

Se la decisione del Consiglio di Stato pare giuridicamente corretta questa nulla toglie all’enorme mole di errori commessi dalla PAT nella gestione degli orsi trentini. Inanellando negli anni una lunga catena di omissioni e comportamenti sbagliati che hanno portato alla situazione attuale. Che vede diversi orsi morti e tre orsi rinchiusi in cattività in un centro non idoneo, come rilevato dai Carabinieri Forestali inviati dal ministero. Realtà ribadita anche dalla sentenza del Consiglio di Stato sulla captivazione di M49.

In proposito, anche a seguito della relazione ispettiva dei Carabinieri Forestali, inviata sul posto dal Ministero dell’Ambiente, e conclusa con l’indicazione della assoluta inadeguatezza della struttura e delle condizioni di stress degli orsi captivati, il Collegio può solo ribadire che ad altre Autorità spetta assicurare che le condizioni di inadeguatezza di recente accertate – e fonte di responsabilità che in altre sedi potranno essere valutate – siano eliminate, adottando tutte le misure necessarie,
prima fra tutte la tempestiva realizzazione di una nuova area di custodia idonea su cui la stessa Provincia di Trento ha dato precise, ma ancora non attuate, pubbliche assicurazioni.

Tratto dalla sentenza della Terza Sezione del Consiglio di Stato pubblicata in data 19/01/2021

Ora si parla di fare ricorso alla Corte di Giustizia Europea, che potrebbe dire la sua sulle procedure e sulle motivazioni che hanno portato a catturare M49. Ma i tempi si prospettano talmente lunghi da rendere davvero improbabile la liberazione di M49. Che arriverebbe dopo un tempo lungo di cattività con tutte le conseguenze del caso. Questo però impone che, almeno, a questi orsi siano garantite condizioni di vita rispettose delle loro necessità e dei bisogni etologici della specie. Impossibili da assicurare dove gli orsi sono ora rinchiusi, anche dopo un eventuale ampliamento della struttura.

Se la legge fosse davvero uguale per tutti sarebbe legittimo voler vedere alla sbarra i responsabili dei maltrattamenti fatti subire agli orsi

L’incapacità forse non è un reato, anche se quando riguarda l’esercizio di funzioni pubbliche potrebbe diventarlo, ma la storia dell’orso M49, scappato per ben due volte dalla prigione di Casteller potrebbe essere un buon punto di partenza. Mentre il sottoporre gli orsi a dei maltrattamenti ambientali viola le disposizioni di legge. Considerando che le esigenze dei plantigradi erano note agli amministratori prima di disporne la cattura. Senza che questo abbia fatto compiere tutte le necessarie attività per realizzare una struttura idonea. In grado di garantire almeno quel minimo che la legge prevede in termini di benessere animale.

Ora tutto tornerà a essere immoto, salvo una nuova fuga dell’orso M49 che rimescolerebbe le carte in gioco, come indicato anche dal Consiglio di Stato. Fuga che oggi pare però altamente improbabile. L’ultima speranza resta quindi la Procura della Repubblica di Trento, che avrebbe dovuto già attivarsi per porre fine alla sofferenza degli orsi. Mentre è rimasta apparentemente immobile sino ad ora. Forse pensando che venissero trovate soluzioni diverse per risolvere il problema. Come, per ipotesi, la liberazione degli orsi.

Peraltro, è bene ricordarlo, l’orso M49 è stato definito problematico, e quindi soggetto a cattura o abbattimento, per aver provocato danni alle attività agricole. Mai per aver posto in essere comportamenti aggressivi verso gli uomini. Contatti che l’orso ha dimostrato di voler evitare a ogni costo, considerando che il suo avvicinamento alle baite è sempre avvenuto quando queste erano disabitate. I costi dell’indennizzo dei danni causati sarebbe stato decisamente inferiore a quelli derivanti da un mantenimento a vita in cattività, chiusi in un bunker dove nessuno può avere accesso.

La priorità ora è quella di trasferire gli orsi da Casteller

Ora occorre trovare nel minor tempo possibile strutture in Italia o in Europa che possano garantire condizioni di vita almeno accettabili agli animali che si trovano imprigionati a Casteller. Su questo vogliamo credere che ci sarà anche l’attivazione del ministro Costa e del suo ministero sul quale moltissimi cittadini avevano riposto grandi speranze.

Occorre però, in un territorio come quello trentino, fortemente antropizzato, compiere una serie di azioni che evitino ai plantigradi di diventare confidenti. Dalla gestione dei rifiuti alla creazione di aree di foraggiamento. Con zone interdette all’accesso delle persone e prevedendo la creazione di efficaci corridoi ecologici, che consentano agli animali di spostarsi senza pericolo. Appare infatti evidente che il perseverare in una gestione della popolazione ursina con metodi che si sono rivelati fallimentari, rischi di aprire la strada a un elevato numero di captivazioni. Che danneggerebbero gli orsi ma anche i contribuenti e l’immagine del Trentino.

E’ stato ricatturato l’orso M49 in fuga per la terza volta: un colpo di teatro con le elezioni alle porte

ricatturato l'orso M49 in fuga
Foto di repertorio

E’ stato nuovamente ricatturato l’orso M49, per la terza volta, con la solita trappola a tubo. Questo rassicura molti sull’effettiva esistenza in vita dell’orso soprannominato Papillon, messa in dubbio da tanti compreso il sottoscritto. Ma se il suo essere vivo possa essere davvero inteso come una buona notizia, ora che è stato di nuovo catturato lo potrà dire solo il futuro. Anche se una certezza a questo punto l’abbiamo: l’intelligenza di M49 supera di gran lunga quella dei suoi carcerieri, che bisogna dirlo, hanno dimostrato di essere una buona dose di cialtronaggine.

Un orso è solo e sempre un orso, non ha possibilità di pianificare rocambolesche evasioni, non ha complici che l’aspettano all’esterno. Non ha nemmeno sodali che facciano saltare il muro di cinta del carcere perché un orso è solo un orso e riconoscergli un’intelligenza innaturale serve solo a sminuire l’approssimazione dei carcerieri. Che hanno commesso una serie di stupidaggini che attestano in modo certo la non capacità di gestione del problema. Uomini problematici, contro un orso definito problematico ma dai comportamenti ordinari. Da orso!

La terza cattura di M49/Papillon non è una vittoria per Fugatti, anche se la spaccerà come tale, ma rappresenta la certificazione dei suoi fallimenti. Il fatto che si tratti di un orso senza superpoteri lo dimostra il fatto M49/Paillon sia entrato per la terza volta in una gabbia a tubo. Proprio perché si tratta di un orso, che non pianifica, non riconosce ed è anche dannatamente miope, il motivo per cui molte volte orsi e uomini si scontrano, più che con altre specie animali.

Ma se aver ricatturato l’orso M49 è stata in fondo una passeggiata, che sia stata pianificata nelle tempistiche?

Il nostro Maurizio Fugatti sugli orsi trentini sta accumulando una serie di brutte figure, da Guinnes dei primati. Che meritano di essere riassunte in sintesi, visto che dopo la madre di tutte catture, la prima, gli fu subito tolto il radiocollare. E l’orso, probabilmente per un cattivo funzionamento degli impianti, evase beffandosi dell’impianto ad alta tensione che presidiava la sicurezza della gabbia. Lasciando Fugatti e i responsabili del centro di Casteller con un palmo di naso.

Dopo la fuga il ministro Costa chiese che l’orso venisse lasciato libero. Senza essere ascoltato perché il presidente trentino doveva rimediare la figuraccia. Ci volle tempo ma poi M49 fu catturato di nuovo, sempre con la solita trappola, e fu segregato in una zona piccolissima, quasi fosse un mafioso pericolosissimo. Meritevole di essere sottoposto al carcere duro, un 41bis per orsi problematici. Poi l’orso fu castrato, munito di radiocollare e messo in un recinto più grande. Costruito con la rete elettrosaldata. e fuggì di nuovo. Una situazione meritevole di un’indagine giudiziaria, mai attivata.

Beffando nuovamente i carcerieri ebbe buon gioco a fuggire da una pessima struttura. Mal costruita, altrettanto mal gestita e con poca manutenzione. Sfondandola nonostante la solita barriera elettrica. Cristallizzando senza ombra di smentita la certezza che il centro di Casteller fosse gestito in modo pessimo. Ma questa volta M49 aveva il radiocollare, perché gli fu nuovamente messo dopo la cattura che seguì alla prima rocambolesca fuga. Così fu più facile localizzarlo in seguito e seguirlo nei suoi spostamenti.

M49 in fuga, braccato dai forestali trentini, sembra morto. Il radiocollare non rileva infatti più movimenti dell’orso

I forestali scoprono che M49 non ha più il collare e qualcuno, non del tutto a torto, avanza l’ipotesi che M49 sia morto o sia stato ucciso. Facendo sparire il corpo e lasciando solo il dispositivo GPS. Un’ipotesi non così fantascientifica, smentita dall’evidenza di un ulteriore segno di cialtronaggine. Il radiocollare era stato perso dall’orso perché evidentemente era stato collocato in modo errato. Sempre perché un orso è solo un orso e non il celebre prestigiatore Houdinì.

cialtróne s. m. (f. -a) [etimo incerto]. – Persona volgare e spregevole, arrogante e poco seria, trasandata nell’operare, priva di serietà e correttezza nei rapporti personali, o che manca di parola nei rapporti di lavoro. Anche, con significato attenuato, persona sciatta nel vestire e nel portamento, o che nel lavoro sia solita fare le cose in fretta e senza attenzione.

Definizione tratta dal vocabolario Treccani

Viene così ricatturato l’orso M49 seppur privo di collare, e sarà riportato a Casteller, almeno provvisoriamente. Visto che secondo le intenzioni di Fugatti il centro dovrebbe ospitare ben più orsi di quello che quella vecchia struttura potrebbe. Per estensione territoriale e strutture, come dice chiaramente il quotidiano Il Dolomiti. Con Fugatti che continua a emettere ordinanze su ordinanze per catturare orsi, anziché interrogarsi sulle capacità della sua amministrazione, che pare incapace anche di gestire i rifiuti. Figuriamoci gli orsi.

Ci sarà sicuramente un seguito del quale vi terrò al corrente. Nel frattempo il pensiero va a un orso terrorizzato!

Orsa Jj4 avrà salva la vita, ma rischia di perdere per sempre, come M49, la dignità di orso

Orsa Jj4 avrà salva vita

L’orsa Jj4 avrà salva la vita perchè al momento non potrà essere abbattuta, salvo che attacchi gli uomini che la vogliono catturare. Lo ha stabilito il TAR del Trentino, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa. Decisa in fretta e furia da Maurizio Fugatti, governatore del Trentino, nonostante una serie di illogicità del provvedimento.

Il tribunale amministrativo della provincia autonoma si è pronunciato su un ricorso di diverse associazioni di protezione e ambientaliste (Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc). Che chiedevano l’annullamento del provvedimento impugnato, giudicandolo eccessivo e carente nei presupposti. Per questa ragione il tribunale ha stabilito che l’abbattimento sia l’ultima spiaggia e solo in caso di aggressione.

Indicando provvedimenti intermedi, come la cattura e l’apposizione di un radiocollare o la reclusione in un centro autorizzato. Ipotesi quest’ultima che tiene conto meramente della tutela della vita, ma non della dignità dell’animale orso. Che non è nato per essere confinato dietro sbarre o recinzioni elettrificate. Trascorrendo una vita di sofferenze come tutti i selvatici reclusi.

L’orsa Jj4 avrà salva la vita ma solo fino al 30 luglio, il termine indicato nella sospensiva disposta dal tribunale

Il provvedimento che grazia, ma solo momentaneamente l’orsa Jj4, figlia di Jurka una delle capostipiti del progetto sarà riesaminato in via definitiva. Entro i termini della scadenza della sospensiva. Sperando che nel frattempo anche il ministero guidato da Sergio Costa si attivi con azioni concludenti. Che dovrebbero poter essere più incisive di quelle delle associazioni.

“Un grandissimo risultato – commentano le associazioni ambientaliste in una nota congiunta – che ora obbliga il Presidente Fugatti a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi: nessuno potrà torcere un pelo all’orsa”. Il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, ha ringraziato gli animalisti per il lavoro svolto.

Tratto dall’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano

Questa vicenda, dopo quella dell’orso M49, castrato e sedato per farlo adattare a una cattività inaccettabile per un orso, dimostra ancora una volta una pessima gestione. La cui responsabilità cade proprio sull’amministrazione muscolare del Trentino, incapace di educare la sua stessa popolazione alla convivenza con gli orsi. Nonostante i fondi europei introitati anche per fare informazione.

Occorre mettere il governatore Fugatti in un angolo, contestando le responsabilità nella mancata gestione della convivenza

Le aggressioni, che sarebbe più opportuno denominare scaramucce, perché questo sono state, potevano essere evitate, con regole semplici e qualche cautela. Come non andare sul monte Peller, notoriamente frequentato in questa stagione da orse con i cuccioli, in silenzio e senza nemmeno un campanello per avvisare del passaggio.

Senza dimenticare di tenere i cani al guinzaglio, di fare rumore sui sentieri, di non andare in piccoli gruppi. Piccole cose essenziali che garantiscono la pacifica convivenza. In attesa che anche in Italia si possa usare come strumento contro le ipotetiche aggressioni lo spray anti orso,

Riparte la caccia all’orso M49, che sembra aver interrotto il letargo invernale

Riparte la caccia all'orso M49

Riparte la caccia all’orso M49, che sembra aver interrotto il letargo invernale, anche a causa di temperature sempre più calde e di inverni sempre più brevi. E così l’orso più ricercato del paese ritorna a essere in testa ai pensieri di chi lo vuole riportare al centro di Casteller, da dove è già scappato una volta. Dimostrando ancora una volta, purtroppo, una modalità sbagliata di gestire la problematica degli orsi.

Ancora non è dato capire da cosa derivi la certezza che sia proprio M49 l’orso che ha fatto un’incursione fra le arnie di un apicoltore in Val di Fiemme. Considerando che, prima che riuscisse a scappare dalla prigione in cui lo avevano portato, qualcuno aveva pensato di togliergli il radio collare. Tanto non poteva più scappare, avranno pensato, da un recinto protetto da cavi elettrificati a 7.000 volt. Ma invece, stupendo tutti, l’orso M49 si era riconquistato da solo la strada verso la libertà. Diventando imprendibile, almeno sino ad ora.

L’orso è onnivoro, ma uscendo dal letargo durante l’inverno non trova cibo e rivolge quindi le sue attenzioni alle risorse presenti negli insediamenti umani. L’interruzione anticipata del letargo è un fenomeno in parte causato dai cambiamenti climatici, che prolungano il tepore estivo e riducono il rigore degli inverni. Creando serie difficoltà a tutti gli animali, come ricci e pipistrelli, che con i risvegli anticipati non trovano cibo. Anche se non è infrequente che alcune specie, come orsi e scoiattoli, abbiano dei brevi risvegli dal letargo.

Il centro di Casteller ha rinnovato le misure di sicurezza per impedire una nuova evasione di M49

Sembra che tutto sia pronto al centro di gestione della fauna di Casteller per accogliere in sicurezza M49, per impedire altre fughe. La brutta figura fatta in occasione della precedente cattura ha lasciato il segno, non solo nei ricordi del plantigrado, ma anche nella storia politica del presidente Maurizio Fugatti, che ne aveva disposto abbattimento o cattura.

Per un orso come M49, che ha dimostrato di non voler restare prigioniero, è davvero difficile poter dire se la prigionia possa essere migliore della sua uccisione. Destinato a passare una vita in un recinto, con ben poche possibilità di mettere in atto i comportamenti tipici della sua specie.

Giusto sottolineare come molti trentini non siano affatto favorevoli alla cattura e reclusione di M49, che si trova in Trentino con un contributo di tutti i paesi europei. Che attraverso un LIFE hanno finanziato le operazioni di per riportare gli orsi in quella parte del territorio alpino. Un progetto che avrebbe dovuto portare a una maggior consapevolezza dei residenti, molto prima di essere attuato. Che invece hanno votato un referendum per approvare il progetto, e introitare i finanziamenti, per poi ripensarci.

Catturate l’orso M49: lo ordina il presidente Fugatti

Il presidente leghista del Trentino ha rotto gli indugi e ha firmato, in completa autonomia e in contrasto con la legge, il mandato di cattura per l’orso M49. Reo di aver predato alcuni capi di bestiame e per questo meritevole della peggior pena per un orso: la vita in cattività.

Fugatti ha deciso di violare le norme nazionali e comunitarie e ha dato ordine al Corpo Forestale provinciale di procedere alla cattura di M49, che potrebbe avvenire in pochissimo tempo. L’orso infatti è munito di un radiocollare e di conseguenza è molto facile da individuare.

Lo strappo del presidente leghista è un chiaro gesto di sfida al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che non ha autorizzato la cattura. Sostenendo che non vi erano i presupposti e che, comunque, sugli orsi, era del ministero e non della provincia la decisione ultima.

Chissà se il ministro Salvini troverà questo gesto una violazione deliberata delle normative nazionali e comunitarie, un atto di pirateria istituzionale da condannare oppure si guarderà bene dall’intervenire. Per non contrastare i suoi sostenitori che sono molti fra le file del mondo agricolo e venatorio.

Catturate l’orso M49 e rinchiudetelo per sempre in un recinto

Certo non è facile ragionare da orso ma pensate che un plantigrado può percorrere in una sola notte dai 50 ai 60 chilometri: il recinto che lo ospita è di soli 8 ettari, non pochi in senso generale ma non per un orso. La prigionia di M49, se sopravvive alla cattura, sarà nel recinto del centro di Casteller, gestito dai cacciatori trentini.

Difficile dire se sia meglio per l’orso restare vivo e trascorrere la sua vita, tutta quella che gli resta, in una prigione seppur dorata, come potete leggere in questo articolo del giornale Trentino. Un orso non apprezza la vita come tale, ma identifica nell’essere vivo la possibilità di esercitare i suoi comportamenti naturali. Quelli che gli derivano dal suo processo evolutivo.

Il più grande nemico degli animali in cattività diventa la noia, la ripetitività delle giornate, la mancanza di stimoli difficili da garantire a un orso confinato in un recinto. Un animale che ha bisogno di grandi spazi, anche per non rendere l’area che lo ospita una landa inospitale a causa dei suoi comportamenti. Il recinto che lo dovrebbe ospitare è una sorta di fortino circondato da cemento armato e corrente elettrica, in cui M49 probabilmente si annoierà mortalmente.

Tutti aspettano di conoscere le decisioni del ministro Costa

Cosa intenderà fare il ministro Costa per riportare il presidente Fugatti alla ragione, considerando che appartiene a uno dei due partiti di governo? Arriverà allo scontro finale e impedirà la cattura oppure sarà costretto a seguire la ragion non di Stato ma di Governo e chinare il capo?

La libertà di M49 non durerà più di una manciata di ore: un orso con il radiocollare non è difficile da trovare e sicuramente il presidente del Trentino Fugatti ha fretta. Deve catturare l’orso prima che un intervento del governo centrale lo faccia apparire un pirata. E lo fermi facendogli fare una pessima figura.

Le prossime ore saranno decisive per capire se il diktat “catturate l’orso M49”, avrà effettivamente la conseguenza peggiore per il plantigrado: carcere duro, ergastolo senza appello.

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